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martedì 7 novembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] Wisit Sasanatieng (2000)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.  



LE LACRIME DELLA TIGRE NERA di  Wisit Sasanatieng

Amado mio


A metà strada tra il melodramma all'italiana con Amedeo Nazzari, il western all'americana con incursioni nei polizieschi anni settanta, e i film splatter giapponesi questo ultra melò orientale a tratti forti turchese e fucsia ripristina in maniera divertente e sarcastica un genere che salvo rare eccezioni stanca e come dire è ormai superato da un cinema o super-realistico o sensazionalistico nell'abuso degli effetti speciali e delle vicende da cronaca nera.
Qui invece sembra di stare in un set da teatro di posa ante-litteram prima avanspettacolo, prima di Esther Williams e il suo nuoto sincronizzato.
Alcuni quadri dal colore artificiale ricordano certe inquadrature eccessive nel decoro e nell'arredamento di Wang e
Spesso la sensazione è che si sia girato due film diversi, da una parte le vicenda sentimentale, un classico amore impossibile tra due protagonisti di estrazione sociale differente, e un western primordiale nella lotta tra il bene  e il  male. E' qui che però a differenza dei polpettoni americani dove gli indiani sono sempre i cattivi e i cowboys sono i buoni, si presenta una sfaccettatura più articolata sul finire dove forzatamente si piange per la triste sorte del protagonista redento e pentito per il suo passato da pistolero. 
Il poliziotto "buono" sembra dunque ripristinare la lotta ancestrale tra il bene e il male, ma forse serviva un finale drammatico perché è pur sempre un melodramma d'amore.

a.b. 18marzo2002

words © ANTONELLA PINTUS 

lunedì 6 novembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ABEL FERRARA (1998)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.  




ABEL FERRARA

New Rose Hotel

Il potere occulto delle multinazionali.

Gli esperti ed  attempati truffaldini -Biz (X) ( Sandi) ( Fox)m ( Hiroshi, che vuole passare alla concorrenza) compreso il suo amante (Xmpre, ma assai poco convincente, piuttosto ingenuo. Assai lontane le intenzioni del regista di voler ricreare atmosfere da “Intrigo Internazionale” con qualche riferimento lussuoso a “Notorius”, capolavoro indiscutibile delle Spy - Stories.

Ferrara non dovrebbe partecipare ai festival cinematografici, soprattutto se l’evento lo spinge ad ammorbidire o a rivedere in parte il suo pessimismo anti-hollywoodiano, giusto quel tantino per assecondare il gusto del pubblico addomesticato da più di un secolo di happy endings. Contrario e contrariato da sempre a dipingere la realtà quotidiana delle persone comuni e dei personaggi dello showbiz come una dolce passeggiata sotto il ponte di Brooklin o sul Sunset Boulevard, in quest’ultima fatica qualcosa di fastidioso e troppo ripetitivo attanaglia tutta la parte conclusiva dalla storia raccontata.

Certo sia Willem Dafoe figo di mezza età alle prese con una pischella italiana piuttosto  irriverente ( interpretata da Asia Argento che proprio simpatica non è mai stata), sia il mitico “cacciatore” Christopher Walken riescono azzeccatissimi nei loro ruoli a dare il meglio di sé. La vicenda e il soggetto sono tratti da un romanzo di William Gibbson, che narra la storia di due attempati truffaldini e puttanieri in cerca di nuove avventurose esperienze sul filo del delirio alcoolico e cocainico: obiettivo riuscire a sequestrare informazioni da un magnate giapponese solo per il piacere del rischio, per provare il brivido dell’imprevisto prima di sopravvivere agli ultimi anni di vita. Il mezzo per raggiungere lo scopo è un “godurioso pompino” fatto ad arte da una ragazzotta italiana un po' coatta, Asia Argento appunto, che si svampita e inaffidabile, ma che  astutamente riesce ad raggirare e fottere tutti, compreso il suo amante ( W. Dafoe), il quale convulsivamente per circa venti minuti si fa le seghe mentali a pensare alla sua bella giovane svanita nel nulla. Prevedibile vecchiaia senza rimedio. Finale nero come sempre, ma assai poco convincente.

Bellissimi i paesaggi e le vedute aeree su New York e Casablanca,  silenti blu e rossi violenti .   


“ Brutto ipocrita! Imbroglione! L’ateo che crede in DIO! Non è poi così facile fare l’agnostico!”

“ Tutto serve per la macina del tuo mulino, vero? E va bene.. tu non hai significato, sei un fantasma che con una gran manica  vuota accenna sogghignando a tutto ciò che la gente prova, ama o desidera. Mi fai pena!”

“ Ti faccio pena?”

“Ma non c’è proprio niente che ti tocchi il cuore e che ti riscaldi un po' ? Tutti gli uomini sognano qualcosa, ma tu non sogni, tu non hai bisogno di niente?....Non hai bisogno di niente, è  così? Amici, amore, ideali, qualcosa in cui credere?.......No! Sei un uomo solo, che non crede in niente......e nessuno verserà una lacrima o curerà la tua tomba quando sarai morto, perchè a nessuno gliene importerà niente di te, a nessuno!”

“ No vecchio ti sbagli... ! Ci sarai tu ...e io ci conto! Sennò chi altri difenderebbe il mio diritto alla solitudine!?”

                                                                     ....e l’uomo creò Satana! - STANLEY KRAMER 1998




Ms 45 - Angel of Vengeance

1980

King of New York

1989

Bad Lieutenant

1992

Body Snatchers

1993

Snake Eyes - Dangerous Game

1993

The Addiction

1994

The Funeral

1996

The Blackout

1997

 anna bolena 1998

                words  © ANTONELLA PINTUS 

mercoledì 25 ottobre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ABEL FERRARA (1993)

  WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.  



