Visualizzazione post con etichetta anni 90'. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta anni 90'. Mostra tutti i post

lunedì 21 agosto 2023

IL NOSTRO PASSATO E' IL NOSTRO PRESENTE _IL FUTURO NON ESISTE contributo @ Detonazione! (2019)


contributo x il libro  DETONAZIONE! 

Percorsi, connessioni e spazi altri nella controcultura romana degli anni novanta

Stati di alterazione

Gender no gender

Autoproduzioni

Art & anti art

Movimenti

Profezie 

Riviste

Visioni

Ritmi



IL NOSTRO PASSATO E' IL NOSTRO PRESENTE

IL FUTURO NON ESISTE


di Anna Bolena 


PETI NUDI//QUARTINI AVARIATI DI MAL®UMORI VISCERALI (1997­-1999) 

"6angue 6udore 6perma 

fischi contraddizioni dubbi insulti perplessità verità intolleranza peti nudi, peli nudi, peri rudi, peni nudi, feti nudi, feti ruvidi, peni ruvidi, rutti nudi, rutti puri, reni puri, reni fuori, rane rade, rovi rudi, rovi fieri, rave neri, rave nani, rave puri, piedi nudi, piedi rari, peri lieti, fori lieti, fori rotti, bava rara, bove rado, rutti fuori, riti neri, culi rotti: La vicina di casa alla domanda: "Cosa ha pensato la prima volta che ha visto Peti Nudi?" Editoriale PN 999 

"Siamo qui per confrontarci con tutti, e se è il caso anche ignorarsi perché incompatibili. Nessuna pietà' per i servi e le donnette!!!! Stima e rispetto per pochi! Amore e passione per qualcuno. Stronzi ma buoni." LA LOGGIA Editoriale PN 666 


Gli anni novanta del Novecento non sono stati affatto confortevoli, a tratti forse piacevoli, mai risolti; sono stati e resteranno l'ultimo decennio contraddittorio di un secolo violento e complesso, uno spaccato ricco di spunti ancora da approfondire e di avvenimenti che hanno mutato inesorabilmente la geografia psicofisica di chi li ha vissuti. All'interno di queste trasformazioni non sempre richieste abbiamo solleticato i batteri a  intraprendere nuovi viaggi narrativi, a battere strade innovative verso mete ignote, a sperimentare progettualità' spontanee, nella vita di tutti i giorni compreso il dopolavoro. [È il presentimento di affondare nel caos, nell'incertezza che determina l'organizzazione limitata e razionale della vita quotidiana. L'alienazione grigia, sbiadita, la ripetitività ricercata nella strutturazione estremamente rigida dell'esistere, o meglio del sopravvivere, trova apparentemente una possibilità di riscatto e di cambiamento nel gusto compiaciuto del divertimento fittizio, comprato a caro prezzo, allestito secondo i dettami delle mode e delle nuove tendenze. Il culto materiale dell'immagine giusta al posto giusto, del look arricchito e ingigantito dall'ultimo oggetto optional che va tanto in voga, ben si concilia all'interno dell'organizzazione quotidiana dell'uomo-donna che lavora, produce e consuma... da VIVERE L'ESTREMO E RITORNO di Meridiana 0.7 ­ PN 666] Prima della inesorabile fine della ideologia degli ultimi perdenti, della storia dei presunti vincitori, della filosofia del narcisismo compulsivo e dell'onanismo logorante davanti a Pornhub, delle differenze di gender e anche no, della politica degli sfigati al potere, ci stavano spazi creativi dove comunicare le proprie opinioni e scambiare i propri bisogni e desideri, dove amare e odiare erano vissute in modalità analogica, a volte dolorosa, ma affrontabile, a stretto contatto fisico e mentale, con esiti inaspettati ma comunque stimolanti. [Sabato 20 settembre gioiosa inaugurazione del Tempio della Pezza, alias Spazio Kamino, rioccupato con una grande festa d'inizio stagione. Numerosi i DJs che si sono alternati alla consolle, alcuni (nuove leve della techno cittadina) hanno ripercorso tutta la vecchia tradizione romana e non solo, con simpatico carisma; altri, invece, hanno provato con convinzione ad accontentare il pischellame tipico del quartiere (semplice e sincero), con dell'ottima hard techno industriale. Il tutto condito da un'atmosfera calorosa e afosa, sicuramente un po’ fastidiosa; ma comunque ne è valsa la pena. Forse per qualcuno l'iniziativa ha rappresentato poco più che niente di nuovo sotto il sole. C'è invece da constatare che rispetto al grigiore triste di questi ultimi mesi nella periferia marina della città si respira un dolce venticello fresco e invitante. D'altronde i progetti dei giovani occupanti sono interessanti e indispensabili per non fermarsi: ristrutturare il posto per renderlo più vivibile, organizzare una saletta prove, promuovere e finanziare un vinile autoprodotto su etichetta indipendente, allestire altri parties in futuro, etc. Quanto basta per incoraggiare e sostenere il loro entusiasmo. In culo alla balena! Dalla rubrica Consenso Popolare SPORCHIAMOCI LE MANI Riapertura e ristrutturazione dello Spazio Kamino a Ostia di Meridiana.07 ­ PN 1]




