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sabato 20 luglio 2024

La questione palestinese in Germania (12)


CONTRIBUTO @ RADIO BLACKOUT TORINO

29 GIUGNO 2024

cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/29giu2024direttannabolena.mp3

 https://radioblackout.org/podcast/radio-bizarre-29-giugno-2024/


Ultima trasmissione della stagione per radio bizzarre prima di una lunga pausa estiva. Oltre ai consueti viaggi tra gli zoccoli duri e le nuove onde oggi abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Anna Bolena in diretta telefonica da Berlino per continuare a parlare di lotta in solidarietà col popolo Palestinese nei confini dello stato Tedesco e non solo.

Qui di seguito potete ascoltare il programma intero:

radio bizarre 29 giu 2024

Qui, invece, trovate l’audio della telefonata con Anna Bolena:

diretta con anna bolena 29 giu 2024

Qui il link alla precedente chiacchierata

https://radioblackout.org/podcast/radio-bizarre-18-maggio-2024/

mercoledì 22 maggio 2024

La questione palestinese in Germania (11)

CONTRIBUTO PER RADIO BLACKOUT TORINO 

18 MAGGIO 2024



cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/direttaannabolena_nakbatag_18maggio2024.mp3





… e ogni tanto anche radio bizarre si ricorda di confezionare il podacst della trasmissione…

qui troverete l’audio della trasmissione completa:

18 maggio 24

qui l’audio del solo intervento telefonico di Anna Bolena sul Nakba tag a Berlino per presentare il corteo di oggi 18 maggio 2024, le iniziative dei giorni scorsi per commemorare i 76 anni dalla Nakba (che ricorreva il 15 maggio) e per parlare ancora di repressione e cesura contro chi appoggia il popolo palestinese e denuncia il genocidio in corso:

anna bolena su nakba tag a berlino18 maggio 24

cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/direttaannabolena_nakbatag_18maggio2024.mp3

Per approfondire ecco i link a due interventi di Anna Bolena sul tema Germania e Palestina a radio ondarossa

https://www.ondarossa.info/redazionali/2023/11/germania-e-palestina

https://www.ondarossa.info/redazionali/2024/04/germania-repressione-de-propalestine

 

 

 Durante la trasmissione accenno all’opera dell’autore di fumetti palestinese Naji al Ali assassinato a Londra nel 1987 per le su eposizioni politiche e autore, tra l’altro, de Filastin opera pubblicata in italiano da eris edizioni realizzato con il Comitato in solidarietà con il popolo palestinese di Torino

Qui il link per leggere e scaricare Filastin:

https://www.erisedizioni.org/uniti-a-handala/

radio bizarre – 18 maggio 2024 – Radio Blackout 105.25FM



sabato 13 aprile 2024

La questione palestinese in Germania (9)

A seguito dell'interruzione forzata da parte della polizia, del Congresso sulla Palestina che avrebbe dovuto tenersi questo weekend a Berlino, qui di seguito il comunicato del collegio degli avvocati che rappresentano le associazioni e le organizzazioni coinvolte.

 

Home (palaestinakongress.de)


COLLEGGIO DEGLI AVVOCATI BERLINESI 

Berlino, 13 aprile 2024

Dichiarazione del collegio degli avvocati sullo scioglimento e il divieto del “Congresso Palestinese – Accusiamo!” previsto dal 12 al 14 aprile 2024 a Berlino

Siamo un collettivo di avvocati a Berlino che fornisce consulenza preparatoria e rappresenta gli organizzatori del “Congresso della Palestina – Accusiamo!” 

Il congresso è stato registrato dall'associazione Jewish Voice for a Just Peace in the Middle East - EJJP Deutschland e.V.  come evento/incontro al chiuso.

Il comitato era ed è il referente della polizia di Berlino.

I. L'evento

Gli organizzatori, in collaborazione con un gran numero di azioni politiche, ONG, associazioni per i diritti civili e singoli individui, hanno pianificato il Congresso Palestinese 2024 come un forum di scambio articolato delle diverse espressioni e opinioni politiche. L'obiettivo era dibattere in merito agli attacchi militari delle forze armate israeliane effettuati a seguito dell'azione dei combattenti di Hamas contro 1.200 cittadini israeliani e di altre nazionalita' il 7 ottobre 2023 e l'accusa di violazione delle norme ONU ai sensi del diritto internazionale e della Convenzione sul genocidio ritenuta plausibile dalla Corte Internazionale di Giustizia. Gli organizzatori hanno voluto ricordare gli oltre 32.000 palestinesi che hanno perso la vita a causa dell'intervento militare nella Striscia di Gaza, le famiglie uccise, le infrastrutture civili distrutte, i beni culturali perduti e gli 1,9 milioni di sfollati colpiti dalle conseguenze devastanti dei bombardamenti. In questo contesto ha voluto discutere anche la questione di come e in che misura la politica della Repubblica Tedesca contribuisce a questo scopo. Allo stesso tempo, il richiedente voleva garantire che le persone colpite dagli eventi potessero superare il loro senso di impotenza politica e difficolta' di azione diretta, fare rete per raggiungere l’obiettivo comune di un cessato il fuoco, fornire assistenza alle persone bisognose di aiuto, e la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri politici, nell' intento di creare in Medio Oriente le condizioni politiche secondo il rispetto del ​​diritto internazionale  per garantire una pace duratura basata su un modello sociale egualitario.

II. Precedenti discussioni sulla sicurezza in base al requisito di cooperazione

In anticipo si sono svolti diversi colloqui di sicurezza tra il mandante, il collegio degli avvocati e la polizia con l'obiettivo di garantire la sicurezza dell'evento, come richiesto dalla legge, e di svolgerlo senza interruzioni. Queste discussioni sono andate molto bene; non abbiamo mai avuto motivo di presumere che ci fossero intenzioni di vietare o limitare gli accordi, nonostante la pressione della politica e dei media.

La mattina del congresso, il 12 aprile 2024, il programma e i relatori ivi previsti sono stati discussi e confermati con la polizia. Le misure di polizia poi intraprese durante il congresso sono state una sorpresa e contraddicono l'esigenza di cooperazione. L'obbligo di cooperazione è sancito dalla legge di Berlino sulla libertà di riunione e costituisce la base per tutte le discussioni tra il richiedente, gli avvocati e la polizia.

III. Misure di polizia all'inizio del Congresso Palestinese

Dopo la prima conferenza e streaming, mentre veniva trasmesso un videomessaggio del Dr. Salman Abu Sitta (cartografo e storico) è entrata nella sala riunioni la polizia di Duisburg in assetto antisommossa, che si è subito messa in fila davanti al palco e ha chiesto che il video fosse interrotto. Il motivo addotto era che all'oratore era stato vietato di mettere piede a Berlino. Gli organizatori  non erano stati precedentemente informati di tale divieto. Dopo che inizialmente la musica continuava ad essere riprodotta, la porta della sala è stata aperta con la forza e l'elettricità è stata staccata senza usare la chiave che era stata offerta più volte. Nonostante questa escalation di azione della polizia - l'organizzatore avrebbe adattato il programma conoscendo la richiesta della polizia - la situazione sul posto è rimasta calma, il servizio d'ordine ha calmato i partecipanti e non ci sono stati scontri fisici.

Si sono svolti colloqui di cooperazione con l'ufficiale di riferimento della polizia della Renania Settentrionale-Vestfalia che fornisce assistenza amministrativa. È stato sottolineato che già in tribunale era stato chiarito che il divieto di riunione non si applica alla riproduzione di video da parte di persone all'estero. Era stato promesso che questo sarebbe stato esaminato. Secondo quanto riferito, né la polizia né il rappresentante della Procura presente sono stati in grado di accertare se il contenuto del video incriminato contenesse parole vietate. Quando il mandante si è tuttavia offerto di non riprodurre il video, è stato affermato che il live streaming avrebbe potuto causare denunce penali in tutto il mondo e  che avrebbe allargato in modo imponderabile la cerchia degli spettatori. Subito dopo in segno di protesta contro l'ordinanza, si e' proposto di rinunciare temporaneamente allo streaming live per poter continuare l'evento. Sembrava un compromesso fattibile. Tuttavia il direttore generale delle operazioni ha deciso che l'assemblea doveva essere sciolta e che il congresso non poteva aver luogo, a causa del videomessaggio del Dr. Salman Abu Sitta e della sua interdizione. 

In linea di principio, le riunioni in ambienti chiusi possono essere sciolte o vietate ai sensi dell'articolo 22 n. 3 VersFG di Berlino se 1. esiste il pericolo immediato di un esito non pacifico, o 2. un pericolo immediato per la vita e l'incolumità delle persone, oppure 3. il pericolo immediato. È possibile che in assemblea vengano rese dichiarazioni che costituiscano reato perseguibile d'ufficio. Niente di tutto ciò è presente in questo caso. Non c’era alcun pericolo immediato di un esito non pacifico, né rischio per la vita o di incolumità fisica, o di offese legate al contenuto dell'intervento.


IV. Norma giuridica per lo scioglimento e il divieto

Secondo la giurisprudenza, l'abolizione dell'articolo 22 n. 3 VersFG BE e dell'articolo 5 della legge sull'Assemblea federale viene interpretata nel senso che:

“Da un lato, i reati di espressione di opinione ivi contemplati devono essere di notevole importanza e portare a disarmonia, e dall’altro, i fatti su cui si fonda il divieto devono essere accertati con certezza tale da escludere ogni ragionevole dubbio, in modo che le ulteriori richieste la previsione del comportamento dell'organizzatore o dei suoi seguaci costituisce una base valida (cfr. delibera del Senato del 25 aprile 1998 - 1 S 1143/98 - VBlBW 1998, 426).

Un divieto totale può essere preso in considerazione solo se ci sono circostanze evidenti che suggeriscono che rappresentare o tollerare opinioni e dichiarazioni criminali sia la preoccupazione principale del raduno. Se una previsione attendibile dei rischi non consente questa conclusione, sono ammesse solo restrizioni meno drastiche (cfr. Dietel/Gintzel/Kniesel, a.a.O. § 5 Rn. 33). Poiché le semplici restrizioni sono interventi minori rispetto al divieto, dall'autorizzazione al divieto si può trarre una conclusione all'autorizzazione a emanare misure che eludono il divieto ma sono tuttavia adatte allo scopo nell'applicazione del principio di necessità (cfr. Dietel/Gintzel /Kniesel, a.a.O. § 5 Rn. 43 m.w.N.).” (VGH Mannheim, sentenza del 12 luglio 2010 – 1 S 349/10 –, juris 45)

Secondo tali principi, l'ordinanza impugnata è priva di fondamento fattuale. Come ha ammesso lo stesso direttore generale delle operazioni davanti al collegio degli avvocati, gli organizzatori non erano a conoscenza dell'esistenza di divieti di attività da parte di persone non presenti. Nel corso dell'incontro non sono stati individuati fatti penali che, per la loro natura e gravità, debbano essere perseguiti come reato perseguibile d'ufficio. L'ordine di scioglimento non si basava su tali constatazioni.

Le dichiarazioni – ammesso che fossero punibili – non miravano né erano idonee a causare disturbo alla quiete pubblica – né all’interno dell’assemblea stessa né al di fuori di essa. L'organizzatore non ha nemmeno dato seguito a tale richiesta. L’intero scenario dell’orchestrazione delle misure di polizia non offriva alcuna opportunità per questo. I partecipanti alla riunione avevano la sensazione di trovarsi a una riunione di polizia piuttosto che a una riunione sorvegliata dalla polizia.

A causa della impossibilita' di prevedere eventuali rischi di pericolo per l'evento o di anticipare il comportamento dell'organizzatore o dei partecipanti, si puo' presumere che le motivazioni addotte per lo scioglimento del 12 aprile 2024 e l'ulteriore divieto nei giorni successivi della manifestazione fino al 14, sono al di là di ogni ragionevole dubbio arbitrarie.

Questa constatazione è ulteriormente rafforzata dal fatto che l'organizzatore non viola il divieto di attività – di cui non era a conoscenza – quando mostra il video di un cittadino di uno Stato terzo in Germania che si trova all'estero. 

Misure relative a un caso simile di divieto di attività politica sono state dichiarate illegali dal VG Berlin proprio l’anno scorso (VG Berlin, sentenza del 22 marzo 2023, VG 24 K 256.19). Qui la polizia si rifiuta di prendere atto della giurisprudenza e di applicarla.


V. Misure più blande dello scioglimento erano chiaramente possibili

Secondo l'articolo 22 comma 2 della VersFG BE si sarebbero dovute adottare misure più blande, vale a dire il divieto di riprodurre o riprodurre determinati videomessaggi o il divieto di parlare per i presenti. Tuttavia né l'autorità si è avvalsa di ciò nella sua decisione, né sono stati impartiti ordini corrispondenti sul posto. Era risaputo che Salman Abu Sitta avrebbe inviato un saluto al Congresso. Nello scambio di informazioni con la polizia dell'8 aprile 2024 è stato inoltre annunciato che i contributi riprodotti sarebbero stati preventivamente controllati per eventuali contenuti criminali e che tutti gli oratori sarebbero stati informati sulla situazione giuridica nella Repubblica federale. Ciò è stato ripetuto anche al responsabile generale delle operazioni. È stato inoltre offerto di mettere i contributi video a disposizione della polizia per la revisione. Anche questo non è stato affrontato.

La polizia ha così mostrato un comportamento del tutto sproporzionato e incostituzionale. Le numerose e serie preoccupazioni e argomentazioni legali presentate dal collettivo di avvocati sono state ignorate.