The addiction di Abel Ferrara

Il mondo ha sete di sangue

"Giovani tedeschi.. oggi rappresentate solo un frammento della Germania. Noi vogliamo essere un popolo e voi dovete diventare quel popolo. Non volgiamo più categorie e caste. Vogliamo un Reich evoi dovete essere educati a questo. Vogliamo un popolo ubbidiente e voi dovrete abituarvi all'ubbidienza. Vogliamo un popolo pacifico ma anche valoroso e voi dovete essere pacifici e coraggiosi. Quando non ci saremo più la Germania continuerà a vivere in noi. Allora prenderete la bandiera che noi sollevammo al cielo. Voi siete carne della nostra carne e sangue del nostro sangue e nel vostro giovane cervello brucia lo stesso spirito che domina noi stessi."

Leni Riefenstahl/Trionfo della volontà - Discorso di Adolf Hitler alla gioventù nazista/1934


"La grande sofferenza del nostro popolo riunendosi nella lotta ci ha fatto diventare grandi, Chi non ha condiviso la stessa sofferenza non può comprenderla."

Adolf Hitler/Discorso alla adunata nazionalsocialista/1934


La dipendenza dal male è universale, la colpa degli aguzzini ricadrà sull'intera umanità e Nicholas St. John in questa partitura per vampiri contemporanei coglie l'occasione per citazioni colte e riferimenti filosofici interessanti, quanto intricati: Feuerbach, Nietzsche, Burroughs, Heidegger etc.

La vicenda di Kathy, dipinta in bianco e nero dal nostro cattivo Abel, diventa la parabola di tutti quelli che ogni mattina preferiscono guardarsi nei recessi indicibili della propria anima, piuttosto che limitarsi a cercare le rughe riprodotte fedelmente sullo specchio del cesso di casa.

Labilità registica, talvolta ingenua a tratti frettolosa consente una fuoriuscita repentina del marcio cerebrale della protagonista. Ancora una volta il cattolicesimo irrisolto dei due autori irrita e lascia perplessi.  Se si pensa che sia il film peggio distribuito degli ultimi anni. D'altronde ai critici impegnati infastidisce che si continui a parlare di stragismo nazista, del Vietnam, delle guerre di tutti i tempi con un a leggerezza quasi infantile, senza concrete analisi da manuale. Indubbiamente tematiche come la Sofferenza Apocalittica, l'Espiazione dei Peccati Universali, l'Essere e il Nulla, il Vizio e la Libertà necessitano di ben altro spessore che un party purificatorio di pipistrelli umani descritto in maniera inquietante verso la fine del film, ma il tutto è intrigante, out.

Ancora una volta Christopher Walken [King of New York] convince nei panni di un prete vampiro "quasi" redento che riuscirà ad illuminare la nostra sull'inevitabile quanto inspiegabile e necessaria reincarnazione dello spirito e della carne. La morte come presagio di infinite vite destinate a riprodursi e consumarsi spasmodicamente asservite da una qualsiasi assuefazione, espressione sublimata del Male eterno. Noi siamo malvagi per questo pratichiamo tagli/buchi sulla pelle, sul collo degli altri. Siamo impregnati di male e se consapevoli siamo destinati a perire distruggendo il Sé e la nostra Coscienza.

AMEN


anna bolena 1998

                   words © ANTONELLA PINTUS                                                                                                                                                                                                                                                                                                           

giovedì 19 ottobre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] OLIVER HIRSCHBIEGEL(2001)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.  



DAS EXPERIMENT di OLIVER HIRSCHBIEGEL

Siamo tutti cavie.


"Fin che l'uomo sfrutterà l'uomo, fin che l'umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui."

PIER PAOLO PASOLINI


Un gruppo di uomini improvvisati guardie e detenuti affrontano due settimane di inferno in un "finto" carcere dove la situazione creatasi e le condizioni vissute sebbene frutto di un esperimento da cavie umane [con ricompensa in denaro], risultano potenzialmente pericolose oltre ogni limite di sopportazione. Il film smaschera con abilità la frode insita in questo genere di ricerca dove pur di riuscire a far collimare ipotesi e risultati si è disposti a sacrificare sull'altare della scienza vite umane e spesso anche animali. Gli atteggiamenti umani, l'immedesimazione nei ruoli sociali, i comportamenti di gruppo, le reazione soggettive in situazioni di stress, si possono osservare anche nei contesti quotidiani o in eventi eccezionali. Non credo sia opportuno creare un habitat ad hoc per dimostrare quello che già sappiamo e cioè che benché ognuno presenti una diversità soggettiva spiccata quasi tutti non siamo immuni dal delirio di onnipotenza, dal piacere seduttivo del comando, dal piacere di sottomissione in un continuo ed altanelante binomio da master and servant. Piuttosto le potenti case di ricerca sperimentale, perché non usano le loro ingenti quantità di denaro pubblico e non per finanziare modelli di vita alternativa a quella in cui viviamo, magari potremo scoprire qualcosa di buono e di eticamente compatibile con il nostro desiderio di cambiamento.

Pregio del film: aver messo gli sperimentatori nella condizione di vivere tremendamente le sensazioni delle cavie. In sala la gente rideva, io ho sentito sconforto ed impotenza, ragionando sul fatto che se vengono fatti film sul tema, posso solo immaginare la quantità spropositata di tali indagini, delle quali spesso non conosciamo l'esistenza, salvo leggere qualche numero statistico nei manuali per gli addetti ai lavori.



aprile2002

words © ANTONELLA PINTUS 


martedì 26 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ANTONIO CAPUANO (2001)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.    





Luna rossa di Antonio Capuano

La Famiglia


“Ebbene, sappiatelo, perché io non so dove finirà, come con i cavalli volgo le redini fuori strada, pensieri indomabili, vinto, mi fanno sbandare; nel mio cuore il terrore è pronto a cantare, ed esso a danzare in preda alla furia. Ma finché sono in me, lo annuncio agli amici: io affermo di aver ucciso non senza giustizia mia madre, essere impuro che uccise mio padre, odio degli dèi, e assicuro che l’istigatore a questa audacia fu il profeta di Pito, l’Ambiguo, che mi vaticinò, perché, dopo aver compiuto l’azione, io fossi libero da orribile colpa; ma se lo avessi trascurato, non dirò la punizione nessuno raggiungerà con l’arco tali dolori”. 

Eumenidi/Eschilo/V sec. A.C.


“Io sono empio, perché ho ucciso mia madre, ma l’altro mio nome è pio, perché ho vendicato mio padre.”