Non abbiamo vinto alla lotteria, ma neanche perso il treno della storia. Abbiamo tentato a volte con difficoltà, molto spesso con ardore e passione di gettare le fondamenta durature del passaggio dalla nostra giovinezza alla dimensione dell' essere responsabilmente adulti, che poi altro non è stato se non appropinquarsi alla fine dell' impaziente secondo millennio fingendo di essere pronti al salto verso l' ignoto, e prima di venire divorati e consumati dal turbocapitalismo, segmentati dal social network, psichiatrizzati dal lavoro precario, disintegrati nel s.uperamento delle in/differenze di genere e dopo il "produci consuma crepa" degli anni ottanta, comprendere in ritardo che Nostradamus col cazzo ci aveva azzeccato.

Immagine di copertina dell'ultimo PN nr. 888 tradotto anche in inglese, che raffigura due giovani sulla spiaggia di Ostia: uno rasato in tuta mimetica militare con un boa di piume sintetiche di struzzo e ai fianchi un kit di sopravvivenza (pentolino in acciaio, piatto in plastica e bottiglietta di ketamina); l'altro con dreadlocks, occhiali e turbante arabo indossa una tunica, entrambi a braccia conserte a chiosare la scritta pleonastica: READY 4 THE NEW MILLENIUM/fatti non parole 


Passaggio involontario dall' aspirato vacuo nulla "copy and paste" dal "no future" degli anni settanta, fino all'incubo della quotidianità forzata da nuove esigenze societarie che non servono a farti stare bene ma neanche a farti stare male, certo è che non ti servono. Dopo una brillante stagione ricordata come la fase degli illegali romani (quando i rave parties si organizzavano un po' dappertutto sia in periferia che in centro a Roma), iniziò un leggero decadimento spirituale e fisico, percepito per lo più come già definitivamente decaduto, non senza un pizzico di drammaticità' che non guastava almeno l' estetica del periodo. [Ultimamente all'interno dei rave parties si sta diffondendo uno strano morbo, una pericolosa epidemia che sta progressivamente distruggendo quanto di concreto e creativo è stato costruito nel corso del tempo. Purtroppo tale malessere ha già inevitabilmente contagiato una serie di persone.....Accecati dal protagonismo sterile e dal desiderio di apparire come leader, questi soggetti non fanno altro che occupare per ore la consolle proponendo musica insulsa e appiattendo totalmente anche quanto di più sperimentale e innovativo esiste nel panorama musicale underground, producendo in questo modo un tipo di atteggiamento che inibisce l'espressività' di coloro che nella ricerca e nella comunicazione investono gran parte del loro tempo....Nuovi suoni e altre energie si scaglieranno contro questo stato di cose. La prossima realtà' musicale coprirà sotto un cumulo di polvere la banalità e le sue stupide marcettine. Da MINIMAL SHIT di BIG HEAD ­ PN 999]