La sala è stata poi sgombrata e ci sono stati almeno tre arresti. È stato inoltre riferito che ex partecipanti e giornalisti sono stati seguiti, osservati, identificati e perquisiti dalla polizia mentre tornavano a casa.

VI. Ulteriori divieti di attività politica e di contatto

Ancor prima dell'inizio dell'evento, è stato annunciato che un relatore in viaggio dalla Gran Bretagna, il Dr. A Ghassan Abu Sittah (rettore dell'Università di Glasgow e medico) è stato vietato l'ingresso nel Paese dalla polizia federale, che è stato detenuto nella zona del terminal e il suo passaporto è stato confiscato fino al suo ritorno a Londra dopo un lungo interrogatorio. Gli è stato anche vietato di tenere il suo discorso online.

Il 13 aprile 2024 si è saputo che era stato emesso un “divieto di attività” contro Yannis Varoufakis (ex ministro delle finanze greco e presidente del partito Diem25), anche questo su ordine verbale della polizia. L'ordine è stato emesso dalla Polizia Federale per conto del Ministero Federale degli Interni. La base giuridica non è stata comunicata.

I nostri clienti sono inoltre venuti a conoscenza di ulteriori divieti di contatto e di attività in almeno due casi. È stato proibito qualsiasi contatto o accomodamento con i partecipanti o gli organizzatori del Congresso sulla Palestina.

VII. Intimidazione

Non va sottaciuto che la messa al bando del Congresso palestinese fa parte di vari precedenti episodi di mobbing. Ciò include, tra l'altro, il blocco del conto bancario Jüdische Stimme e.V., utilizzato per raccogliere donazioni per il congresso. Ciò include anche gli "avvertimenti di sicurezza" della polizia contro il Café MadaMe, dove avrebbe dovuto svolgersi una serata di raccolta fondi per il Congresso della Palestina, che è stata annullata sotto pressione. Tra questi rientrano anche i tentativi di intimidazione contro il proprietario della sala del Congresso Palestinese: diverse autorità sono state chiamate in causa per constatare presunte carenze nella protezione antincendio e nel permesso d'uso.

VIII. Conclusione

Il Collegio degli avvocati di Berlino rimane scosso di fronte a questi sviluppi. Ogni tentativo costituzionale di proteggere l'incontro e i partecipanti all'incontro e di garantire che tutto si svolgesse regolarmente e legalmente è stato reciso dalla polizia. Si è creata l'impressione che la tutela giuridica sia stata calpestata, al di là di ogni comprovata esperienza nel diritto assembleare, nella giurisprudenza e nei precetti costituzionali. Rafforza inoltre l’impressione che la polizia sia stata esposta a pressioni politiche che la hanno portata ad agire consapevolmente in modo illegale. Una risposta costituzionale non solo ci è resa più difficile, ma ora è quasi impossibile: un precedente divieto – come richiesto dalla politica e dai media – non avrebbe potuto essere emanato in modo giuridicamente sicuro; Gli organizzatori avrebbero potuto difendersi con successo da questo attraverso una protezione legale urgente. Il divieto locale ha ridotto al massimo la tutela giuridica.

Possiamo solo supporre che la questione palestinese e la discussione sul genocidio verranno messe a tacere, nonostante i molteplici ordini provvisori dell’ICJ. E questo nonostante il coinvolgimento tedesco nel genocidio, attualmente in fase di negoziazione all’Aia. Con l’attenzione nazionale e internazionale rivolta alla repressione del Congresso palestinese, ora è accaduto il contrario.


traduzione e sintesi dal tedesco AP


venerdì 3 novembre 2023

La questione palestinese in Germania (7)

Berlino, 3 novembre 2023


Al Jazeera trasmette in diretta l'ennesimo vile attacco a G4Z4 sui civili inermi da parte delle !DF. Questa volta hanno centrato con chirurgica precisione un ambulanza nell'area adiacente all'ospedale Al Shifa situato al centro della striscia, dopo che per la terza volta avevano già  bombardato il campo profughi di Jabalya. Ogni edificio pubblico e' ormai un target, scuole ospedali, chiese e moschee, considerate basi strategiche della resistenza. Piu' di 9000 morti, quasi tutti civili, quasi la meta' bambini. La carneficina non finisce, non finirà', considerando che il premier istr43li4no non ha nessuna intenzione di ordinare una tregua se non vengono rilasciati i 200 ostaggi catturati da H4m4s il 7 ottobre scorso, nonostante gli americani attraverso le parole del segretario di stato Antony Blinken, consigliano blandamente di cautelare i civili. 

Il capo di H!sbollah, il libanese Hassan N4srallah, in una estenuante e minacciosa filippica contro i paesi occidentali, ha detto sostanzialmente che se Isr43l attacca il L!bano, loro reagiranno con forza e determinazione. Tutte le opzioni sono sul tavolo. Inconcludente contributo che non ferma l'eccidio ormai inevitabile del fiero popolo palestinese che viene massacrato nell'indifferenza generale. La UE resta a guardare di fronte alla richiesta del segretario generale dell 'ONU Antonio Guterres che chiede un cessato il fuoco da entrambi le parti e incassa il divieto di ingresso in Isr43l non senza essere accusato di anti-semitismo dall'opinione internazionale.

In tutto il mondo fiumane di attivisti e sostenitori indignate e' scesa in piazza per esprimere appoggio incondizionato al popolo palestinese e per chiedere la fine della guerra. Qui in Germania, dove poche manifestazioni sono autorizzate, si registrano arresti e denunce. Un giovane  italiano e' stato arrestato durante un corteo a Berlino-Neukölln a metà ottobre, ed e' accusato, tra l'altro, di aver scandito slogan antisemiti e anti-israeliani e di aver lanciato pietre e bottiglie contro gli agenti di polizia.  La procura di Berlino ha processato il 25enne con procedura accelerata, ha annunciato venerdì un portavoce dell'autorità.

Ma protestare in sostegno della Palestina non deve essere reato e non staremo zitt3!!!

Qui di seguito pubblico la mia traduzione in italiano del contributo pubblicato il 1 novembre dal collettivo antifascista Rigaer94. Una goccia in un mare di indifferenza in questa Berlino alle porte dell'inverno, preoccupata unicamente di combattere l'aumento dell'anti-semitismo, da una parte sostenendo acriticamente lo stato di Isr43l e dall'altra ignorando le ragioni storiche, politiche e territoriali della questione palestinese. 


Handala
 dell'artista palestinese Naji al-Ali 


Alcune riflessioni sulla fuga dalla prigione più grande del mondo

Da un paio di settimane sentiamo da molti la necessità di esprimersi riguardo a ciò che “sta accadendo ora a Gaza”. Argomentazioni che sembrano quasi suggerire che sia iniziata una nuova guerra sono comuni anche negli ambienti radicali o anarchici. Da quando è cominciata la fuga da Gaza, la lotta palestinese di liberazione in Germania viene assimilata alle azioni di Hamas. Lo Stato tedesco, i partiti politici e talvolta anche i nostri compagni sono molto preoccupati di quanto si possa essere lontani o vicini alle idee di Hamas. Ma queste posizioni mettono in discussione molto poco riguardo alle radici storiche di una guerra asimmetrica che dura da più di 70 anni. Un continuo massacro del popolo palestinese è in corso fin dai tempi del colonialismo britannico, assistito dall’instaurazione di un regime di apartheid in una società di coloni creata artificialmente.

Oggi in Germania prevale ancora la necessità di condannare le storie dell’orrore e le fake news, anche quando sono già state negate dai media mainstream. Invece di ascoltare le voci della Palestina e delle comunità in esilio, c’è poca resilienza al discorso orientalista che lo Stato e i media stanno spingendo, costruendo l’immagine dell’“arabo” come il male supremo. Questa dinamica è stata presente in tutte le cosiddette “Guerre al terrorismo” a partire dall’11 settembre, ma ha avuto origine molto prima. Individui e collettivi, che non sono mai stati simpatizzanti di Hamas, si trovano oggi con le spalle al muro, costretti a seguire le direttive di un movimento bianco tedesco. Innanzitutto devono dichiarare pubblicamente la loro distanza dalle idee islamiste prima di avere lo spazio per parlare delle proprie idee politiche sulla liberazione dall’oppressione coloniale e fascista di Israele.

Il livello di violenza manifestato a Berlino nelle ultime settimane non può essere spiegato semplicemente come una reazione alla fuga da G4z4. Gli studenti possono essere schiaffeggiati da un insegnante a scuola, le persone si trovano ad affrontare la brutale violenza della polizia nelle strade e le manifestazioni sono sistematicamente vietate. Sebbene l’antisemitismo trovi le sue massime espressioni in questo territorio, e consideriamo nostra responsabilità combattere le molteplici espressioni della supremazia cristiana bianca – siano esse Hubert Aiwanger, AFD, Reichsbürger o altri – lo stato tedesco distoglie l’attenzione da questo accusando altri. L’idea dell’antisemitismo importato è e rimane un modo per la Germania di trovare un nuovo demone della storia e di spingere l’antisemitismo da sé alla Palestina in un modo storicamente revisionista. I risultati sono evidenti oggi. Con la consueta agitazione razzista, costruendo l’idea che i palestinesi sono antisemiti per natura, lo stato tedesco sta cercando di dividere la nostra classe su linee etniche e religiose, come una cortina di fumo per la divisione tra noi e i produttori di armi che attualmente guadagnano un sacco di soldi dalle azioni  Rheinmetall quotate in borsa.

Per mettere a tacere ogni resistenza alla complicità tra lo stato tedesco e l’esercito israeliano e le sue autorità sioniste, viene utilizzata la nota narrazione della colpa, dispiegandola come un manto trasparente sulle persone socializzate nel territorio controllato dallo stato tedesco. 

Solo ora, dopo oltre 100 anni?!

Ci pesa il mare di contraddizioni in cui è immersa la guerra. Da oltre 100 anni vediamo immagini di palestinesi uccisi dalle forze coloniali. Da oltre 100 anni vediamo immagini di palestinesi sfollati dai propri territori. A partire dal II Accordo di Oslo del 1995, siamo stati testimoni di come l’artiglieria narrativa del peacemaking attacchi tutte le forme di autodifesa e autodeterminazione, caratterizzandole come barbare o incivili.

Siamo stufi di vedere G4z4 sotto le macerie, dopo decenni di bombardamenti da parte delle forze isra3li4ne. Ed è con questa sensazione che abbiamo assistito all'abbattimento delle recinzioni del carcere più grande del mondo. Le persone a G4z4 sono state soggette a una costante violenza che non possiamo nemmeno immaginare possa essere inflitta suoi nostri corpi ma che è stata normalizzata per gli altri. Dopotutto, normalizzare l’oppressione di alcune persone è una necessità del mondo capitalista coloniale in cui viviamo ancora. Questa bestia ha bisogno che i colonizzati rimangano in silenzio, obbediscano passivamente. Anche la “sinistra” tedesca ama le vittime di cui “prendersi cura” per riscattare la propria colpa.

Ciò che preoccupa alcune persone in Germania oggi non è la violenza in sé e per sé, e non tutte le morti sono ugualmente inquietanti. Interiorizziamo la valutazione delle morti a cui possiamo dare un volto, mentre non ci interessano quelle senza volto. Accettiamo il fatto che alcuni possano piangere i propri cari e seppellirli, e allo stesso tempo accettiamo semplicemente la scomparsa di migliaia e migliaia di persone. Ciò che infastidisce alcune persone, soprattutto quelle al potere, è il fatto che coloro che dovrebbero rimanere passivi si stanno attivando sulla via della liberazione, ed è allora che il sistema finalmente trema. Attraverso le loro azioni, gli abitanti di G4z4 stanno costringendo noi dell’Europa centrale a smettere di guardarci l’ombelico e a prendere posizione sulla loro realtà. Oggi, coloro che dovrebbero perseguire l’ideale di sviluppo occidentale, ci rinfacciano una realtà che a volte è difficile per noi comprendere. Questo ci infastidisce, costringendoci a lasciare il posto a chi comanda, che dice cosa interessa e cosa no, e chiede di attirare l’attenzione su una realtà di cui noi tutti beneficiamo. Oppure pensiamo ancora che il nostro benessere e la nostra stabilità economica in questo Paese siano indipendenti dal massacro degli altri nel Sud del mondo?

Per molti qui, è un duro colpo per il loro ego, confrontarsi con questa realtà, essere smascherati come se non avessero una posizione chiara. Perché fino ad oggi avrebbero potuto essere indifferenti, come lo sono stati alcuni di noi, ma ora non più. Prendere posizione in questo genocidio dovrebbe essere facile per chiunque. Per noi è doloroso, contraddittorio e faticoso, ma necessario. La guerra ci mette nella posizione di non avere alcuna opzione già pronta tra cui scegliere, ma ci impone di costruire posizioni nostre, o di essere messi da parte.

Forse questa può essere un’opportunità per molti di iniziare a capire cosa significa il colonialismo anche per le persone qui, nella nostra quotidianità', e quindi di camminare sulla via delle lotte anticoloniali.

Affrontare le contraddizioni rimanendo solidali.

Nonostante le contraddizioni sopra menzionate, non ci allontaniamo dalle nostre convinzioni antimilitariste e pacifiste. Per noi è chiaro che la macchina da guerra e il mercato della morte non sono mai la via verso la liberazione. Abbiamo appreso che l’idea di una pace suprematista bianca, in cui solo i militari degli stati nazionali riconosciuti dalle Nazioni Unite combattono nei territori occupati, non è pacifica. È semplicemente un’idea ignorante, che mira a togliere lo spazio all’autodifesa monopolizzando la violenza su scala globale. Tutte le morti avvenute finora sono terribili, così come quelle che accadono oggi. Ecco perché vogliamo una lotta che garantisca che nessun altro muoia, o che venga segnato a morte a causa della sua identità, e che diventi solo un altro numero in una statistica globale.

