giovedì 7 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] TAKESHI KITANO (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.                                                                                                                               




Brother di Takeshi Kitano

Ironia della sorte


"Aspetterò sulla riva del fiume che passi il cadavere del mio nemico."

Antico proverbio cinese


"Homo homini lupus."

Motto latino sempre attuale


"Le uniche carceri che ci piacciono sono quelle rase al suolo."

Storico slogan del movimento antagonista


Beat Takeshi si misura con il cinema americano e dà botte da orbi a tutti. 

Memorabile e suggestiva la ricostruzione in riva al mare del famoso triello di Sergio Leone in Il buono, il brutto e il cattivo, ricorda in più punti l'intera filmografia occidentale sulle azioni eroiche e meno eroiche della mafia, cita le gesta guerriere dei romanzi di cappa e spada sul senso dell'onore e della disciplina.

Ma la yakuza giapponese, che forse nella sostanza non si discosta dai clan di Casa Nostra mantiene il suo fascino votato all'estremismo coi i suoi suicidi temerari e le sue scelte nette da uomini duri e tradizionali.

Kitano possiede una capacità esaustiva di farci ridere sulla violenza gratuita dell'animo umano, sulla vigliaccheria delle nostre debolezze, sui luoghi comuni dell'universo. 

Con poesia e audacia.

Andate a vedere questo film sulla forza della fratellanza metropolitana contro l'arroganza del Potere assoluto 

E qui colgo l'occasione o il pretesto di divagare più del solito, "visto che è Natale", e di esprimere il mio disagio e la mia rabbia verso la nostra sistematica cultura del sospetto, contro l'inflessibile legge della magistratura, l'idiozia viscida dei media e l'opportunismo camaleontico dei politici. 

Infatti costoro non avendo trovato di meglio per giustificarsi del delitto D'Antona, di fronte all'opinione pubblica, sempre più sorniona e imbambolata dalle vetrine allestite del consumismo natalizio, hanno pensato bene di creare l'ennesimo mostro assassino che come il capro espiatorio dell'antica tragedia greca serve a purificare e ad allontanare da noi il male e la cattiva sorte. Ed ecco i balletti del potere [ v. il recente arresto di Geri], ecco le ricostruzioni ardite di spostamenti e piste mai esistite [come quelle degli anarchici di una presunta Solidarietà Internazionale], ecco le interviste alle vedove inconsolabili, ecco le illazioni, le presunzioni, le falsità e le bugie di una democrazia in declino [v. gli improbabili accostamenti tra terrorismo e popolo di Seattle], dove ormai per sopravvivere a se stessa ordisce e trama ipotesi, congetture e idee che si vogliono vendere come verità assolute senza mai il beneficio del dubbio.

E poi si sa il lupo perde il pelo ma non il vizio, magari quello di commettere sempre gli stessi errori giudiziari e qui credo che Pietro Valpreda potrebbe raccontarci ancora molte cose.

Giorgio Panizzari è il personaggio scomodo che diventa comodo a chi di dovere; vittima sacrificale da buttare giù dalla finestra o da sbattere in galera per il resto dei suoi giorni.

Come se non bastassero i suoi 28 anni di carcere speciale.


LIBERTA' PER TUTTI I DETENUTI POLITICI E NON

Ventiduedicembreduemila


Anna Bolena 2000

 words © ANTONELLA PINTUS 

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