Oreste/Euripide/V SEC. A.C. 


Imperscrutabile e complessa anamnesi di una famiglia camorrista nella Napoli dei nostri giorni, dove la violenza e la mattanza quotidiana si risolve in una carneficina psicologica e "animale", nel senso di anima malvagia.

La storia potrebbe essere ambientata in un altro secolo, se non fossero i monitor dei computer e della tele a rappresentare dentro una tragedia contemporanea i personaggi "greci", ispirati più ai drammi “umani” di Euripide che di Eschilo.

Questa è una favola post-punk del terrore e del potere, o meglio del potere di esercitare terrore; potrebbe essere la trama di una telenovelas “diversa” dal titolo emblematico “Un posto all’inferno”.

Certo forse troppo poco "corale" rispetto ai plot dell'antichità, ma si presenta di dirompente impatto e si apprezza per la maestria registica e la superba recitazione degli attori già visti in altri film di Capuano [Vito e gli altri/Pianese Nunzio 14 anni a maggio].

Il profondo "pentitismo" del protagonista si risolve all'interno dell'ineluttabile ed indispensabile necessità umana di "svuotare il sacco", dopo la malattia convulsa causata dal seme marcio e incestuoso del sangue. Il sangue ancestrale ed esoterico della famiglia, anzi La Famiglia dove tutto deve stare dentro e niente fuori.

Una lenta ma ben ritmata [dal promiscuo mescolamento della canzone tradizionale napoletana con la musica elettronica contemporanea] carrellata dei luoghi comuni e delle incomprensioni familiari dentro ambientazioni funebri che si somigliano a quelle rappresentate da Abel Ferrara in Fratelli. Ma mentre in Ferrara non c’è via di scampo, qui il protagonista “Oreste”, giovane masochista, incestuoso, marcio, fin dentro il midollo, [i tagli auto provocati sulla sua carne aggiungono ferocia al sangue di tutti i giorni], trova l’uscita dal muro di cemento armato in cui vive relegata la sua famiglia troppo impegnata a continuare la tradizione sui viali strazianti delle lotte intestine di mafia. Dapprima si allontana, scompare apparentemente, per poi “risolversi” con l’eliminazione finale dei pochi rimasti nella famiglia, tra cui sua madre [Clitemnestra imparruccata, interpretata da Licia Maglietta, credo una delle migliori attrici in Italia in questo momento], che un po’ dark lady, un po’ Giocasta offre la sua carne alla sua “carne” con amorevole premura.

Il Giudice invisibile, come gli Dei dell’Antichità, sono l’unico referente capace di ascoltare quello che comunemente viene chiamato “tradimento” ma che nel film di Capuano sembra più una trasgressione alle regole imposte, alla dottrina dell’omertà, al silenzio mortale della coscienza. Dal muro insormontabile della Famiglia, al muro del tribunale borghese, sempre meglio che fare pietà con un suicidio, questo il messaggio conclusivo. Contrariamente alla tragedia e alla sua tradizione; non più eroi, non più martiri su cui propagare la stirpe fradicia della menzogna, piuttosto uomini e donne [Elettra, la sorella diletta è qui fragile e influenzabile] intrappolati dai loro stessi pensieri, dalle loro stesse perversioni, dalle loro debolezze, e nessun dio, nessun Apollo dal cielo verrà a salvarli.

“Il ribelle senza altro orizzonte che il muro delle costrizioni rischia di rompercisi la testa o di difenderlo un giorno con imbecille ostinazione. Perché apprendersi nella prospettiva delle costrizioni è ancora guardare nel senso voluto dal potere, che lo si respinga o lo si accetti.”

Trattato del saper vivere ad uso delle giovani generazioni/Raoul Vaneigem/1967

27ottobre2001

Anna Bolena 2001

 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002     


lunedì 25 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] CLARA LAW (2000)


WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.    



La dea del '67 di Clara Law

Il fascino effimero dell'anima





"Perché non c'è niente che valga la pena di vedere."

DANCER IN THE DARK/Bjork/Lars Von Trier/2000


L'Australia terra di frontiera con i suoi nuclei familiari malati, con le sue ossessioni bacchettone, con la sua silente violenza, con le sue incomprensibili erotizzazioni è stata già raccontata da Milos Forman [Picnic at Hanging Rock], da Philip Ridley [Riflessi sulla pelle], da Jane Campion [Un angelo alla mia tavola], ma Clara Law a tutto questo aggiunge un decisivo segno post moderno scrivendo una storia affascinante attorno a una favolosa e mitica automobile la Citroen DS del 1967.

Il Giappone invece quello di Kurosawa o di Kitano è molto lontano, diciamo che è presente come comparsa e rifugio nella tradizione e nella tecnologia. E' simbolo di liberazione per la protagonista, una incredibile Rose Byrne nei panni di una ragazza cieca che cerca di vendicarsi di suo padre incestuoso.

Il plot a tratti rarefatto, assume spesso una consistenza irraggiungibile così' come sono i paesaggi all'equatore e la sceneggiatura a tratti sarcastica alleggerisce la pesantezza degli eventi narrati.

La trama rappresenta una sorta di viaggio On the Road liberatorio dell'Anima esplicandosi attraverso gli immensi spazi vuoti della prateria una volta terra aborigena ora totalmente conquistata, ai quali si contrappongono i non spazi dell'ignoranza, del fanatismo, dello stupro e della morte. Come se quelle anime volessero recuperare non tanto l'ampio respiro di cui sono capaci i landscapes australiani, piuttosto lo spazio giusto dell'intimità negata, lacerata e contusa nel profondo. 

La fotografia mozzafiato, a parte qualche caduta di segno pubblicitario, si caratterizza per una netta divisione tra il presente argenteo blu dilatato e il passato raccontato a ritroso con un impaginatura sbiadita e giallognola.

Nonostante la drammaticità degli eventi raccontati, il film vietato anch'esso ai minori di 18 anni senza apparenti motivazioni se non per un sottile anti moralismo blasfemo, tocca più generi cinematografici senza indugiare su nessuno in particolare.