E sappiamo per certo che la politica del regime, plasmata dall’esercito israeliano e sostenuta dall’Autorità Palestinese che ha governato questo paese dagli anni ’90 in poi, non ha fornito alcun terreno fertile per una vita in libertà, e non lo farebbe quindi in ogni possibile futuro.

Negli ultimi giorni la notizia ribadisce la posizione della Germania con Israele. Ebbene, lo Stato tedesco potrebbe, ma noi abbiamo dimostrato sulla strade di Berlino, Sonnenallee, Potsdamer Platz, O-Platz… che siamo dalla parte della Palestina.

Dal Sahara Occidentale alle montagne del Chiapas, dai territori Mapuche alla valle del Kashmir. Con il cuore rivolto a G4z4, 48 anni, e alla Cisgiordania, vale a dire alla P4lestina nel suo insieme, abbracciamo l’autorganizzazione e l’autodeterminazione dei popoli. Salutiamo coloro che sono oppressi e si sollevano per altri mondi e che si impegnano nel dialogo attraverso le azioni.

Siamo fianco a fianco con le persone che affrontano la repressione. 

Uniamoci alla Sonnenallee e scendiamo in strada a manifestare.

From the river to the sea, Palestine will be free!

Riga 94

2023 November (squat.net)


testo e traduzione words  © ANTONELLA PINTUS 


sabato 14 ottobre 2023

La questione palestinese in Germania (4)

Berlino 13.10.2023


"La stampa tedesca e israeliana denunciano Neukölln come pericolosa per ebrei e israeliani. Oggi la nostra rappresentante Iris Hefets ha voluto esercitare il suo diritto fondamentale di esprimere pubblicamente la sua opinione dopo che la nostra manifestazione a Oranienplatz è stata vietata dalla polizia di Berlino. Poi è rimasta sola in Hermannplatz con questo cartello. La polizia voleva vietare di mostrarlo, facendo riferimento al divieto di assembramenti, dopodiché lei ha affermato che come individuo ha il diritto fondamentale alla libertà di espressione. Poiché lei non si è arresa, la polizia l'ha inizialmente presa in custodia. Dopo essersi convinti di questo diritto fondamentale, gli agenti di polizia hanno accompagnato Iris Hefets a Hermannplatz, dove ha potuto tenere indisturbata il suo cartello. Molti passanti di ogni genere hanno espresso il loro sostegno."



Iris Hefets membro dell'associazione Jüdische Stimme für gerechten Frieden in Nahost mostra un cartello sulla piazza del comune di Neukölln:

"DA EBREA E ISRAELIANA CHIEDO DI FERMARE IL GENOCIDIO A GAZA"


Dai giornali tedeschi e locali pubblicati in rete a una settimana dell' attacco efferato di Hamas nei kibbutz che circondano Gaza e conseguente criminale bombardamento della striscia da parte di Israele,  apprendo con molta preoccupazione che secondo le nuove norme emanate da Katharina Günther-Wünsch, senatrice per l'Istruzione, la Gioventù e la Famiglia per il controverso sistema scolastico di Berlino, le caratteristiche dell'identità palestinese saranno da ora in poi vietate dentro le scuole, come indossare la kefiah, mostrare adesivi con scritte come “Palestina libera” o una mappa di Israele con i colori della Palestina, scandire slogan in sostegno ad Hamas, ma possono essere perseguiti anche cori come IntifadaFrom the river to the sea, Palestine will be free. Secondo la senatrice, che come tutto il Senato di Berlino e' schierato completamente e unicamente a favore di Israele, tali simboli e azioni rischiano di mettere in pericolo la pace scolastica e la risoluzione del conflitto, in contrasto con il mandato pedagogico e scolastico. Secondo il primo paragrafo dell'articolo 5 della Grundgesetz für die Bundesrepublik Deutschland, la costituzione tedesca, che recita: "Ogni individuo ha il diritto di esprimere e diffondere liberamente le proprie opinioni con parole, scritti e immagini e di ottenere informazioni senza ostacoli da fonti generalmente accessibili. Sono garantite la libertà di stampa e la libertà di cronaca radiofonica e cinematografica. Non avviene alcuna censura," aspettiamoci un decisivo aumento delle conflittualità' sociali con un incontrollabile escalation tra le fazioni, che criminalizzate sarebbero impossibilitate al confronto. 

Scontri, tafferugli e arresti si sono già' registrati in questi giorni a seguito dei divieti della polizia ad assembramenti pro-Palestina in varie piazze centrali della città'. Ma l’attenzione a Berlino e' rivolta in particolare a Neukölln, dove la comunità palestinese è più numerosa che in qualsiasi altra parte del Paese. Il sindaco di Neukölln Martin Hikel (SPD) ha dichiarato su WELT AM SONNTAG: “L'antisemitismo legato a Israele è molto diffuso. È un dato di fatto che nella comunità palestinese vi sia una forte incitamento contro Israele. Abbiamo bisogno di un sondaggio sensato in Germania che attribuisca correttamente anche le dichiarazioni antisemite a Berlino: troppi atti antisemiti vengono erroneamente attribuiti a crimini di “destra” motivati ​​politicamente”.

La discriminazione verso i cittadini ebrei, non deve essere ovviamente sottovalutata, ma considerando la numerosità' dei musulmani, che particolarmente in questi giorni si indentificano con i palestinesi, si potrebbe scatenare anche una sorta di caccia all'arabo. La resistenza appoggiata anche da attivisti laici e di tutte le confessioni subisce quindi una pericolosa censura, che suggerisce all'opinione pubblica una falsata e superficiale identificazione dell'intero popolo palestinese con i gruppi fondamentalisti islamici come H4m4s e Jih4ad. 

D'altronde dopo le recenti indifendibili dichiarazioni del presidente dell'Autorità' Palestinese Mahmoud Abbas a Ramallah in Cisgiordania su Hitler e gli ebrei perseguitati perché' usurai, la sindaca di Parigi gli ha confiscato il prestigioso premio dell'Uomo della Pace" conferito nel 2015, con conseguente comprensibile indignazione dei tedeschi che hanno gridato allo scandalo. 

E se e' vero che dobbiamo aspettarci un aumento consistente degli scontri tra opposte fazioni, che non  risolve l'annoso conflitto mediorientale, non smetteremo di rivendicare con forza che esprimere solidarietà' alla Palestina non può e non deve essere reato.

Dall'antisemitismo all'islamofobia e' un attimo!

A.PI.

PS.

(((((SOLIDARIETÀ AL MOVIMENTO STUDENTESCO ANTIFASCISTA))))) Incidenti alla manifestazione studentesca contro il raduno dei giovani sovranisti a Roma, che promuovono politiche migratorie illiberali, sostengono acriticamente Israele e che da sempre promuovono pratiche di razzismo strutturale, passando dall'antisemitismo all'attuale islamofobia e persecuzione degli arabi e Africani. Poco dopo l'inizio del corteo, i manifestanti sono stati bloccati e picchiati dalla polizia. In seguito si sono uniti alla manifestazione pro-Palestina.

words © ANTONELLA PINTUS 



giovedì 17 agosto 2023

ESTETICA E' POLITICA @ L' Elettronica e' Donna_Media, Corpi, Pratiche Transfemministe e Queer (2020)

contributo @ L'Elettronica e' Donna_

Media, Corpi, Pratiche Trans femministe e Queer (2020)

a cura di Claudia Attimonelli e Caterina Tomeo



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ESTETICA E' POLITICA

È terribile digitare queste parole sulla tastiera: Liebig34 è stato cancellato. Alle 7:00 i robocop hanno iniziato a segare e flettere recinzioni, porte, finestre e barricate e intorno alle 11:00 le ultime residenti sono state trascinate fuori dalle stanze. Siamo tristi. Piangiamo. Siamo esauste. Siamo arrabbiate.

 Das Kollektiv Liebig34 (1)

Oggi, 9 ottobre, mi sveglio come sempre prestissimo, anticipando le sirene spiegate dell'imponente contingente di Polizei che si dirige frenetico a compiere con puntuale solerzia lo sgombero ordinato dalla coalizione rot-rot-grün del senato di uno degli ultimi avamposti alternativi rimasti a Berlino: il Liebig34, palazzo abitato da trenta anni da un variegato popolo internazionale anarchico e femminista. Liebig34 è stato un posto accogliente e indispensabile per chi ha subito l'ostilità e l'emarginazione istituzionale perché omosessuale e transessuale. Ho partecipato negli anni passati a un paio di eventi multimediali finalizzati per altro a finanziare uno dei tanti processi contro le compagne in Italia o in Grecia. Insomma un altro pezzo di storia politica e sociale viene spazzato via nella ricostruzione inesorabile di un quartiere come quello di Friedrichshain, operaio nel socialismo reale e da quindici anni quasi elegante, hyper hipsterizzato, eco fascista e determinato nel bilanciare la fobia della scarsa crescita demografica con la diffusione di luoghi organizzati e indirizzati alle nuove famiglie della gig economy e delle start up. Tanti si sono prodigati nell'esprimere una giustificata solidarietà, anche la freie Schule coinvolgendo appunto i bambini durante le manifestazioni di protesta contro lo sgombero. Inutile. 

Proprio perché le questioni che hanno affrontato gli attivisti di Liebig34 sono di grande rilevanza per la nostra città, lo sgombero è una perdita. La libertà per i gruppi emarginati, per i rifugiati, le vittime di violenza sessuale, i senzatetto o le persone che semplicemente non si conformano all'ordine etero normativo, stanno scomparendo sempre più e sono più importanti che mai. E, naturalmente, anche i club, che attualmente sono in difficoltà, possono essere spazio libero. Ma siamo onesti: solo per persone abbienti. Una senzatetto colpita dalla violenza patriarcale non troverà né aiuto né rifugio davanti al Berghain, ma sguardi pietosi e denigratori. TIP Berlin 9.10.2020 (2)

Ieri, 8 ottobre, una delle maestre della scuola elementare dove lavoro come insegnante di sostegno per la lingua tedesca e l'aritmetica, durante un gioco dove  e' stato scambiato lo zaino di una scolara con quello del suo vicino di banco, ha sottolineato che la borsa con la principessa non avrebbe potuto appartenere a Marko, perché troppo auffällig, strana inadeguata ridicola. Troppo femminile per un maschio. Abbiamo concluso l'ora prima della pausa con una grassa risata. Amara. Triste.

I club di Berlino sono in pausa forzata da mesi a causa del Coronavirus. Alcuni usano le loro aree esterne come Biergarten. A causa dei rave e delle feste illegali nei parchi di Berlino, ci sono stati problemi con la polizia. Molti locali sottolineano la loro estraneità attraverso l'organizzazione interna della Club Commission. Der Tagesspiegel 10.10.20 (3)

Domani, 10 ottobre, entrano in vigore le nuove misure di contenimento al dilagare del virus SARS-COVID 19, vietando ancora il regolare funzionamento dei locali da ballo, che resteranno chiusi, a parte qualche evento giornaliero, almeno fino alla fine del mese. Quest'anno è fottuto. Insomma.

Jeannette e Rita 30 anni escono dal pub. Jeannette non pensa molto al coprifuoco. "I giovani si beccano comunque, anche a casa di qualcuno. I politici avrebbero dovuto prepararsi meglio, perché tutti sapevano che la ricaduta sarebbe stata critica". Rita contraddice: "E' giusto che le regole siano date dall'alto. In Gran Bretagna, gli anziani vengono mandati a casa così i giovani possono festeggiare. Qui si applica il sistema di valori contro il nostro divertimento. La sera, non andiamo più al Berghain nella darkroom a scopare, così la nonna può ancora andare al supermercato. Lei pensa che sia giusto? I ragazzi dovrebbero farne a meno?". La conversazione viene interrotta da uno spacciatore di coca che, confuso, chiede se hanno ordinato un pezzo. 

Der Spiegel Panorama 16.10.2020 (4)

3 ottobre, giorno commemorativo della riunificazione della Germania, si è tenuto con un finanziamento eccezionale da parte del senato il Tag der Clubkultur (5), una giornata dove 25 locali e 15 collettivi selezionati hanno organizzato eventi e iniziative di variegato spessore artistico, per segnalare la propria r-esistenza nella città' della techno. Ho partecipato come DJ a due differenti eventi per tipologia e per frequentazione. Uno e' stato allestito dal collettivo queer Buttons (6), fondato nel 2016 a seguito della conclusione di Homopatik il precedente party residente presso ://about blank (7), club nato nel 2010 dall'occupazione e ristrutturazione di un Kindergarten dei tempi della DDR, da parte di un gruppo di compagne/i provenienti dall'Antifa. Legalizzato ormai da anni da regolare contratto con il comune e situato vicino alla stazione Ostkreuz, resta uno dei principali club internazionali della città. Come residente da un decennio ed ex booker ho sviluppato nel tempo il progetto Sunset Motherfucker: scintilla contrastante alla pervasiva e noiosa techno, dove creando uno spazio musicale alternativo propongo altri generi da ballo e d'ascolto, con un approccio più culturale che edonistico suggerisco altre modalità di movimento senza limiti, attingendo alla mia variegata collezione di vinili. Per il giorno dei club ho organizzato un'ora di musica classica suonando balletti francesi, estratti dal teatro di Brecht, comizi nazisti in sottofondo, canti socialisti, testimonianze della caduta del muro, ballate yiddish, il jazz americano e lo Schlager tedesco. Tramonto stronzo. Foxtrot latino e rock proletario. Sunset come fine vita; Motherfucker dalla cultura hip hop per ricordarci che la vita è beffardamente famigerata. Il progetto dedicato per intero al vinile può essere riassunto come tropical dark. (8)

L'altro evento si e' tenuto presso il Klunkerkranich (9), una terrazza panoramica situata all'ultimo piano del parcheggio della mall di fronte al Rathaus della circoscrizione di Neukölln, attuale quartiere ospitante la nuova generazione internazionale di artisti e musicisti, dove nella sala concerti, la colorata WOHNZIMMER ho condiviso la consolle con il DJ residente Vamilier+ater (10). Qui il mio progetto sonoro si chiama FCK VYNYL: ILM Intelligent Lounge Music, kitsch umorale, antico jazz anti-JET SET, cocktail di velluto polveroso per il vostro morbido intrattenimento, cosmic noise, voci sussurrate, world downtempo, vibes sperimentali, grooves amari e attimi di felicità', mainstream, rarità in vinile e in digitale.