Proiettati verso la fine del secondo millennio o l'inizio del terzo dipende dalla prospettiva, un gruppo consistente pianificò e occupò nel settembre del 1997 lo spazio in disuso dentro e attorno la fabbrica della Fintek a Castel Romano, periferia sud della capitale. L'occasione per altro funesta fu la morte prematura per overdose in India di un nostro caro amico inglese, il dj eclettico e musicista bizzarro, Sasha Sansbury. In principio avrebbe dovuto essere un rave volante di un paio di giorni, prima che la Fintek divenne un punto di riferimento nazionale e internazionale della scena elettronica romana. [Una delle ultime volte che ho visto suonare Sacha, indossava una parrucca coi ricci neri lunghi, calzoncini bianchi da gelataio e camicia a quadri tipo yankee; inutile dire che ho riso tutta la sera. Quello che ricordo con piacere è che improvvisò in circa un'ora di consolle una selezione di techno ­ jungle – drum n bass, miscelata con enorme abilità a una serie di pezzi storici di dance funky anni ‘70. Notevole, convincente, dissacrante come sempre, con in più un pizzico di eleganza. Sacha è con noi in tutti quei momenti di vita vera, di gioia estrema, d'irresistibile sarcasmo. È stato con tutti noi che non lo dimentichiamo anche il 27 settembre (giorno del suo compleanno) per una due giorni nei pressi di Pratica di mare, vicino a Roma. L'ex industria di prefabbricati, fallita ormai da dieci anni, è stata occupata da circa 1500 persone, che da anni si ritrovano per creare situazioni ed emozioni diverse e diversificate sempre più rassomiglianti ai nostri sogni e bisogni. Stravolgere l'uso consueto e routinario del tempo e dello spazio è l'obiettivo prospettabile, senza tralasciare i molteplici modi d'attuazione delle nostre esigenze e i numerosi altri metodi e strumenti che ancora dobbiamo scoprire e sperimentare. Affinità e non gerarchie, chiarezza d'intenti e non percorsi forzati....Da questa due giorni è scattata la presa e l'occupazione del posto, non solo per uso abitativo ma anche per provare ad attuare forme di convivenza stimolanti e lungimiranti. È cominciata la lenta creazione di uno spazio più vivibile e confortevole; lo sforzo di ripristinare una struttura abbandonata e in parte disintegrata dagli anni. Lo spirito del gruppo di persone che si sta sbattendo in questi giorni è espresso in queste righe stralciate da un volantino comunicato alla radio: Esausti dall'incastro di una metropoli a scomparti come Roma, dove sembra impossibile creare una realtà diversa perché comunque soggetti al tempo­denaro. È l'energia dell'unione che muove le nostre azioni e senza di essa per noi sarebbe pressoché impossibile realizzare i nostri sogni. Quest'area ci da ossigeno e a nostro avviso merita la vita. Da Fintek: il Clan. We will survive dalla rubrica Consenso Popolare NON SOLO UNA CELEBRAZIONE di Meridiana.07 ­ PN 999]


Peti Nudi, technozine in semplice formato A4 ripiegato, nacque esattamente in quel fine settimana di settembre, è stata occasione per me e per gli altri che mi accompagnarono in questa discontinua esperienza editoriale di sapore D.I.Y., di raccontare in maniera sostanzialmente provocatoria e scanzonata la scena non commerciale della musica elettronica che ci piaceva allora; [...il promettente DAN, che come sempre con la sua grinta cerebrale, ha solcato le nostre budella attraverso incastrose distorsioni grattugiando gli ultimi lembi della mono­cellula gigante del nostro abusato cervello.... Dalla rubrica Consenso Popolare IL TUMULTO VIENE DA LONTANO... E DA VICINO recensione di Anna Bolena su Hekate Crew presso Fintek Agosto 1998 da PN­888], o ancora [Il nostro amico crucco non ci ha deluso! Bombe bordeaux con scritta Planet Core Production in gotico sulla schiena e cassoni inauditi che sprizzano da tutti i pori. L'incontro con lui è stato sacro. Heil The Mover.... Da Consenso Popolare TAPPETTINI ROSSI E NERI. Recensione di DJ Swaitz sul set di Marc Arcadipane presso Fintek Novembre 1997 PN 333], oppure [Seriosa attitudine di un professionista professore evidenziata da un gusto musicale elegante e dirompente....Come un duca al comando... Da Consenso Popolare ONLY JUNGLE CORE considerazioni sul set di Fabrizio D'Arcangelo presso Brancaleone Roma Febbraio 1998 PN 666] Partorii l' idea di una rivista cotta e mangiata in una notte agitata e insonne, con l'intenzione di pungolare e far riflettere l'entourage che mi circondava, divenuto un tantino noioso e conformista. Ormai poco stimolata e ancora desiderosa di dare un contributo, processai a grandi linee il progetto che condivisi il giorno dopo con gli altri e che realizzammo immediatamente in formato volantino da distribuire alla festa d'occupazione della Fintek. Le reazioni furono controverse, qualcuno non apprezzò l'impaginazione satanista e massone della copertina, altri trovarono di funesto gusto la foto di Sasha con in mano una boccetta di ketamina, altri contrariamente trovarono il tutto molto divertente ed edificante.