Mai la tematica sulla violenza alle donne da sempre cavallo di battaglia di femminismi pre e post è riuscita a donarci un riscatto carnale e spirituale senza aggrapparsi a giustificazioni di carattere ideologico.


ventiduefebbraio2001

Anna Bolena 2001

 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

venerdì 22 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ANTONIO DOMINICI (2001)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.    






DIAPASON DI ANTONIO DOMINICI

Tutto in una notte


Questo film, come DOGMA n. 11, ha abbracciato le regole e la filosofia del noto manifesto danese firmato nel 95 da Lars Von Trier e Thomas Vinterberg.

Nell'essenzialità della narrazione, nella semplicità della recitazione e nella linearità degli eventi, cogliamo la necessità quasi indispensabile di liberarci dagli schemi convulsi dei film d'azione, dalle blaterazioni inutili dei film drammatici, dalle ambientazioni miliardarie e dagli effetti speciali troppo invasivi. 

Il cinema che si interroga sul cinema, il cinema che racconta lembi di esistenze insoddisfatte in cerca di piaceri proibiti, un film che sottolinea l'importanza del cambiamento ma anche la sua frustrazione, la voglia di riscatto ma anche il suo rovescio ovvero il destino inesorabile e beffardo che giace dietro l'angolo a ricordarci che a perseverare nella superficialità e nella balordaggine ci si rimette, che la gioia è attimo fugace e che la vecchiaia è alle porte.

Il Cinema come fucina capace di dare emozioni e di regalarci sogni, è ormai inadeguato.

I tempi della Dolce Vita sono finiti.

Probabilmente c'è bisogno di nuovi impulsi e di un rinnovato coraggio, soprattutto per quanto riguarda il cinema italiano, spesso goffo, borioso, insopportabilmente schiavo dei modelli esteri, assolutamente non all'altezza dei modelli esteri.

Se è vero che Visconti, Pasolini, Antonioni, Fellini sono ineguagliabili, ogni tanto qualche talento nascosto potrebbe essere incoraggiato e meglio distribuito: v. Matteo Garrone; Salvatore Piscicelli; Guido Chiesa; ma anche i meglio noti Silvio Soldini, Giuseppe Piccioni; Marco Tullio Giordana, Mario Martone; Pappi Corsicato.

Il cinema italiano non può essere rappresentato da quei tromboni di Tornatores e Salvatore, e neanche dal Woody Allen nostrano alias Nanni Moretti che ci ha rotto e neanche da Gabriele Muccino che anche se convincente mi pare un tantino eccessivo considerarlo un grande cineasta.

Staremo a vedere.



treaprile2001

Anna Bolena 2001

 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

giovedì 21 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ISABELLA SANDRI (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.     



Animali che attraversano la strada di Isabella Sandri

Schiacciati dal cemento


"In guerra, in ogni guerra (quindi anche in quella chiamata vita quotidiana), uccidere ed essere uccisi sono evenienze del tutto logiche. Che lo Stato possa uccidere per inavvertenza, per eccesso o per propria Ragione è considerato giusto, non solo secondo le regole che esso proclama, ma secondo la guerra sociale che è in corso."

ADONIDE/Il valore della vita/da Diavolo in corpo/Rivista di critica sociale n. 3 


A parte qualche caduta di stile televisivo [il tubo catodico che si insinua nelle nostre fibre ottiche come un cordone ombelicale mai reciso], a parte qualche smagliatura un poco confusa nella sceneggiatura, questo film sulla Periferia Abbandonata, sulla Infanzia Orfana, sulla inefficienza della Legge dello Stato, sulle sconfitte della Agenzie di Assistenza, dovrebbe essere visto da tutti; Educatori compresi, quelli che, per intenderci, per promulgare saponette di Sapere non riescono a scostarsi neanche di una virgola dai programmi scolastici ministeriali. 

Costoro in parte contribuiscono ad aumentare il Degrado urbano e suburbano, l'Analfabetismo di ritorno, il Qualunquismo imperante, e con loro poi Poliziotti, Carabinieri, Magistrati, Giudici, Assistenti Sociali, Psicologi e Genitori. Tutti impegnati per il bene dei propri figli, eredi di una Società di Merda che non hanno scelto, a creare, forgiare, suggerire, plasmare, plagiare, comandare le Coscienze di giovani alla deriva. Meglio allo sbaraglio in mezza a una strada di cunicoli e gallerie di cemento armato, dove tra le lamiere arrugginite e le luci al neon trovano rifugio i cuccioli della nostra storia. Animali dentro un palcoscenico che non hanno scelto, dove forzatamente si trovano a recitare una parte che solo per indole non civilizzata interpretano con la giusta strafottenza, con l'asprezza che generalmente caratterizza chi a tredici anni non è sicuro di niente.

Questo film è scomodo.

Non tanto per il suo finale tragico, abbastanza scontato in un ambientazione mortifera, ma perché se pone degli interrogativi, sicuramente non consente risposte adeguate.

Magari è solo un invito ad una riflessione.

Forse ad una maggiore attenzione ai nostri piccoli fratelli e sorelle che, oltre il muretto e qualche furtarello nei Centri Commerciali, hanno un Unica Certezza: per loro non c'è Futuro dietro l'angolo e dietro nessun Buco del Culo del Mondo.


diecimaggio2001

Anna Bolena 2001


 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

mercoledì 20 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ROBERT GUEDIGUIAN (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.     




La Ville est Tranquille di Robert Guédiguian

La mortopoli


"Fino a qui tutto bene…

fino a qui tutto bene."

L'odio/ Mathieu Kassovits/1995

"Di male minore in male minore, gli innumerevoli riformisti che affollano questa società ci conducono così di guerra in guerra, di catastrofe in catastrofe, di sacrificio in sacrificio. Ed è accettando questa logica mortificante di ragione spicciola e di sottomissione quotidiana allo Stato che -a forza di fare calcoli, di soppesare tra male e male - si può arrivare un giorno a mettere sullo stesso piatto della bilancia la proprio stessa vita: meglio crepare subito, che continuare a languire su questa terra."