CLUB CULTURE contraddizioni futurismo passatismo avanguardismo borghesismo sozzura velocità' lentezza eccellenza inefficienza rassegnazione grigiore verso un sol dell'avvenir che non verrà mai sogno desiderio corpi liberi feticci mentali.

All'inizio non serviva molto per festeggiare. I club erano spesso scantinati di case demolite, in cui veniva allestito un bar improvvisato tra cumuli di macerie. Al più tardi quando la luce tremolante stroboscopica si accendeva, la macchina del fumo sputava fuori la nebbia profumata alle fragole e tutti i presenti sollevavano le braccia in aria. Nel corso del tempo i club sono diventati più grandi e più professionali; è stato un bene per il movimento, ma non più così affascinante. 

Der Spiegel Online 2016 (11)

In attesa di visionare la terza serie di Deutschland 12 in qualche portale italiano, considerando che boicotto il fottuto Amazon, stanotte ho finito di guardare il documentario sul caso Rohwedder (13), il politico della SPD che fu responsabile della prima fase all'indomani della caduta del muro di privatizzazione dell'industria collettivizzata della DDR e che nel 1991 fu ucciso in un attentato attribuito alla RAF,  ma molto probabilmente compiuto dalla STASI con la copertura di qualche potente occidentale coinvolto nella sparizione del denaro illecito accumulato in quasi cinquanta anni di Democratica Germania (14). Se si vuole avere uno sguardo sulle condizioni politiche e sociali nei primi anni novanta, il documentario e' abbastanza esaustivo: ci sono anche interessanti frammenti sulla prima scena techno, qualche pezzo musicale storico e alcune interviste ai protagonisti di un movimento sociale e artistico, cosi pregnante nella cultura alternativa e non solo, che ancora oggi ne subiamo per cosi dire la sua scottante eredita; orgogliose/i di averne fatto parte in qualche modo, anche se lo True Spirit, da tempo sgonfiatosi, sta lasciando il posto ad altre forme di vita e di azione prepotentemente più edonistiche e capitalistiche. (15)

David Mancuso 16 aveva installato l'impianto migliore al LOFT. Non c'era mixer a creare interferenze. Aveva due piatti e suonava un disco dall'inizio alla fine, anche se era lungo quindici minuti. Non cercava d'impressionarti con il missaggio, c'era solo la musica. David Morales (17)

Ricordo la mia prima volta a Berlino: 13 luglio 1996, LOVE PARADE WE ARE ONE FAMILY, ballavo ballavo ballavo davanti al vecchio Tresor (18) presso la rovinata Potsdamer Platz, dentro uno scenario postbellico sulle dodici ore di vinili di Sven Väth (19); una grossa videocamera si avvicina e mi riprende anche mentre seduta sul marciapiede continuo a muovere le braccia sul ritmo delle casse techno che provengono dalla consolle. In rete ci sono ancora alcune testimonianze video. Epico. Energia pura (20).  Decisi di prolungare il mio soggiorno in città, ormai sicura di un mio imminente trasferimento; sono ritornata tutte le estati a seguire fino al 2004 quando mi sono stabilita definitivamente. Arrivai sul camion di Mr.3P degli Ostia Rioters di Spazio Kamino (21) con mobili-vinili-vestiti, dopo aver svuotato finalmente la mia stanza nella casa di Torpignattara dove ci avevo vissuto dodici anni.

Negli anni novanta eravamo estroversi, forse anche esibizionisti, da come ci osservavano per strada a bocca aperta. Le borse della spesa in mano. Non sapevi cosa ci fosse dentro. All'inizio tutti lo trovavano stravagante. A Berlino le persone erano seriamente intellettuali, avanguardiste o almeno drammaticamente dipendenti dalla droga. Danielle de Picciotto (22)

ROMA, 3 ottobre 1989, alla televisione passano le immagini ormai storiche dall'abbattimento del muro di Berlino. Avevo appeso nella mia stanzetta a Monteverde una foto memorabilia per ricordare l'evento. Ancora non immaginavo che sarei finita a viverci, quello era il mio primo anno nella capitale, primo anno di università, primo anno di studio in psicologia, desiderio avveratosi da quando avevo tredici anni e volevo scappare dalla provincia sarda. Ricordo ancora quando entrai nella cittadella universitaria. Cresciuta melanconica ascoltando a ripetizione i dischi di Patty Smith, il rock, il post punk, gli Smiths di Meat is Murder (23), a cui devo il mio vegetarianismo, divorando libri difficili: Joyce Kafka Beckett i russi i francesi gli inglese i teutonici i film censurati di Pasolini quelli rivelatori di Fassbinder il deserto esistenziale di Antonioni i giochi di Greenaway con foga molto maniacale ma poco depressiva, il tutto condito dalla TV nazionalpopolare e dai telefilm americani, dalla politica ingenua degli anni ottanta sull'isola, travestita scura secondo il modello new wave dark allora imperante (24), vissi quel momento come un déjà-vu'. Lo diceva mia madre che non dovevo guardare i film per adulti, e non mi riferisco a YOUPORN. In quei giorni si preparava quello che sarebbe diventato un evento importante per la politica extraparlamentare dai tempi della rivoluzione del sessantotto: l'occupazione delle università statali contro la nuova riforma di privatizzazione voluta dall'allora ministro della pubblica istruzione Ruberti, dando vita al meglio noto movimento de LA PANTERA 1990 (25). Dormendo sopra la cattedre delle aule della facoltà situata proprio al centro del quartiere rosso San Lorenzo, sede storica di Radio Onda Rossa (26), della autonomia operaia, dei movimenti antifascisti femministi e alternativi, della sinistra radicale extraparlamentare, inizio a immergermi in quel mondo sfaccettato della politica di quartiere, delle sedi anarchiche, delle occupazioni delle case, dei centri sociali e delle manifestazioni di protesta, eredita' degli anni settanta, ben piu' caldi e violenti. (27)

RAVE liberazione periferia polvere plastica fumi abusi contraddizioni esperimenti contro la società dello spettacolo zone autonome di sperimentazione mordi e fuggi consuma e scappa ritorna e alza il volume ipocrisie scartavetrate rivelazioni quasi mistiche via dall'orrore della vita quotidiana. (28)

Roma-Berlino, 30 luglio 1999, come previsto l’entrata sull’aereo Virgin, non è delle più trionfali. Immediate difficoltà per la valigetta di dischi, con rotelle postume incorporate, che dovrebbero facilitare il trasporto di 15 chili di dischi. La hostess, strettissimo scivoloso inglese, non pensa che magari forsepuòdarsisarebbegentilecortesegraditounpiccoloaiuto per sollevare da terra così tanto vinile. Gli astanti, nonché neighbor di viaggio guardano e non favellano. E non aiutano. Il mio inglese non va. Il pranzo dopopranzo, sono le 16:00, non si può guardare né mangiare: panino avvizzito con fetta di cadavere rosato. Dopo il tè inodore, insapore, ecco il juice tradizionale all’arancia che si spalma beffardo sui miei vestiti, senza risparmiare l’ultimo TORAZINE (29), che ho appena cominciato a leggere. FUCK. OPSS!!! Sono piena di entusiastica curiosità. Le mie unghie si stanno squamando, noto con inquietudine che la mia dieta vegana è carente di calcio. O terra nibelungica, che dovrai ritemprare il mio spirito, si fiero, ma malato, donati a me, così come il mio aspro pensiero porgo a te.

Berlin, 1 luglio 2000, corteo evento contemporaneo in contrapposizione con la più nota LOVE PARADE (30); dalla prima parata dell’Odio sono passati tre anni. La FUCKPARADE (31) non si differenzia tanto dalla sfilata commerciale di “ONE LOVE ONE FAMILY”, dove anche qui ci sono numerosi truck che in corteo si muovono per le vie del Mitte, quanto, invece si caratterizza, con forza, per uno spirito riottoso e sperimentale, dove chi la promuove abbraccia approcci critici e autonomi rispetto all’industria della musica elettronica e delle produzioni techno, secondo un profondo dissenso generalizzato per tutto ciò che è controllato dal grande business. Sveglia e caffè tardi. Decido il tragitto per arrivare al BUNKER, in Danneckerstr. (32), da dove comincerà la parata. Incredibilmente nessuna folla esagerata nei treni dalla U-BAHN. Eppure per la LOVE sono previste unmilioneemezzodipersone. Imbocco la via e subito campeggia alto il carro della KLANGKRIEG guerra del suono (33), la label crew organizzativa dell’evento, con sopra un telo dove su sfondo bianco emerge minaccioso il teschio nero, simbolo della FUCK. Gli altri camion, van, furgoncini e macchine emanano tutti i tipi di musica; gabbertrancegoadrumnbassjunglerevival70etcccccc. Incontro immediatamente Daniel e Markus. Facciamo un giro incuriositi, in attesa di Rachael e Christoph. Si respira un aria distesa e rilassante. Il sound è magnetico e devastante, a tratti raccapricciante. Vengo proprio rapita e incatena, e per tutta la parata resto sempre nei pressi della testa del corteo. Vengono sprigionate casse dritte e spezzate di piombata violenza, dove le uniche barriere capaci di contenerle sono quelle architettoniche. La sfilata comincia con due ore di ritardo, ma valeva la pena aspettare impazienti. Imbocchiamo da subito la via del TACHELES (34), storico squat berlinese, ormai sul viale del tramonto metropolitano, dove i soldi sono il termometro delle scelte artistiche, di politico non c’è più niente, visti i finanziamenti comunali, è stata affossata l’ascia della resistenza e della rivolta contro lo stato delle cose presenti. La Polizei ci scorta impassibile, mentre sotto il camion l’atmosfera diventa incandescente. Ci avviciniamo ad Alexanderplatz., da sopra ci saluta l’obelisco della radio dell’est. Il fomento cambia con PANACEA (35). Solito TERROR STEP arricchito dalla rabbiosa voce di MC J, RAP RAGGA dura e tenace. A pieni polmoni urla il suo odio al FUCKED BUSINESS. Peccato non capisco il tedesco. Via via chi ci appropinquiamo alla zona di Friedrichshain, il numero di partecipanti aumenta vertiginosamente, più di diecimila persone. È tutto entusiasmante. E’ tanto tempo ormai che non partecipo a un corteo così allegro, scanzonato, potente e riottoso. Un pensiero al GAY PRIDE WORLD DAY, che in contemporanea sfila per la città del vaticano. Il teletrasporto non lo hanno ancora inventato. Sigh!!! Una volta raggiunta KASTANIENALLEE tutta in salita, attacca alla consolle l’irruente SCUD (36). La gente, saluta e sorride divertita, dai sushi bar e dai ristoranti vietnamiti, numerosi lungo il viale. Anche se qualcuno provoca alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine che infastiditi minacciano provvedimenti, bisogna constatare che i tedeschi sono molto disciplinati. D’altronde si lamentano, ma di cosa?, se vivessero in Italia, avrebbero sicuramente da protestare ogni momento. A Berlino tutto funziona alla perfezione, anche la ricostruzione e la privatizzazione delle strade sembra molto più efficiente e sensata delle nostre piccole e grandi mafiose manovre. Certo la Love Parade è certamente commerciale e finanziata anche  dalle grosse lobby del tabacco e delle comunicazioni. Anche alla FUCK ci sono ragazze scosciate che mostrano culo e tette. La situazione offre opportunità a tutti di essere quello che si è senza troppe menate. Lavoro, studio, casa, mezzi di trasporto, social e buone pensioni sono garantite a tutti i tedeschi, senza eccezioni, gli stranieri faticano un po’, ma alla fine riescono a realizzarsi anche loro. Il corteo termina proprio sotto casa in Eberswalderstr. Conclude ruvido CHRISTOPH FRINGELI della Praxis (37)  con vecchie e nuove tracce del suo repertorio. Salgo a casa, c’è freddo, riscendo e raggiungo i camion allineati sullo spiazzo finale della via, vorrei condividere la gioia con qualche amico romano, che sa apprezzare i buoni eventi. Sarà un'altra volta. Forse.