Immagine dall'editoriale del primo numero di Peti Nudi raffigura Sacha con una t­shirt S.P.Q.R. in mano una boccetta di Ketalar utile CONTRO IL RODIMENTO DI CULO, L'APATIA ROSICONA, L'INVIDIA INTESTINALE

L'ardita operazione stucco e ristucco dei bassifondi musicali metropolitani ormai moribondi era iniziata. Impresa titanica con destinazione ignota. Grandi aspirazioni, stimoli positivi, nessuna certezza. Peti nudi, come l'aria fritta che non racconta niente d'interessante ma che dice la verità, quella scomoda che nessuno vuole sentire, che come un farmaco scaduto squassa le budella con dolorosi trip lisergici, che come la passione bassa evacua le tossine ammalate da stupide menzogne. Antidemocratici di professione, provocatori per sfizio, edonisti prima dello sdoganamento del vanity fair su instagram, anticipammo confusamente il pornoterrorismo antisessista e la politica del fancazzismo, attraverso l'uso fastidioso di parole d'ordine fasciste e comuniste mescolate dentro un calderone di tradizione individualista e anticonformista di rimembranza nietzschiana. [Alla fine del secondo millennio, quando gruppi ecologisti fanno campagne di salvaguardia delle ormai numerose specie animali in via d' estinzione, o qualche regista hollywoodiano allestisce set miliardari sulla vita passata di quelli estinti definitivamente, talvolta abbiamo la nostalgia di quelle assemblee comizio dove i prossimi leader e aspiranti capi della futura classe politica si esercitavano in logorroiche dissertazioni da manuale; davvero commoventi e indimenticabili. Invece gli odierni dirimpettai e strillatori da palco non sono degni di reggergli nemmeno il tempera lapis....avendo scarse possibilità … di comandare secondo modelli gerarchici i propri posti tanto faticosamente sottratti alle infami leggi del mercato capitalista, strumentalizzano qualsiasi situazione ambigua...per richiamare all' ordine e alla disciplina marxista leninista, con convocazioni urgenti simil Comintern, la manovalanza che non vuol più' sottostare nei ranghi assegnati. Da A VOLTE RITORNANO Vetero politicanti o nuovi bielorussi di LA Loggia ­ PN 333]



Immagine da PN 888 (in chiusura dell' editoriale sul proibizionismo delle sostanze psicotrope: Democratici. Mai. Storie di repressioni e depressioni) che raffigura lo striscione ERBA ROBBA DA CONIGLI con l' A cerchiata, da noi appeso sulle grate del Forte Prenestino Roma durante la Festa della Semina primavera 1997


Vision: rompere i coglioni a tutti i costi, sfracellare le ovaie sempre e comunque. 

Mission: distruggere lo status quo di una scena sotterranea che già faticava a combattere improbabili starsystemati e beceri protagonisti da consolle senza arte ne parte. 

Strumenti: estetiche prese in prestito dal punk, dalla techno europea, dalla tradizione e iconografia cattolica, dalla massoneria e dal satanismo, dalla bibbia, dalla cultura pop, dalle riviste porno e dai fumetti erotici, dall'immaginario dark degli anni ottanta, il tutto condito e rivisitato con sarcasmo e irriverenza. Volontariamente maleducati, consapevolmente cafoni, tendenzialmente stilosi, entertainers nati. Divertimento assicurato.



Immagine di copertina del numero 333 di PN che raffigura ANNA BOLENA smorfia di disgusto con scritto sulle tette OUI JE SUIS a fianco l' ANATEMA I che recita: "Paladini dell'immondizia fatta spettacolo, lontananze estreme di pressapochismo e indifferenza ci separano. Testimoni apocrifi dell'inconsistenza sguazzeremo nell'unica sostanza autentica che ci circonda, la merda che espelliamo ogni giorno. Chi consuma, crepa."


La fanzine realizzata in sole sei edizioni e in pochi esemplari rigorosamente fotocopiati in bianco e nero nero, con numerazione casuale tipo 333 o 666 si articolava, a eccezione di alcuni interventi esterni di amici ed esperti, su uno schema a metà strada tra il quotidiano locale e la rivista patinata di gossip. Copertina Editoriale Consenso Popolare (impressioni su eventi e feste, concerti e dj set) L'angolo della scienza (considerazioni sulle droghe) Ricette (recensioni musicali), charts e inserzioni di etichette discografiche o artisti Flyers e statements Poesie licenziose e racconti pornografici Articolo principale su musica e cultura rave Interviste e inchieste Poster da appendere Retrocopertina




pics & words © ANTONELLA PINTUS 

La questione palestinese in Germania (13)

  Domenica 24 novembre Nella puntata di oggi ospite speciale: Anna Bolena. Artista multimediale a 360*, DJane, Producer e attivista politica...