Il male minore/Dominique Miséin/1999 su Il diavolo in corpo n. 1/Rivista di critica sociale


Dall'ampia terrazza della ricca borghese di razza bianca [non più giovane che aiuta con programmi sperimentali ragazzi handicappati e che flirta con il bellissimo africano ex detenuto in cerca di riscatto sociale] Marsiglia, con il suo porto sul mediterraneo, con i suoi immensi palazzoni sulle colline a ridosso delle viuzze antiche del centro, appare tranquilla, ignara, quasi dolce e luminosa.

Ma in città le cose non vanno proprio bene , ci sono: 

Michelle, la pescivendola che di notte sta al mercato e di giorno tenta di salvare la figlia dall'eroina arrivando a prostituirsi per comprare le dosi.

Suo marito disoccupato che sostiene l'estrema destra.

Gerard trafficante di droga e killer di professione, gestisce un bar in periferia.

Paul tassinaro, figlio di operai che va a puttane e canta l'Internazionale in tutte le lingue.

Umanità mortifera che si arrabatta per sbarcare il lunario.

Esistenze tragiche.

Destini che si intersecano secondo una linea superficiale e drammatica.

Simboli epidemici di una cultura in declino.

La nostra, che sceglie da sempre il meno peggio.

Che vorrebbe un'esistenza edulcorata, magari un posto caldo in un ufficio qualsiasi. 

Questo è quello che desidera Michelle per la sua nipotina in fasce.

Un esistenza migliore di quella dei nostri genitori.

Questo è quello che vogliamo, che bramiamo e non ci rendiamo conto che le nostre città le nostre megalopoli, potenziali fucine di multirazzialità, di contaminazioni e di frontiera, sono solo bare e covi di comunità, che non si mescolano, che non vogliono mescolarsi, anche a costo di uccidere il desiderio.

Il bianco cadaverico dei titoli di coda suggella la Fine.

Finale inesorabile ed estremo: agonia dell'Occidente.

La Metropoli è morte.

Overdose alla Metropoli.


N.B. Il film in questione è vietato ai minori di 18 anni.

Hannibal di Ridley Scott, con banchetti di cervelli fumanti NO.

Morte alla censura.



settefebbraio2001

Anna Bolena 2001


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Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

venerdì 8 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] WONG KAR-WAI (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.        




In the mood for love di Wong Kar-Wai

Il prototipo dell'amare


Hong Kong 1962/1966

Interni condominiali laccati, labirinti di infissi, porte e finestre, circoli viziosi di gossip, cibo e gioco diviso coi vicini di casa. Ossessivi cambi d'abito, colori diversi per dipingere l'impossibilità dell'amore come causa delle convenzioni sociali. Un esperimento coraggioso organizzato su tempi lunghi, su inquadrature geometriche, su musiche che si ripetono con una coerenza quasi noiosa e pleonastica necessaria per descrivere la stasi del desiderio e dell'anelito amoroso e sentimentale. La non realizzazione della propria passione per giustificare e nascondere quello convenzionale dell'altro. L'adulterio come espressione infinita del blocco psicologico delle nostre paure e delle nostre convinzioni. Il tradimento come concentrato per avvallare le credenze e i valori di sempre. La relazione extra coniugale come esclusivo messaggio di una comunicazione inceppata dalla routine impiegatizia e giornaliera. Impossibile uscirne, improbabile agire il desiderio. Meglio immaginare, recitare, fingere, anticipare e interpretare il dolore del confronto a due, supponendo una sofferenza minore o quantomeno controllata. L'ironia delicata dei dialoghi, la precisione e la ricostruzione fedele degli interni di una Hong Kong quasi splendida nella sua impaginazione claustrofobica nella sua pseudo emancipazione culturale rimanda al nostro dorato occidente dove troppe somiglianze e similitudini rendono pressoché identico ed identitario questo quadretto elegante e apatico della coppia in crisi. Puzzle sintomatico dell'agonia del sentimento.

Ventitrenovembreduemila


Anna Bolena 2000

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giovedì 7 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] TAKESHI KITANO (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.                                                                                                                               




Brother di Takeshi Kitano

Ironia della sorte


"Aspetterò sulla riva del fiume che passi il cadavere del mio nemico."

Antico proverbio cinese


"Homo homini lupus."

Motto latino sempre attuale


"Le uniche carceri che ci piacciono sono quelle rase al suolo."

Storico slogan del movimento antagonista


Beat Takeshi si misura con il cinema americano e dà botte da orbi a tutti. 

Memorabile e suggestiva la ricostruzione in riva al mare del famoso triello di Sergio Leone in Il buono, il brutto e il cattivo, ricorda in più punti l'intera filmografia occidentale sulle azioni eroiche e meno eroiche della mafia, cita le gesta guerriere dei romanzi di cappa e spada sul senso dell'onore e della disciplina.

Ma la yakuza giapponese, che forse nella sostanza non si discosta dai clan di Casa Nostra mantiene il suo fascino votato all'estremismo coi i suoi suicidi temerari e le sue scelte nette da uomini duri e tradizionali.

Kitano possiede una capacità esaustiva di farci ridere sulla violenza gratuita dell'animo umano, sulla vigliaccheria delle nostre debolezze, sui luoghi comuni dell'universo. 

Con poesia e audacia.

Andate a vedere questo film sulla forza della fratellanza metropolitana contro l'arroganza del Potere assoluto 

E qui colgo l'occasione o il pretesto di divagare più del solito, "visto che è Natale", e di esprimere il mio disagio e la mia rabbia verso la nostra sistematica cultura del sospetto, contro l'inflessibile legge della magistratura, l'idiozia viscida dei media e l'opportunismo camaleontico dei politici. 

Infatti costoro non avendo trovato di meglio per giustificarsi del delitto D'Antona, di fronte all'opinione pubblica, sempre più sorniona e imbambolata dalle vetrine allestite del consumismo natalizio, hanno pensato bene di creare l'ennesimo mostro assassino che come il capro espiatorio dell'antica tragedia greca serve a purificare e ad allontanare da noi il male e la cattiva sorte. Ed ecco i balletti del potere [ v. il recente arresto di Geri], ecco le ricostruzioni ardite di spostamenti e piste mai esistite [come quelle degli anarchici di una presunta Solidarietà Internazionale], ecco le interviste alle vedove inconsolabili, ecco le illazioni, le presunzioni, le falsità e le bugie di una democrazia in declino [v. gli improbabili accostamenti tra terrorismo e popolo di Seattle], dove ormai per sopravvivere a se stessa ordisce e trama ipotesi, congetture e idee che si vogliono vendere come verità assolute senza mai il beneficio del dubbio.