Appia Antica, 3 giugno 1995, quasi a ridosso delle Mura Aureliane, abbiamo scoperto un grosso edificio a due piani, assai polveroso e dismesso; utile per passare qualche notte particolarmente fredda a chi come barboni o immigrati non ha fissa dimora. Infatti al piano superiore ci stanno una serie di piccole stanze con materassi puzzolenti, dove e' visibile il passaggio di esseri umani: cartacce, cicche, rozze coperte, scarpe usate. Utilissime le finestre sulla strada per cioccare l’arrivo degli sbirri, che puntuali si sono presentati, intorno alle 3:00 della mattina; con abile diplomazia siamo riusciti a non farli entrare sino alla fine della festa. Ma torniamo un poco indietro di circa un mese, quando dopo qualche riunione organizzativa, decidemmo che il posto troppo diroccato e sozzo andava pulito. Ci premunimmo di scope, palette, buste. In genere cominciavamo di pomeriggio a spalare la merda, quanto meno per evitare che la gente sollevi più polvere del previsto. La stanza più grande doveva servire per acchitare la DANCEHALL; i piatti con il monitor dovevano essere installati il più in alto possibile lontani da polvere ed eventuali avventori. La consolle è sacra. Così venne sistemata su un trespolo industriale raggiungibile da scomode scalette. Tutta la strumentazione venne collocata in modo tale da non venire danneggiata evitando così guai onerosi con il service. Nella stanza affianco srotolammo del nastro rosso e bianco (il work-inn-progress dei cantieri edili e della segnaletica stradale) nei punti più rischiosi per l’incolumità delle persone. Il pericolo era rappresentato dai vecchi ingranaggi e dai macchinari dell’ex cartiera, probabilmente ancora funzionanti; archeologia da fabbrica stupenda, che a suo tempo serviva per la produzione della carta per i giornali locali. Il fascino del sudore operaio a qualcuno di noi illuminava la fantasia. Il detournement del luogo è stato spesso stimolo indispensabile nell’allestimento dei rave illegali. Non soltanto per il semplice piacere estetico dell’architettura postindustriale, ma anche per stuzzicare il nostro gioioso cinismo volto a trasformare un antico simulacro, simbolo del lavoro salariato, in un luogo dove esprimere il nostro divertimento collettivo e personalizzato senza bavagli o limiti di sorta. Fino alle prime luci dell’alba od oltre. Dopo aver fatto una sosta infinita in sottoscrizione e aver mediato con gli sbirri affinché non scassassero le palle per almeno un altro paio di ore, mi avvicinai al bar intorno alle cinque e lentamente a spintoni raggiunsi gli altri sotto la consolle. Un attimo di distrazione e i fottuti tutori dell’ordine, sino ad allora rimasti chiusi fuori, penetrarono furtivi attraverso il l’enorme cancello scorrevole. Dopo l’ennesima discussione hanno preso gli estremi di qualche documento e finalmente i zelanti dipendenti comunali si sono allontanati. In seguito non mi risulta che qualcuno di noi abbia subito conseguenze giudiziarie. Qualcuno comunque approfittò dell’uscita secondaria per allontanarsi indisturbato senza incappare in perquisizioni inutili. Bravo! Noi invece che dovevamo smontare tutto; amplificazione e relativi cavi, pannelli fluorescenti issati sui muri, piatti e mixer e altri attrezzi, facemmo entrare il furgone dall’Appia, unico accesso ampio disponibile, praticamente davanti agli sbirri. Sti cazzi! È andata. Per finire ancora due parole sulla nottata: per me fu l’iniziativa più coinvolgente che fino ad allora avessi organizzato, da quando l'ambiente dei RAVE era un poco cambiato, non saprei dire se in positivo o in negativo fatto sta che la contaminazione sociale e in parte culturale già da tempo si respirava nelle storie. Quella sera arrivarono più di duemila persone; credo sia stato il massimo storico per una festa fatta al centro e per giunta non autorizzata. Prima di allora si svolgeva tutto in periferia. Ricordo che una certa presenza coatta e discotecara mi infastidì non poco, in realtà stranamente già da tempo i DJ più seguiti della capitale avevano cominciato a prestare parecchia attenzione per il fenomeno e quindi un certo seguito bisognava tollerarlo. D'altra parte una certa stima e rispetto c’è sempre stata con chi anni prima provò a creare un contesto techno di un certo spessore. Ritengo che dal punto di vista squisitamente musicale il livello che le label indipendenti romane raggiunsero nel periodo più creativo (dal novanta sino al novantaquattro) ha già fatto scuola, se non storia. Ma altre testimonianze raccontano di episodi poco edificanti, quali risse o accoltellamenti fra piccole bande fasciste e borgatare che costrinsero i gestori organizzatori a rinunciare ai loro lauti guadagni. Lo sfruttamento non ha limiti di sorta e certe contraddizioni iniziarono a creare problemi in chi professionista musicista era animato dalle migliori intenzioni. Certo per molti di noi che proveniva da un ambiente dichiaratamente contestatario e antiautoritario questi contesti o situazioni erano parecchio distanti per intenzioni e obiettivi; ciò fece scaturire numerose discussioni sul significato di festa, spettacolo, rave e l’immancabile voglia di autogestione; condizione questa assai problematica da sempre e non ancora chiarita. AUTOGESTIONE parola magica di uso comune che vuole significare tutto, troppo e niente. Sicuramente una parola diffusa e abusata. Mah! Curiosità. Pare che all’interno della cartiera un paio di settimane prima, durante un sopralluogo, venne trovato un pacco contenente un etto di eroina purissima. Forse leggenda metropolitana! (38)

La mia vita è politica, quindi come lesbica nera la mia testa è politica. Un club QUEER, quindi è vitale per me direi. Perché è un posto dove abbiamo sicurezza, dove stiamo tra noi, dove so chi sono veramente. Quando i buttafuori del club hanno iniziato a chiedere i documenti alle nostre amiche alla porta, abbiamo dovuto interrompere il party e spiegare ancora una volta cosa significa per noi stare in un club. DJ Grace Kelly (39)

Queers For Palestine @ CSD Berlin: In strada contro la criminalizzazione e l'agitazione pro-sionista! Gli organizzatori della "Radical Queers March" che si terrà domani sera a Berlino sono attivamente contrari alla partecipazione di organizzazioni filo-palestinesi, oltre che esplicitamente sostenitori del BDS. Al contrario, si sta organizzando un blocco determinato di forze solidali con la Palestina, anticoloniali e antimperialiste. klassegegenklasse 2019 (40)

Dopo la mia partecipazione nel 2013 insieme a Lady Maru alla compilation curata dalle FEMALE PRESSURE  per la liberazione delle PUSSY RIOT (41), ho preso parte alla campagna di raccolta fondi per sostenere le donne curde di ROJAVA, organizzata dalla label svizzera KASHEV TAPES sulla piattaforma BANDCAMP partecipando alla compilation SONIC RESISTANCE con una ruvida traccia dal mio progetto G.A.Z.A. (Go Against Zionism Apartheid) velatamente critico contro il Pink Washing in Israele (42); quest'anno invece ho contribuito alla campagna delle WITCHES ARE BACK a sostegno delle sexworker di Ombre Rosse, considerando quanto le lavoratrici del sesso costantemente discriminate siano costrette a percorsi legislativi difficili e umilianti per vedersi riconosciuto la loro esistenza. (43)

In questa ottica anche i club alternativi quindi sono sicuramente indispensabili nella creazione diretta di un contesto, dove a parte la necessaria crescita musicale che in questi ultimi anni ha registrato comunque una controtendenza in qualità e spessore narrativo, che consenta lo scambio e la discussione nel sensibilizzare anche le giovani generazioni alle problematiche correlate alle donne e a tutti quei soggetti a rischio di emarginazione sociale sia per sesso che per nazionalità (v. la campagna REFUGEE WELCOME) (44) . Ereditiamo una pratica già diffusa in passato con la nascita della DISCO negli Stati Uniti, quando gli avventori dei piccoli locali nel downtown provenivano dai ghetti neri e latini e grazie alla conquista all'autodeterminazione delle persone transessuali, che dopo la cruenta battaglia del bar STONEWALL INN  a NYC nel 1969, hanno dato vita al GAY PRIDE festeggiato ormai in molte città occidentali e non solo (45). In Europa questa tradizione viene portata avanti  all'interno del controverso dibattito sugli aspetti della CULTURAL APPROPRIATION (v. ad esempio il film Cadillac Records-2008 della regista Darnell Martin sulla musica nera degli anni cinquanta a Chicago), fatte le dovute differenziazioni storiche e sociali, appunto dentro il contesto della scena della musica elettronica nei locali da ballo, club a Berlino, Londra, grossi festival in Olanda, teknival in Francia o discoteche in Italia prosecuzione in parte anche dei locali degli anni settanta e ottanta, evolutesi poi negli anni novanta parallelamente ai primi movimenti techno sia nel circuito commerciale che in quello illegale. Questo è ormai storia. 

Transfobia. Primo trans finalista al Mr. Gay England: gli attivisti di LGB ALLIANCE sono arrabbiati perché un uomo trans prende parte a un concorso di bellezza gay: "Gli uomini gay meritano i propri spazi. Non è mancare di rispetto all'esistenza di qualcuno affermare che qualcuno che è femmina non può essere un maschio gay. Coloro che credono in questo stanno danneggiando i diritti delle persone LGB e alla fine non stanno aiutando la persona interessata." QUEER.DE 12.10.2020 (46)

11 ottobre, giornata mondiale del COMING OUT GAY, festeggiato dal 1988 negli Stati Uniti e lentamente diffusosi anche in altri paesi, mi porta a pensare come negli anni novanta fosse ancora difficile e quasi raro discutere di tematiche inerenti la sessualità etero normativa figuriamoci quella omosessuale. Erano tematiche ampliate e approfondite dai gruppi marginali di donne e dai gay, che spesso vivevano la loro esistenza con modalità controverse e nascoste. Ho sempre incontrato nella mia vita omosessuali, lesbiche o bisessuali e persone transgender, e ho sempre sottovalutato la reazione degli altri e delle altre nei loro confronti, perché io la pensavo diversamente, in quanto ho ritenuto e ancora in parte ritengo che l'omosessualità possa con forza radicale rappresentare un violento contrasto alla società omologata. Lessi tutto DE SADE, WILDE, TONDELLI e in parte PASOLINI all'eta di quattordici e quindici anni, e fantasticavo di rivoluzioni libertarie capeggiate dai gay contro il sistema. Come negli anni novanta durante la mia militanza nei gruppi anarchici romani, avendo la possibilità di attingere alla narrativa e alla stampa di movimento, in quanto ogni fine settimana andavamo in giro per feste e iniziative dentro e fuori i centri sociali vendendo i libri e alcune produzioni musicali dei compagni/e, oltre alle nutrite librerie presenti nei nostri circoli di quartiere, mi imbattei un giorno sugli scritti di Massimo Consoli, sull'omosessualità di destra durante e dopo il nazismo, capii che mi sbagliavo, che le persone gay non sono supereroi ma come tutti/e noi, con gli stessi desideri, dubbi e fragilità, hanno bisogno di potersi esprimere e di sentirsi persone normali, non esseri eccezionali, non diversi, non marginalizzati perché amano persone dello stesso sesso, cosa che io in maniera ingenua attribuivo a un desiderio necessario di libertà di espressione ma anche di originalità, cosa che certamente mi affascinava e mi giustificava anche come giovane donna fuori dalle righe.

Il femminismo che esclude le sorelle trans non è il nostro femminismo! Abbatto i muri 47

Masculinity is dead! Ango the Meek Dead (48)

Insomma l'attivismo LGBT mi aveva da un lato deluso, nella possibile mancata attuazione di una società radicale e nichilista e dall'altro aperto gli occhi, sulla indispensabile battaglia quotidiana alla solidarietà e ai bisogni universali per tutti e tutte, oltre le evidenti differenze di cultura, di sesso e di aspetto esteriore, io non credo all'esistenza delle razze, direi che anche il termine razzismo andrebbe sostituito con le parole fascismo universale. Insomma ho riflettuto sul fatto che in fondo non avevo mai abbastanza ragionato sulla mia condizione di donna eterosessuale nel mondo patriarcale, perché da bianca privilegiata in un paese moderno, tutto quello che differisce dalla norma lo accettavo e incoraggiavo secondo canoni di bellezza e protocolli estetici che giustificavano e consolavano il mio bisogno di diversità alternativa, senza notare quanto sostanzialmente fossi anche io piuttosto repressa, e quanto fosse represso l'uomo etero che mi stava accanto. Adesso che il termine QUEER associato alle parole RAVE e TECHNO, lo trovi dappertutto ai party, alle feste dentro i club berlinesi come brand per vendere meglio e per nascondere l'ipocrisia commerciale di fronte alla sconfitta della tanto desiderata trasformazione sociale, ripenso alle mie letture voraci da ragazzina e confermo: siamo tutti e tutte uguali nei bisogni e nei sogni, mentre nel frattempo dobbiamo affrontare ogni giorno l'ingiustizia sociale, le disparità di genere nel mondo del lavoro, la crisi dei valori e la monetizzazione della creatività, salvo poi in tempi di pandemia escludere musicisti e addetti allo spettacolo dalle categorie del socialmente rilevante. Dopo la battaglia per le quote rosa nelle scalette dei DJ alle feste; il ritorno a un necessario postumo femminismo questa volta ampliato anche al porno militante gestito da sole donne 49; il movimento ME TOO partito dalla mecca del cinema americano 50; i gruppi auto organizzati di NON UNA DI MENO contro il femminicidio (51); è di questi giorni lo scandalo delle violenze sessuali dentro i backstage dei festival di musica elettronica ai danni di donne DJ da parte di qualche maschio musicista come il suicida ERICK MORILLO (52), che forte della sua posizione all'interno della INDUSTRY dell'elettronica andava in giro molestando, tollerato dalle stesse e dagli stessi che si dicono contro le discriminazioni e che all'uopo hanno preso le distanze da chi come MICHAEL JAMES il vero autore di STRINGS OF LIFE, ha denunciato in un libro che uscirà a breve il plagiatore DERRICK MAY, di essere uno stupratore seriale da almeno trenta anni, caso documentato anche dal portale di musica elettronica RESIDENT ADVISOR (53); oppure il caso denunciato anche dalla rivista GROOVE, di una barista di origini africane vittima di continui sberleffi offensivi, chiamata vergognosamente NEGRA, da parte dei due DJ direttori artistici, anche qui maschi eterosessuali, del noto club berlinese WILDE RENATE, svelando tristemente quanto il razzismo e il sessismo si regga su una serie stratificata di atteggiamenti culturali strutturati (54). Adesso che anche la destra radicale e i negazionisti terrapiattisti di QAnon (55) ci hanno rubato il cospirazionismo anti illuminati, svuotandolo completamente del pensiero critico e del costruttivismo radicale, ci troviamo costretti a rivedere linguaggi e convinzioni, tutte giocate su internet, attraverso i social network, sempre più' compulsivamente asociali, pieni di troppa informazione random e capaci di costruire una fake empatia, buona giusto per fare qualche sottoscrizione alle ONG che aiutano i migranti in mare, oppure ai sopravvissuti a Beirut, tanto per compensare il nostro senso di colpa piccolo borghese, dentro una spirale vorticosa di analfabetismo solitario. Abbiamo ancora da combattere e battagliare. La fiaccola della libertà deve ancora illuminare il nostro impervio cammino, per ora brucia davanti alla porta dell'inferno, per quanto tempo ancora dipende solo da noi. Poiché' il nostro futuro è decisamente e inesorabilmente trans!

La scena dei party, capro espiatorio a Berlino. I club e i pub sono davvero responsabili del crescente numero di infezioni?  Gli operatori e i virologi hanno dei dubbi - e piuttosto sconsigliano il coprifuoco. ZDF Heute 21.10.2020 (56)

E mentre si dibatte sul tema, vado a guardarmi su ARD TV le ultime puntate della terza serie Babylon Berlin ambientata nell'anno domini 1929, durante la Weimar Republik, il crollo della borsa, prima che i  cabaret venissero chiusi dai nazionalsocialisti (57). Aspetta un attimo su ARTE stanno trasmettendo il documentario The Black Panthers: Vanguard of the Revolution. Si prospetta un autunno caldissimo. Black is beautiful! Black Lives Matter! Again again again... (58)

Friedrichshain. Questa notte davanti al palazzo del Liebig34 è scoppiato un incendio pare doloso. Berliner Morgenpost 22.10.2020

anna bolena 1995-2020


note

1 http://liebig34.blogsport.de/

2 https://www.tip-berlin.de/stadtleben/politik/liebig34-geraeumt-so-verspielen-besetzer-unsere-sympathien/

3 https://www.clubcommission.de/

https://www.tagesspiegel.de/

4 https://www.berghain.berlin/en/

5 https://tagderclubkultur.berlin/

6 https://www.electronicbeats.net/a-night-at-about-blanks-buttons/

7 http://aboutparty.net/

8 https://soundcloud.com/anna-bolena/auch-brecht-war-ein-arschloch-buttons-showcase-tag-der-clubkultur-2020

9 https://klunkerkranich.org/

10 https://www.mixcloud.com/annabolena/anna-bolena-b2b-vamilienfaer-tag-der-clubkultur-klunkerkranich-2020/

11 https://www.spiegel.de/panorama/dokus-ueber-underground-rave-mediasteak-empfiehlt-videos-aus-berlin-london-belfast-new-york-und-new-orleans-a-00000000-0003-0001-0000-000000349133

12 https://en.wikipedia.org/wiki/Deutschland_89

13 https://www.netflix.com/de-en/title/81022994

14 https://en.wikipedia.org/wiki/Detlev_Karsten_Rohwedder

15 sul concetto di True Spirit consiglio la visione del documentario WE CALL IT TECHNO! https://youtu.be/TWPFrWojYQ4

16 https://it.wikipedia.org/wiki/David_Mancuso

17 https://www.djdavidmorales.com/ sulla scena disco di NYC consiglio il libro storico Love saves the day di Tim Lawrence del 2003

18 https://tresorberlin.com/

19 https://www.cocoon.net/sven-vath

20 https://youtu.be/1Oylb_hOmq8

21 sullo Spazio Kamino di Ostia chiamato Tempio della Pezza, consiglio il mio breve commento sulla techno Zine PETI NUDI http://sonicvandals.tripod.com/act.html e l'articolo della TM CREW https://www.tmcrew.org/news/spzk.htm; uno dei progetti realizzati da quella esperienza e' la label di Mr.3P http://truckstop76th.blogspot.com/

22 sull'artista Danielle de Picciotto v. https://www.danielledepicciotto.com/; mentre sulla scena techno dei primi anni novanta dopo la caduta del muro consiglio il libro Der Klang der Familie Berlin Techno und die Wende di Felix Denk e Sven von Thülen, Suhrkamp 2012

23 https://it.wikipedia.org/wiki/Meat_Is_Murder

24 sulla moda degli anni ottanta v. il libro Look Parade. Gli smodati degli anni '80 di Castagna e D`Agostino, Sperling & Kupfer, 1985

25 https://www.lapantera.org/

26 https://www.ondarossa.info/

27 sugli anni settanta v. I nemici della Repubblica. Storia degli anni di piombo di Vladimiro Satta, Rizzoli 2016

28 sul movimento dei rave illegali a Roma v. https://archive.org/details/freeparty Free Party. Techno anomia per delinquenza giovanile di Francesco Macarone Palmieri, Meltemi 2000, dove ci sono alcuni miei contributi e Detonazione! Percorsi, connessioni e spazi altri nella controcultura romana degli anni novanta curato da Daniel Vasquez, Rave Up 2020 dove ci sta il mio capitolo dedicato alla rivista PETI NUDI Quartini avariati di malrumori viscerali (1997-2000)

29 https://www.vice.com/it/article/kw49xa/vita-vera-torazine-rivista-underground-italiana-432

30 https://it.wikipedia.org/wiki/LoveParade

31  v. United Network Production - Fuck Parade 2000 https://youtu.be/dYDERl2XZ9A

32 https://en.wikipedia.org/wiki/Bunker_(Berlin)

33 https://www.discogs.com/label/5118-Klangkrieg

34 sul vecchio Tacheles v. https://www.exberliner.com/features/culture/life-after-tacheles/

35 https://en.wikipedia.org/wiki/Mathis_Mootz

36 su Scud e la sua Ambush Records v. il mio articolo su PETI NUDI 888, 2000

37 https://praxis-records.net/ e la rivista Datacide https://datacide-magazine.com/magazine/ dove sul numero 7 pubblicarono il mio articolo Roma Riot del 2000 https://datacide-magazine.com/roma-riot/#more-954

38 v. il mio capitolo pubblicato sul libro Rave in Italy curato da Pablito el Drito, Agenzia X 2019 https://not.neroeditions.com/rave-illegali-a-roma-1993-1996/

39 https://youtu.be/uSQhqDIc2yE

40 sulle tematiche relative ai gruppi politici in difesa della Palestina v. BDS https://bdsmovement.net/get-involved/what-to-boycott

41 http://www.femalepressure.net/ sulla campagna per la scarcerazione delle Pussy Riot v. https://femalepressure.bandcamp.com/album/pussy-riot-freedom-compilation

42 https://kashevtapes.bandcamp.com/album/ksh03-sonic-resistance-a-compilation-for-rojava

43 https://witchesareback.bandcamp.com/album/red-shadows

44 https://www.refugees-welcome.net/

45 https://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Stonewall

46 https://www.queer.de/

47 https://abbattoimuri.wordpress.com/

48 https://meekdead.tumblr.com/text

49 sul porno da una prospettiva femminile v. https://www.lidiaravviso.net/

50 https://it.wikipedia.org/wiki/Movimento_Me_Too

51 https://nonunadimeno.wordpress.com/

52 https://www.miaminewtimes.com/music/international-house-dj-erick-morillo-arrested-in-miami-on-rape-allegations-11678523

53 https://www.residentadvisor.net/news/73559

54 https://groove.de/2020/10/12/wilde-renate-rassistische-belaestigung-im-team/

55 su QAnon v. https://www.internazionale.it/reportage/wu-ming-1/2020/09/02/mondo-qanon-prima-parte https://www.internazionale.it/opinione/wu-ming-1/2020/09/18/mondo-qanon-seconda-parte

56 https://www.zdf.de/nachrichten

57 https://www.daserste.de/unterhaltung/serie/babylon-berlin/index.html

58 https://www.arte.tv/de/articles/tracks-black-panthers

59 https://www.morgenpost.de/politik/inland/article230728862/Feuer-bei-ehemals-besetztem-Haus-Liebig-34.html

pics & words © ANTONELLA PINTUS 

mercoledì 16 agosto 2023

BERLIN NACHT UND TAG _ Fuckparade dalla Mitteleuropa (2000)

BERLIN NACHT UND TAG 

Fuckparade dalla Mitteleuropa (A)

 


Al principio. Uno.

“Ma Berlino è una città che ti mette, spietatamente, e nello stesso istante, di fronte a te stesso e di fronte alla follia degli uomini, della guerra, delle divisioni e degli schieramenti politici. Una città i cui puoi ritrovarti, se ti sei perso, o perderti completamente, se lo vuoi, nell’abbandono languido, venato di tristezza e malinconia che essa ti offre; è una città fatta di cose concrete, di rapporti umani pesanti e non frivoli, poiché anche nella sua frivolezza nasconde quella particolare pensosità che noi chiamiamo nordica. È una città culturalmente vivace, aperta, spericolata. È una città in cui puoi andare anche in fondo, soprattutto quando già alle due del pomeriggio il cielo è buio come la notte, la pioggia acida non ti lascia scampo, gli amici non rispondono più alle insistenze dei tuoi sentimenti. E, allora, in questo, il tuo cuore batterà con lo stesso impulso infelice di una città che è stata la capitale del mondo e che la storia sembra condannare allo svanimento; vedrai la gloria e la rovina, il successo e la disperazione, fino ad abbandonarsi nelle acque untuose della Sprea e allora conoscerai, pienamente, tutto il languore e tutta la saggezza di questa città; accarezzerai i rami frondosi dei silici che l’acqua trascina e ti ritroverai magicamente un uomo nuovo.”

Pier Vittorio Tondelli – Un Weekend postmoderno/Cronache dagli anni ottanta – 1985


Come previsto l’entrata sull’aereo Virgin, non è delle più trionfali. Immediate difficoltà per la valigetta di dischi, con rotelle postume incorporate, che dovrebbero facilitare il trasporto di 15 chili di dischi. La hostess, strettissimo <>scivoloso inglese, non pensa che magari forsepuòdarsisarebbegentilecortesegraditounpiccoloaiuto per sollevare da terra così tanto vinile.

Gli astanti, nonché neighboring di viaggio guardano e non favellano.

E non aiutano.

Il mio inglese non và.

Il pranzo dopo-pranzo, sono le 16,00, non si può guardare né mangiare: panino avvizzito con fetta di cadavere rosato. Dopo il té inodore, insapore, ecco il juice tradizionale all’arancia che si spalma beffardo sui miei vestiti, senza risparmiare l’ultimo TORAZINE (B), che ho appena cominciato a leggere. Fuck. Opssss!!!

Sono piena di entusiastica curiosità. Le mie unghie si stanno squamando, noto con inquietudine che la mia dieta vegana è carente di calcio.


>>>>>>O TeRra NibelunGica, che

§§§§§DovraIritemPrare§§§§IL mio Sp*rito

//////si fiero!!!

\\\\ MA malatO ++++

DonaTi a me, così come il mio aspro pensiero porgo a Te.======

sabatoprimoluglioduemila

(A) Manifestazione/evento contemporaneo e in contrapposizione con la più famosa Love Parade; dalla prima parata dell’Odio sono passati tre anni. La Fuckparade non si differenzia tanto dalla sfilata commerciale di “One Love One Family”, dove anche qui ci sono numerosi furgoni e truck che in corteo si muovono per le vie di Berlino, quanto, invece si caratterizza, con forza, per uno spirito riottoso e sperimentale, dove chi la promuove abbraccia approcci critici e autonomi rispetto all’industria della musica elettronica e delle produzioni techno, secondo un profondo dissenso generalizzato per tutto ciò che è controllato dal grande business.

(B) TORAZINE/Capsule Policrome di Controcultura Pop, giunto ormai al suo quarto numero, resta sicuramente una delle riviste/magazine più intriganti e incuriosenti nella editoria underground, con un piglio da tuttologi colti, quasi elegante e raffinata nel trattare argomenti anti nazionalpopolari [droghe, editoria, costume e società] raggiunge picchi provocatori e sarcastici nell’offrire con disincanto e ingenuità tematiche meno addomesticate quali il satanismo [v. La Loggia Nera/Una via Satanica alla Conoscenza di P.K.K. sul n. 2 e Le Origini Sataniche della Chiesa Cattolica come descritte da Jack Chick sul n. 4],e la sessualità “diversa”[v. Homocaust Queer Skinheads a cura di Paul Tergeist sul n. 4 e Masturbation for Liberation sul n. 3]. Meno interessanti i pochi articoli musicali e sicuramente meno indispensabili quelli sulle mutazioni corporee [v. piercing, scarificazioni e altre amenità], anche perché si trovano sui rotocalchi ad uso e consumo della edicola sotto casa. Di spessore gli interventi di Massimo Canovacci, soprattutto il suo ultimo viaggio lacero/contuso sull’universo “sangue”. Mentre le pagine patinate a colori dei fumetti se aumentano il prezzo di copertina, non innalzano il livello generale della rivista che potrebbe anche farne a meno. Raccomandato, anche perché ci aspettiamo grandi cose.