E poi si sa il lupo perde il pelo ma non il vizio, magari quello di commettere sempre gli stessi errori giudiziari e qui credo che Pietro Valpreda potrebbe raccontarci ancora molte cose.

Giorgio Panizzari è il personaggio scomodo che diventa comodo a chi di dovere; vittima sacrificale da buttare giù dalla finestra o da sbattere in galera per il resto dei suoi giorni.

Come se non bastassero i suoi 28 anni di carcere speciale.


LIBERTA' PER TUTTI I DETENUTI POLITICI E NON

Ventiduedicembreduemila


Anna Bolena 2000

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martedì 5 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] GUIDO CHIESA (2000)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.




Il partigiano Johnny di Guido Chiesa

Nel dubbio sopprimere


"Sparagli Piero, sparagli ora

e dopo un colpo sparagli ancora

fino a che tu non lo vedrai esangue

cadere in terra a coprire il suo sangue."

Fabrizio Dè Andrè/La guerra di Piero



"Spara Juri Spara!

Spera Juri Spera!

Felicitazioni Felicitazioni Felicitazioni."

CCCP FEDELI ALLA LINEA/1986



IN EDICOLA CON IL BORGHESE

"I discorsi di Benito Mussolini.

Edizione originale completamente restaurata in 4 videocassette

La storia senza censure. Una collezione da non perdere."

Inserzione pubblicitaria su IL MESSAGGERO del 28/11/2000



Di questi tempi dove la destrificazione culturale porta aberrazioni tardo revisioniste sui libri di scuola, sul pensiero popolare che velocemente dimentica, sulla ancestrale lotta tra i buoni e i cattivi, un film indipendente, accorato e asciutto sulla lotta partigiana nel nord Italia durante gli ultimi due lunghissimi anni della nostra seconda guerra mondiale.

Di questi tempi dove fare parte, dove prendere parte, lascia il posto al qualunquismo imperante, al nulla del Grande Fratello mediatico [come se non ci bastassero le molteplici videocamere ad ogni angolo di strada, v. la subdola legge sulla privacy], al consumismo vorace delle giovani generazioni, un film netto e spietato sulla guerra civile tra partigiani e nazifascisti. Sulle colline e le montagne innevate, dentro le radure e i boschi secchi che a stento nascondevano la fuga per salvare la pelle dalle mitragliatrici e dai fucili a spalla;

un giovane idealista della guerriglia azzurra a stretto contatto con i rossi marxisti leninisti lascia i suoi studi di letteratura inglese e affronta senza vigliaccheria la dura attesa della libertà sulle trincee nude dei paesini di montagna in Piemonte.

Un voto di castità della coscienza, una scelta decisa e precisa contro l'autoritarismo violento e ignorante delle camice nere, senza troppe retoriche, si sonda in maniera silente il beneficio del dubbio, il rischio delle infiltrazioni, la paura di essere spiati, il terrore di cadere in mano al nemico, la morte negli agguati, ma soprattutto la follia beffarda dietro l'angolo.

La fotografia gelida squarcia il montaggio da film dell'orrore.

Un freddo grido schierato dalla parte di chi forse è stato dimenticato; contro le scelte di campo al sapore di stadio o al tanfo delle margherite sui prati inquinati delle metropoli.

Un bel regalo sotto l'albero di Natale delle famiglie pasciute del terzo millennio.


ventottonovembreduemila

Anna Bolena 2000

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domenica 3 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] JUAN CARLOS TABIO' (2000)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.




Lista d'attesa di Juan Carlos Tabìo

La vita come sogno


"Possiamo vivere senza passione e senza sogni- ecco la grande libertà che questa società ci offre."

Ai ferri corti con l'esistente, i suoi difensori e i suoi falsi critici/NN/1998


Se l'utopia fosse possibile non sarebbe utopia ma una contraddizione in termini.

Se il sogno fosse realtà si esplicherebbe nei suoi infiniti paradossi.

Cuba. Una stazione degli autobus, dove un pugno di viaggiatori si trova costretto a pernottare in attesa di una corriera che li porti a destinazione. Metafora dei desideri traditi, o allegoria dell'autogestione impossibile, il film è morbidamente fresco e gradevole su quello che potrebbe essere e non è, ma si vorrebbe che fosse.

L'allegra leggerezza della narrazione, la levità dei dialoghi e l'ingenua recita degli avvenimenti praticano un taglio per certi versi un poco arido e semplicistico tra la consueta corsa degli intoppi di una giornata qualunque e la banale immaginazione di una esistenza sognata, quindi altra, diversa, parallela. 

Il Sogno anche se per un attimo diviene momento magico nella miseria delle nostre vite, vuole suggerire l'opportunità del cambiamento, la necessità della trasformazione, l'indispensabile presenza del movimento, ma soprattutto la capacità di articolare il desiderio e di mettere in pratica ciò di cui abbiamo realmente bi-Sogno.

A questo viene contrapposta la Vita, forgiata nella grettezza dei rapporti interpersonali, con i suoi amori sbagliati, con le sue scelte forzate, dove la comunicazione gerarchica e le costrizioni sociali castrano e infibulano le nostre Voglie e le nostre Passioni, uniche Divinità a cui dovremmo piegarci.

Numerose le citazioni presenti a cominciare dallo splendido e significativo "L'Angelo Sterminatore di Luis Bunuel" a cui si è ispirato il regista; La Nausea di Sartre sul male di vivere; la Madame Bovary trasgressiva eroina borghese di Flaubert e il nostro Mattatore Vittorio Gassman di Profumo Di Donna [Dino Risi] che come sempre viene ricordato solo all'estero. 

Qui in patria restauriamo solo gli altari sacrificali alla Repubblica, oppure piantiamo alberi purificatori al Vaticano.

Fuoco alle ceneri.

Tredicidicembreduemila


Anna Bolena 2000

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venerdì 1 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] JAFAR PANAHI (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.