Haus. Due.

°°she shines in a world full of ugliness

she matters when everything is meaningless

fragile

she doesn’t see her beauty

she tries to get away sometimes

she reads the minds of all people as they pass her by

we’ll find the perfect place to go where we can run and hide

I’ll build a wall and can keep them on the other side..

but they keep waiting…and picking…°°

Nine Inch Nails – The Fragile – 1999


La casa è finalmente pulita, una leccata veloce per il mio pernottamento.

Parquet, stucchi di panna, finestre enormi, luce massiva.

Ho chiamato Peter, nick name Multipara, fondatore dell’etichetta berlinese LUX NIGRA, membro della mailing list HYPERLINK "mailto:c8@mail.ameth.org" c8@mail.ameth.org, ideata dal grafico londinese stevvi.

Cerco di capire se è ancora interessato ai miei dischi “romani”, in particolare all’ultimo di Fabrizio e Marco D’Arcangelo, di cui è accanito estimatore.

Poiché sta frantumato, non ho capito se ha suonato il giorno prima.

Ci diamo appuntamento alla prossima settimana. Chiama lui.

domenicaprimoluglioduemila


Architettura italiana. Tre.


“Nicht alles ist Bauhaus, was schön ist.”

BAUHAUS ARCHIV

Finalmente esco di casa, dalla mia nuova casa. Mi sento protetta e ci sto bene, come se mi consolasse la sola idea di stare a Berlino, inutile andare a visitare la città.

Mah!!.. L’importante era stare lontano da Roma, almeno per un po’=======

Con Christian, il mio contatto a Berlino andiamo a fare un giro verso Potsdamer Platz., sede della Sony House. 3 lame acuminate>>>di vetro, acciaio, terra cotta ___________minacciano^^^il cielo nuvoloso---tronfie e imponenti, sopra la Ausgang della U-Bahn, 3 enormi grattacieli secondo stili architettonici differenti = 3 novelle caravelle a testimoniare il nuovo secolo con i suoi nuovi itinerari da scoprire, luoghi altri dove l’uomo non ha più bisogno di spostarsi fisicamente, feticci totemizzati si ergono verso il grigio orizzonte berlinese: another location capace di dare spazio concreto e virtuale alla tele=rete=comunicazione globale in atto. Affascinante, quanto fastidiosa eleganza di strutture e di intrecci costruiti e ricostruiti tra silici e metalli, tra tavolini e fontane rigorosamente hi-tech. Pre Bauhaus post-modernista per gallerie, cinemas, ristoranti e alberghi di lusso.

Renzo Piano Studio Architekt.

Direzione/tragitto verso casa, negozio di dischi: dalla filo diffusione amplificata nel locale passano house-dance fake, ma che poi ad un ascolto più attento, mi accorgo che è proprio house-dance.

Mi guardo attorno chiedendomi se ai gestori del negozio possa interessare la mia “merce”; Nature e le altre etichette romane. Forti dubbi e perplessità. Comincio a spulciare nel mucchio, e che ti trovo: Vomit EP. l’ultimo postumo del Sasha. 3.75, -DM, praticamente neanche 4 sacchi, lo compro subito, non è il luogo adatto dove riposare|+|

Dalla consolle vado per pagare e chiedo allo spigoloso tedesco dietro il bancone, se è interessato alle Italian labels. Non capisce. Forse non vuole parlare inglese, anzi pare un poco scocciato. Mi dice di passare più tardi.

Nel frattempo Christian mi urla di salire immediatamente a casa perché una ragazza inglese mi cerca al telefono. Sicuro la Rachael. Chi cavolo può essere, visto che sono a Berlino da soli tre giorni. Ha fatto prima lei, dopo l’ultimo e-mail scambiato.

Pago/prendo il resto/scappo/salgo a casa/conto i soldi/vado in escandescenza. Mi hanno dato di meno. Mi hanno dato il resto di 5-DM, anziché di 50 marchi. Bastardi!!!! Corro giù/mi fiondo dentro al negozio e faccio subito allo spigoloso tedesco: “Forse c’è stato un errore”. Arriva l’altro proprietario, un armadio a quattro ante, sembra uno stanco pacioccone. Mi dicono che sono io a sbagliarmi. All right, sono tedeschi, non sbagliano mai. Allora interrogo l’armadio pacioccone sui dischi, mi risponde veloce che ha già troppi dischi da vendere. Che cazzo di politica, poteva trovare una scusa migliore. Vabbè fanculo ai bottegai di tutto il mondo.

Torno a casa.

Conto i soldi.

Nessuna fregatura.

Mi si erano incastrati nella tasca dei pantaloni.

Aspetto.

Mi viene sonno.

Il tempo non passa mai.

Ho sempre fame.

Squilla il telefono.

Rispondo.

Antoinella!?=!?

Hey Rachael!!

Finalmente ci sentiamo.

Finalmente sono a Berlino.

Invito lei e Christoph a cena.


Ore 20,00

Arrivano puntuali Rachael della Zhark rec. [etichetta internazionale cominciata a Detroit, portati avanti a Londra e adesso fissa a Berlino] e Christoph fondatore della mitica Praxis.

Dopo l’ultima volta che vennero a Roma, alla Fintek, i tentativi di farli ritornare fallirono, una volta perché in occasione della festa per l’ultimo Peti Nudi avevamo ricevuto notizie certe dell’imminente sgombero di Spazio Kamino da parte della circoscrizione comunale di Ostia, un’altra volta per l’anniversario dei 10 anni di occupazione del centro, successe che Christoph a causa di una febbre influenzale rimase bloccato in Svizzera.

Scambiamo subito i regali.

Loro mi hanno portato Praxis 17 ultima realizzazione dell’etichetta e Dirty Thunderinas, nuovo progetto tutto femminile della Rachael. Io entusiasta regalo Torazine 3 e Syncretic 02.

Mentre aspettiamo di mangiare, accenno al progetto del libro di Alter8, dove verranno tradotti ed inseriti alcuni vecchi scritti di Christoph e di Datacide

Rachael non fa che ripetermi nice to meet you, lei esprime tutto la sua espansività americana, così in contrasto con la fredda serietà nord-europea.

Entrambi restano soddisfatti della mia cena improvvisata, almeno per il cibo noi italiani comandiamo su tutti. Dopo mirto e filu e ferru, liquori sardi assi potenti, anche Christoph, con i suoi occhiali da intellettuale triste e suoi abiti rigorosamente neri diventa loquace e comincia a sorridere, perfino a ridere.

Parliamo dei dischi e mi conferma dell’opportunità di poterli scambiare tutti con quelli che distribuisce. Bene evito così di trasportarli per tutta Berlino, oltre tutto lui ha quello che mi serve, dinamite pura%%%%

Per il primo party della Fuckparade, ci diamo appuntamento per giovedì prossimo. Rachael mi invita ad accompagnarli.

Gute Nacht.

lunedìtreluglioduemila


Ost. Quattro.

Sabato 22/07/2000 Berlin Parco di Friedrichshain

"Il parco è deserto, tranne qualche assatanata, peggio di me, sono proprio annoiata, tutto perché ancora non parlo uno straccio di tedesco. Questa lingua del cazzo mi sta esaurendo in una maniera allucinante. Solo sesso. Sesso e niente più. Arriveranno comunque, tempi migliori. Come finirà questo sabato? Sono tutta ben spelacchiata, sopra e sotto; mi sa che approfitto per alzare il culo di 15 cm, e scopro un po’ le gambe, per non dimenticare che sono belle, e che bisogna mostrarle. Solo che di stare in ambienti completamente finocchi, non ne ho voglia. Vorrei che Charlong si ripigliasse un attimo, e che raccolga il coraggio di muovere il culo; credo che ogni tanto si debbano infrangere le buone maniere. Anche se noi lo facciamo un po’ troppo spesso. Questa canna mi ha proprio imballata per benino, spero che prima di andarmene non mi salti in testa di farmene un’altra, sono già abbastanza messa bene. Comunque qualche cazzo grosso è passato, giusto passato; ma come sempre sono le mostre che prevalgono; e sono sempre le più accanite, come ad esempio questa che c’è dietro di me, se la mena già da un po’, ha gli occhiali scuri, modello anni ’70. Gesù!! Sembra il prete della parrocchia vicina a casa. E’ proprio ostinato come una zanzara, mi fa tanta tristezza, forse per l’effetto della canna e perché sono cose che ho già visto. In tutti i posti è sempre la stessa.

Poi c’era uno che sembrava un cazzo grosso da lontano e Maria Lalla da vicino; dunque non credo che sia il caso che lei continui a battermi i pezzi, con il prete dietro e Maria Lalla davanti. Per il momento vasta scelta, dunque. Lalla ha preso coraggio e mi passa davanti, ci manca solo che mi urli in faccia:- BASTARDA!!- Ho perso i documenti ieri, meno male che li ho ritrovati, ancora una volta ho avuto culo. Il prete è sempre dietro e si tira il fagiolo, che io credo non si alzerà maiiii. Lalla ora passeggia sul prato bagnato. Il sole sta calando, e così anche io, non credo che muoverò il culo per un'altra ora. Poi tornata casa, vedrò di non far finire la serata in squallore. Sono lontani i tempi di via Rockfeller 39. Le giornate sembravano non finire mai, dietro i vetri delle finestre grigie logorate dal tempo. L’ultima volta che le vidi, fu quando le portarono via con la motoretta, le avevano sostituite con quelle in pino di Svezia. Per mia zia e per tutto il resto degli inquilini era come se gli avesse portato oro[…] il geometra, infatti il signor geometra, con i fondi per il ripristino dei palazzi, andava la sera al cinema Astra per pagare la marchetta. […] zia Cecilia[…] si dispera perché Giuseppe si fa le pere da quando aveva 14 anni. […] Il marito della S. si fa le pere, passa il tempo dalla comunità a casa[…] mia sorella Rosy ha mollato il marito che è finito in galera per droga, naturalmente. […]Lalla se ne andata, il prete e sempre lì. Oggi non dà messa. Torno a casa, e meglio. Il freddo si fa pungente, e la fame anche.”

Christian Michelle Piga. Esilio Berlinese.


Verso le sette di sera chiamo Rachael e mi avvio verso Friedrichshain, quartiere contiguo a Prenzlauer Berg, dove abito, e Kreuzberg, storica zona di squatters ad ovest della città.

Tram n. 20 sotto casa che mi porta diretto in zona, poco prima di Frankfurt Tor.

Una volta da Christoph e Rachael, abitazione con moquette nera, fondale di carta lussureggiante con palme e tramonto rosso fuoco, inizio lo scambio di dischi.

Christoph trova assai bello Syncretic 2 con la traccia di Leo.

Riempio la mia valigetta con più di 50 dischi. Impossibile prenderne due uguali, sono tutti interessanti. New Skin 4, alcuni 7” in Limited Edition.

Rachael elegante è pronta per la serata. Vengo introdotta a Joel Amaretto, proprietario della label Kool.Pop, jungle core sporca e ruvidamente noise come quella prodotta dai Society Suckers, due pischelli berlinesi in fissa con l’hardcore. Raggiungo la location Maria am Ost- Bahnhof in macchina con Markus/Postcore e Daniel/Eitherherd della Widerstand austriaca, perfetta miscela tra sonorità dure e sperimentazione industriale d’ambiente.

La stazione della S-Bahn dell’ex Berlino Est troneggia nei pressi ristrutturata e riammodernata. Il posto adiacente era prima della caduta del muro un magazzino di scambio merci tra Ovest e Soviet. Official, qui a Berlino i locali sono quasi tutti autorizzati, difficile trovare situazioni di totale illegalità. Dopo la caduta del muro il recupero e la speculazione edilizia sono state veloci.

Comunque è assai bello: strutture e impalcature da cantiere dentro un atmosfera quasi buia, quasi da night anni settanta, con tanto di divanetti di velluto assai confortevoli.

Al secondo piano la terrazza da sulla stazione con uno scenario rosato suggestivo e rilassante. Mi siedo a fare due chiacchiere con Rachael, sulle sedie imbottite, davanti: tavolini e birra con gin.

nessuna ressa durante la serata, a dimostrazione che il genere di musica suonato ha pochi estimatori anche a Berlino: ruvida jungle breckcore incastratissima spesso rumorosa, poco sperimentale a volte, ma molto molto violenta e potente, nessuna variazione, solo un poco di drum’n’bass danzereccia nei ritagli. Tutti i dj si esprimono secondo una scelta musicale non addomesticata, una sorta di nicchia per pochi estimatori. Mi consola vedere che non sono da sola ad avere gusti difficili in fatto di note; ma è evidente che non siamo in tanti ad ascoltare questa musica così poco orecchiabile, spesso ostica, addirittura caustica.

15 minuti mixati da Christoph De Babalon incutono un terrore scapigliato e oscuro, così come le sue migliori produzioni su DHR e Zhark. Anche Peter della Lux Nigra, con una solo traccia di venti muniti circa scuote le fondamenta, boati noise imprevedibili.