Il Cerchio di Jafar Panahi

Vietato fumare


"Se me sposo mi moglie me deve coce un chilo de patate in umido tutti i giorni cor sugo! 

Ammazza quanto so bbone le patate!!"

Bernardo Bertolucci/La Commare secca/1962


"Cu è u' primu?"

Aurelio Grimaldi/Le Buttane/1997


"Voi altre donne, che siete figlie della polvere delle ceneri del rampantismo femminilista, che nella confusione epocale avete sempre l'alibi per fare un po' come vi viene, come vi sentite, come vi pare, sempre pronte ad alzare la voce per ciò che non significa niente, che non avete nulla da proporre o da contrapporre, esponenti di un post freakettonismo sciattone, oppure tecnologiche sciantose al passo coi tempi alla ricerca di uomini protagonisti che non riuscite a comprendere fino in fondo perché pensare è troppo faticoso.

Non mi sento parte, non desidero farne parte, di questo banchetto succulento di pezzi smembrati di pelli disossate, dove voi donne e solo donne, finalmente vincitrici dopo secoli di ingiustizie perpetrate da uomini brutali, voi semplici sanguisughe di ideali e lotte compiute da altre, avete si...il sopravvento sulla genie maschile, ma solo adesso che non c'è nessun regno da governare, nessuno scettro a custodire."

Fosca De Profundis/Il banchetto delle lussuriose-Soggettiva misogina/1998



Nero.

L'inquadratura lenta della cinecamera, si prolunga attraverso profondi spiragli chiusi dalle feritoie ospedaliere, dai finestrini degli autobus, dalle porte socchiuse delle case, dagli sguardi di pece attraverso i quali si scorge la fame di libertà sopita e censurata dell'universo femminile. L'oblò rigido della macchina da presa coincide perfettamente con la forzata visione del mondo iraniano in chador. Goffe e scure figure appesantite da vesti nere e ingombranti sulle strade vietate dell'islamismo conservatore che impedisce perfino di fumare per strada a chi non possiede un organo di riproduzione visibile: quel pene penis che docet da sempre.

La spirale di vita e di morte si ripete da sempre uguale, la sfortuna di nascere donna è solo l'inizio di un lungo cammino inesorabile dove le ormai consuete scelte occidentali [mamma in provetta, donna in carriera, single incallita] qui non sono proprio concepite e neanche abortite, semplicemente non sono, non sono state, non saranno. 

Se il cattolicesimo puritano vuole punire lo sporco frequentatore di puttane di colore attorno ai falò brucianti delle nostre metropoli, lì si punisce chi nascostamente cerca di guadagnare qualche denaro dalla vendita del proprio corpo inviolabile. Violentato da sempre solo dal padre/sposo/fratello/cliente/medico autorizzato a decidere la sorte dell'altra metà del cielo. 

Il cerchio si chiude con l'ultimo stupratore/aguzzino/sbirro che da una feritoia d'acciaio chiama invano il nome incomprensibile di una delle tante donne sedute sui freddi lastroni di una cella carceraria.

Nero.

ventiquattroottobreduemila


Anna Bolena 2000

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giovedì 31 agosto 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] JULIAN SCHNABEL (2000)

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ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.





Prima che sia notte di Julian Schnabel

Dopo la rivoluzione

Elegia poetica sulla scrittura di un artista omosessuale nella Cuba castrista degli anni settanta dove anche una camicia un po' troppo attillata sembrava controrivoluzionaria.

Al canto del cigno delle fulgide promesse di una coraggiosa utopia infranta dalle paranoie di controllo e boicottaggio imperialista, si contrappone una ingenua e pura spontaneità di desideri sabbiosi sul lussureggiante mare atlantico. Mare e mareggiate propizie, stacco umido e spumeggiante, nuovo orizzonte e nuovo continente che per lo meno consentì a Raymondo Arenas di far pubblicare i suoi libri proibiti.

Un delicato viaggio mai morboso o verboso di un outsider incompreso e perseguitato solo perché al posto della figa preferiva il culo, un po' troppo poco per una rivoluzione di costumi che predicava e continua a predicare il noto motto "DENTRO LA RIVOLUZIONE TUTTO, FUORI DALLA RIVOLUZIONE NIENTE". Le riprese sporche e fangose dentro il carcere, i festini decadenti dentro le chiese sconsacrate, il continuo movimento in soggettiva del pensiero e del sentimento dello scrittore svelano quindi il gioco perverso dell'immaginazione al potere. Ecco la nudità cruda dell'autoritarismo ambiguo delle divise, dei militari e dei mercenari, il fascino lucido delle mostrine e delle pistole. Un ricordo sfuocato del "Il bacio della donna ragno di Hector Babenco", un omaggio a tutti gli omosessuali non schierati, una sgranata prospettiva contro le attuali ridicole richieste di normalizzazione del desiderio e della diversità, un ampio abbraccio sudato ai bambini poveri del terzo e del quarto mondo. E sul finire un viaggio infranto contro la livida e nevosa New York dove si è liberi di essere qualcuno oppure nessuno, fa lo stesso. I calci in culo fanno sempre male, ovunque ti trovi.


Anna Bolena 2000

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mercoledì 30 agosto 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] AMOS GITAI (2000)

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ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Inauguriamo la rubrica cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.



Kippur di Amos Gitai

La festa è finita


"Alle 15,30 di sabato 6 ottobre 1973, giorno di kippur, i siriani contemporaneamente agli egiziani sul fronte sud, attaccarono di sorpresa, con una seria di interventi aerei a bassa quota e con una preparazione d'artiglieria della durata di 50 minuti, da parte di circa 900 cannoni, che fecero piovere sulle posizioni israeliane oltre 1500 tonnellate di granate."

"Le Cinque Proibizioni del YOM KIPPUR

1. Mangiare e Bere

2. Cospargersi di profumo o lozione

3. Relazioni sessuali

4. Lavarsi

5. Indossare scarpe di pelle"

The Jewish Holiday of Yom Kippur


Trasgredire nel giorno del digiuno e dell'espiazione sacra del culto yiddish diviene inevitabile se c'è la guerra: quella vera e autentica, combattuta dentro i carri armati a ridosso delle trincee sudate di cadaveri maciullati dall'artiglieria pesante delle contraeree nemiche, ostacolata dal fango melmoso delle alture del Golan e delle montagne sassose del Sinai, osteggiata dalla labile psiche di giovani guerrieri accomunati dall'unico desiderio di sopravvivere all'inferno della battaglia. La bandiera patriottica con la stella a sei punte non caratterizza nessuna singolarità particolare potrebbe essere la rappresentazione di un altra guerra di un altro popolo di un altra religione. Le guerre sono tutte uguali.

I soccorsi per i soccorritori creano un pleonasmo retorico ma efficace nel contrapporre alle riprese dall'alto [lunghe e splendide] sui tracciati dei cingolati, le scene violente e sanguinolente dei feriti da evacuare sul campo.

Niente a che vedere con le fantasie visionarie di Apocalypse Now [Francis Ford Coppola 19], o con la crudezza di Platoon [Oliver Stone, 19] o con l'antimilitarismo di Full Metal Jacket [Stanley Kubrick, 19]. Qui il kubrickiano motto di Spartacus: -"C'è un tempo per combattere e uno per cantare"-, viene stravolto dalla routine di giornate infinitamente uguali, dove i protagonisti interpretano i ricordi autobiografici del regista Gitai che in maniera semplice e scarna supera le costrizioni religiose per disegnare a tinte forti il dolore del combattimento. Lontane sono le desert storm e le simulazioni dei video giochi, qui è tutto tremendamente duro e spietato, resta un senso di inquietudine e di imbarazzo se pensiamo al calduccio borghese delle nostre rassicuranti esistenze.

Bellissimo e struggente l'iniziale e finale amplesso dolce/amaro con i corpi dipinti dei colori della guerra.

Anna Bolena 2000

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martedì 29 agosto 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] LARS VON TRIER (2000)

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Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro

Nessuna censura di natura moralistica



CONSIDERAZIONE PRIMA


Dancer in the Dark di Lars Von Trier

I 107 passi prima del patibolo

“DOGME vuole depurare il cinema, ridurlo all’essenziale, per lasciare così che sia “la vita interiore dei personaggi a giustificare la trama.”

DOGME 95/Voto di Castità/Lars Von Trier e Thomas Vinterberg/Copenhagen 13/03/1995

“Strade auto>strade a sei>sette>otto>nove>dieci corsie, con i bordi segnalati da file di lucette bianche, sistemate in perfetto allineamento e alla medesima distanza l’una dall’altra, giusto per intensificare quel senso ipocrita della sicurezza, che ti porta dritto in jail, se sorpassi il limite massimo o minimo di velocità. 35 miglia utili per percorrere intrecci di asfalti bollenti/nodi di cemento e per venire superati da lamiere roventi/prezzolate con 5000<6000< 30000 cavalli sciolti, come quelli dei ranch hollywoodiani che preferisco immaginarli al di là delle staccionate dipinte da Tom Sawyer Huckleberry Finn lungo la 610 NORTH verso AUSTIN, piuttosto che visitarli e trovare delusa che sono verosimili a quelli dei movies alla <Via col Vento>."

MASSIVE HOUSTON/A.B./2000

“AL GORE RISORPASSA BUSH JR. I due candidati alla presidenza USA sono in disaccordo su tutto tranne che sulla pena di morte.”

A.G.I. 19/10/00



L'autore danese [Il Regno 1 (1994) e 2 (1997)/Le Onde del Destino (1996)/Gli Idioti (1998)] realizza attraverso una scenografia/coreografia essenziale e scarna il suo cammino verso l'espiazione dalla Colpa privata/pubblica ed intima/esterna, dall'impossibilità di controllo del Destino/Fato inesorabile e disintegrante. Destino cieco come cieca in progress è la protagonista principale [Selma interpretata dalla cantante islandese Bjork approdata al cinema dai suoi striduli cantici degli iniziali Sugarcubes ai rantoli diamantini techno industrial di questi ultimi anni da solista] che dalla ex Cecoslovacchia emigra in America per lavorare in fabbrica e cercare di mettere da parte qualche soldo per l'operazione agli occhi del figlio.

La mistica visionaria del musical detournato si scaglia miracolosa e salvifica contro il degrado impietoso della routine quotidiana, contro la viscida ragionevolezza del buon senso comune. contro le lacerazioni inconsapevoli degli ingranaggi dell'industria capitale e contro l'inesorabile ipocrisia degli assassinii istituzionali.

Non un fronzolo di troppo nella sceneggiatura lenta e spietata alleggerita appunto dagli intarsi cantati e sussurrati dalla abilissima Bjork provetta ballerina.

Nessuna possibilità di scelta come vuole la recente conversione cattolica del regista, mai dirompente, mai ammiccante, mai eticamente scorretto.

Uno sguardo sul filo del rasoio in piena inondazione decadente, dove la cinepresa diventa cine-pressa dei sentimenti, delle lacerazioni interiori, dei lamenti inascoltati dei condannati a morte sul patibolo.

Patibolo/purga per il Potere.

Per Von Triar Patibolo/liberatorio dal cinema spettacolare americano, dove tutto è meravigliosamente fittizio, dove gli effetti speciali coprono il male del mondo, dove intelaiature addomesticate celano il Dolore/Sofferenza dei disadattati, dei disagiati, degli indifesi e degli outsiders del mondo 

Anche le indulgenze melodrammatiche concorrono a rafforzare la Nuova Estetica/Etica dell'Abbandono. Un pugno nello stomaco dell'Estetica del Superfluo.

Anna Bolena

diciannoveottobreduemila


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Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia

sabato 26 agosto 2023

HI-FIDEL (in missione a La Habana) (2001)

 HI-FIDEL (in missione a La Habana)



Con Pacheco_





Gimmi Faoro produttore di Espera, espera....prod.








Anna Assenza con Anlly Sardiñas












Gimmi, Anna, Lau, Anlly








pics & words © ANTONELLA PINTUS 

La questione palestinese in Germania (13)

  Domenica 24 novembre Nella puntata di oggi ospite speciale: Anna Bolena. Artista multimediale a 360*, DJane, Producer e attivista politica...