Mi offrono dell’ottimo speed salvifico, che mi consente di non adagiarmi da subito sugli invitanti salottini, magari per dormire; mentre Joel mi ricorda che la settimana della Fuckparade è uno dei pochi momenti fortunati per Berlino, se uno vuole organizzare serate come questa.

E io che mi lamento di Roma, anche qui la commerciale impera. Sigh!!

Dopo un’altra tequila, stancamente mi trascino su una poltrona scarlatta, finendo con socchiudere gli occhi per la stanchezza, mentre aspetto invano che suoni Eiterherd. Lui infatti mi saluta con il PC sotto l’ascella, dandomi appuntamento per la festa del giorno dopo. Non gli va di aspettare, visto che la scaletta ha slittato di parecchio. Succede anche qui, che non sai mai quando puoi suonare e soprattutto se suonerai.

Stropicciata e indolenzita, chiedo come andare via. Così raggiungo la stazione Est per Alexander Plz., la gente va al lavoro, sono solo le sette del mattino. Tutto è silenzioso. Moderno. Tutti leggono il giornale. Come sempre guardano, osservano di sfuggita che entra e chi esce dalle porte scorrevoli delle carrozze. L’aria è indifferente, in realtà i berlinesi sembrano provinciali curiosi. Dopo un paio di fermate di U-Bhan sono a casa. Collasso sul letto Ikea, che tormenterà, alla faccia dell’ortopedia svedese, la mia schiena, durante l’intero soggiorno. Voglio il mio letto.

giovedìseiluglioduemila


Fucked Gabber. Quinto.

“Il 4 giugno 1998 abbiamo spedito un messaggio alla Love Parade mailing list per informarli della Fuckparade. Dopo l’iniziale stupore che la nostra mail aveva provocato, vedemmo con immensa soddisfazione che la risposta fu positiva (era la prima volta che mi piaceva ricevere messaggi) – a parte qualche attacco da parte di ravers, nel cui cervello il sole aveva brillato troppo a lungo. Qualche giorno dopo Mirko S., della Ranx Inc. di Berlino, andò dalla polizia per consegnare una denuncia contro di noi. Ranx è la compagnia che sostiene il sito techno.de e che produce le pagine web della Love Parade sin dal 1995 per gli organizzatori. Inoltre stanno dietro l’etichetta discografica low.spirit che promuove il MAYDAY e la Love Parade..

L’avvocato dell’accusa, essendosi dilungato sulle questioni relative ad Internet, iniziò ad indagare, al principio per “violazione contro il Data Protection Act”. Dopo estesero l’accusa per violazione del 268,270 StGB. In sostanza questi paragrafi recitano che la falsificazione di documenti tecnici viene punita con un massimo di 5 anni.

Sebbene in stato di allerta prendemmo un avvocato nel caso ci fosse un ispezione per i nostri dischi. La dichiarazione era stata formulata. Il 5 Agosto 1999, circa un anno dopo che cominciarono le indagini, essi abbandonarono le accuse perché infondate.

Ciò che si comprese fu il fatto che gli organizzatori che sostenevano la Love Parade tentarono di mandarci dentro con false accuse. E’ chiaro che noi non ci fermammo dall’organizzare un’altra dimostrazione contro la Love Parade. Ad ogni modo l’avvocato costò per la risoluzione della vicenda 701.80 marchi, che furono pagati da Trauma XP." 

tecno.de vs Fuckparade

http://www.bembelterror.de/fuckparade/1998/techno.de.abstract.html 

[trad. a.b.]


Dopo aver dormito tutto il giorno e aver fatto un giro, vado da Christoph per recuperare i dischi. Aggiungo una copia di Ambush 06. Proprio lì incontro con gli occhiali che lo rendono assolutamente irriconoscibile Toby meglio noto come DJ Scud.

Ho appuntamento più tardi con Low Entropy, pischello di Hamburg, che produce hard-core quasi gabber. Andiamo insieme alla festa organizzata, sempre nell’ambito della Fuckparade, dove dovrebbe suonare Eiterherd. Il posto super imboscato, verso Warschauer Straße, è complicato da trovare. Sistemato sotto terra, ha l’aria poco rassicurante di un nazi bar scovato per caso. All’entrata due bellicosi ci fanno entrare gratis. Il Gabba party è cominciato da un pezzo. Il locale bunker, scavato nei grossi mattoni è organizzato su di un solo piano, con tanto di saletta deserta chill out, senza musica e vagamente carbonara. Una ragazza mulatta dietro il bancone mi vende una classica becks, e io sul minuscolo sgabello mi sento un po’ a disagio. Strutture di lana d’acciaio avvolgono tondini e pezzi arrugginiti di ferro. Una coltre nebbiosa e secca arriva dal fondo della sala, impossibile vedere qualcosa. La strobo gigante fende il fumo denso, che si è fermato all’ingresso della dance hall, come una morbida tenda di fronte alla consolle.

Il pischellame presente è vestito tutto alla stesso modo: 14/15enni con magliette e felpe GABBA NATION BERLIN TERROR UEBER ALLES TERROR WORLDWIDE. Appaiono ultrawarriorsomofobicimachodecadenti. Un poco nauseanti.

Inizio a sentire la musica che da noi si ascoltava sei anni fa, assai odiosa e monotona. Non ho mai amato la gabber, salvo qualche eccezione nell’hard core o nella jungle, e dopo questa serata arriverò ad odiarla più di prima. Credo che sulla poltroncina in stile cinema di terza visione, rimango appollaiata 4 ore di fila senza mai alzare le chiappe.

A un certo punto arrivano Daniel, Markus e Rachael. Parlo con tutti in un atmosfera ormai divertita. A nessuno di loro piace la musica suonata. Vorrei sentire Eiterherd/Daniel. Anche oggi si fa molto tardi . E’ rimasta poca gente e finalmente Daniel e Markus cominciano a suonare. Intrigante variazione nella drum’n’jungle spinta, che i visitatori troveranno insopportabile. Infatti, dopo circa venti minuti di musica, che ha consentito finalmente al mio cervello di respirare e sfiatare dall’inesauribile spirale gabberosa, è successo che qualcuno si è sentito autorizzato ad attuare una becera e ignominiosa azione di censura anti/cassa/spezzata. Urla devastanti e scocciate, in tedesco da stadio, invitavano senza cerimonie a smettere con quella schifezza di suoni break troppo difficili da comprendere per il loro piccolo e sterile cervello. Solo un sound dritto a 380 bpm. è permesso. Cafoni, stronzi, intolleranti nazi fascisti.

Temendo il peggio da parte mia, sono scappata con Daniel e Markus che sfottevano divertiti e anche incazzati. Il sonno e la stanchezza mi hanno fatto pensare a coltelli nella nebbia.

Torniamo a casa, commentando ironici l’episodio appena vissuto di puro razzismo musicale.

Mi chiedo perché invitano le persone a suonare la loro musica, se poi non si riesce controllare la grettezza e la stupidità degli avventori? Mah---

Lineup>>

Cut-X (gabba nation rec., Germany, berlin)

Eiterherd/Postcore (widerstand, Austria, Graz/Preding)

Heavy (strike Rec., berlin)

Shuler (berlin)

Trauma-XP (Bembelterror, Frankfurt)

V8 (speed beat rec., berlin)

Xol-Dog 400 (bunker beats, berlin)

venerdìsetteluglioduemila


Fulgida parata. Sesto.

“Immaginate una montagna: da un lato abita un vecchio con un bambino, che passa il suo tempo ad allevare un piccione; dall’altra parte, un bambino che vive con la zia, alleva un aquila. Ognuno non sa dell’esistenza dell’altro. Quando un giorno entrambi liberano i propri uccelli perché vadano in cerca di cibo, i due volatili si incontrano sulla cima. Naturalmente l’aquila mangerà il piccione, e mentre un bambino e sua zia saranno contenti perché l’aquila è tornata con una preda, il nonno dovrà consolare il suo bambino che piange perché il suo piccione non è tornato.”

Takeshi Kitano, 1990


"La Fuckparade è un evento contro la Loveparade e allo stesso tempo una manifestazione colorata, autonoma e pluralistica dove partecipano gruppi e organizzazioni che rifiutano la commercializzazione della società. La Loveparade, dal canto suo, sostiene gli aspetti capitalistici della società ed è guidata da una potente lobby finanziaria che ha mire espansionistiche molto elevate. Ciò lo possiamo vedere dal crescente numero dei partecipanti, dal successo economico dell’industria musicale e dal fatto che la parata viene organizzata anche in altre città europee. E’ l’incontro dei consumatori transnazionali. I fruitori della Love-Parade posseggono un identità totalmente corruttibile. Il loro divertimento è correlato allo spreco di denaro. A loro non interessa che chi non ha i soldi non possa partecipare al loro finto divertimento. Al limite i poveri possono vendere birre e utilizzare la loro immondizia. Loro accentuano le loro differenze con nuovi abiti e pistole ad acqua o applicando girasoli sui loro seni, anche se poi appaiono una folla anonima.

La Love Parade è pienamente condivisa, poiché niente di politico viene reclamato e l’organizzazione <aiuta> i partecipanti ad avvicinarsi agli standard della società dei consumi.

Sono pronti a tutto, divertimento e niente più e negli ultimi anni anche scopare, scopare e scopare. Il vertiginoso aumento del divertimento a tutti i costi è minaccioso. I media presentano la Love- Parade come positiva e la sostengono. Di fronte alle telecamere i partecipanti sono chiassosi e cercano di mostrarsi come individui fuori dal coro. L’immagine dei media equivale ad accettarsi come persone. Loro ricevono anche solo per un attimo un po’ di attenzione. Due secondi dopo sono di nuovo folla indistinta. Loro credono di esprimere un autentico conflitto con la società capitalistica. Non si vuole smentire l’esistenza di conflittualità con la società. La disoccupazione di massa, lo sfruttamento, l’esclusione, le guerre, il razzismo, il sessismo e la distruzione dell’ambiente continuano durante il giorno della Love-Parade. Noi siamo qui per ribadirlo.

Nei modi di occupazione di Tiergarten si può scorgere lo spirito distruttivo della Love-Parade.

Puzza di piscio per settimane, oltre al fatto che girano con le loro auto dentro al parco.

Dopo la parata resta un cumulo di mondezza. I discepoli della Love-Parade non si preoccupano del fatto che Tiergarten è importantissimo per il clima della città di Berlino, oltre al fatto che rappresenta il luogo privilegiato per lo svago della maggior parte dei berlinesi.

Arrivano a Berlino per divertirsi qualsiasi cosa succeda. Noi chiediamo che la Love- Parade si tenga fuori da Tiergarten. Chiunque non riesce a rispettare i beni comuni deve andarsene.

Noi festeggiamo in maniera diversa e non riceviamo ordini da nessuno su come divertirci.

Saremo colorati con carri organizzati sotto la nostra egida. Non esistono finanziamenti particolari. La musica non è censurata ed è assai varia. Al nostro raduno non c’è un unico suono. Percepiamo la varietà culturale come arricchimento, dove i nostri ospiti sono più importanti. Persone diverse offrono il loro contributo per il successo del party. Il giorno della Love-Parade, la Fuckparade occuperà un area pubblica del nuovo centro. Gli spazi pubblici scarseggiano a causa della privatizzazione. Siamo sotto osservazione continua, ricevendo pressioni per essere conformi alla norme. Noi rifiutiamo queste pressioni. Noi non siamo indulgenti verso il Parlamento come strumento di rappresentanza. Celebreremo un evento liberato, secondo le nostre condizioni in un area pubblica. Il desiderio di una vita libera e felice è fortemente voluto."

Ornament & Verbrechen/Heiko Balsmeyer editore

(HYPERLINK "http://www.ornament-und-verbrechen.de" , www.ornament-und-verbrechen.de)

[trad. A.B.]

Sveglia e caffè tardi. Decido il tragitto per arrivare al Bunker, in Danneckerstr., da dove comincerà la Fuckparade. Incredibilmente nessuna folla esagerata nei treni dalla Bahn. Eppure per la Love –parade erano previste un milione e mezzo di persone. Imbocco la via e subito campeggia alto il truck della Klangkrieg, la crew organizzativa dell’evento, con sopra un telo dove su fondo bianco emerge minaccioso il teschio nero, simbolo della Fuckparade. Gli altri camion, vans, furgoncini e macchine emanano tutti i tipi di musica; gabbertrancegoadrumnbassjunglerevival70etcccccc. Incontro immediatamente Daniel e Markus. Facciamo un giro incuriositi, in attesa di Rachael e Christoph.

Si respira un aria distesa e rilassante.

Arriva Rachael e subito gli raccontiamo quello che si era verificato la mattina alla gabba zone, ridiamo, mentre raggiungiamo Christoph, già con il piede di guerra vicino al teschio truck.

Il sound è magnetico e devastante, a tratti raccapricciante. Vengo proprio rapita e incatena, e per tutta la parata resto sempre nei pressi della testa del corteo. Vengono sprigionate casse dritte e spezzate di piombata violenza, dove le uniche barriere capaci di contenerle sono quelle architettoniche. La sfilata comincia con 2 ore di ritardo, ma valeva la pena aspettare impazienti.

Imbocchiamo da subito la via del Tacheles, storico squat berlinese, ormai sul viale del tramonto metropolitano, dove i soldi sono il termometro delle scelte artistiche, di politico non c’è più niente, visti i finanziamenti comunali, è stata affossata l’ascia della resistenza e della rivolta contro lo stato delle cose presenti.

La Polizei ci scorta impassibile, mentre sotto il camion l’atmosfera diventa incandescente.

Ci avviciniamo ad Alexander PLZ., da sopra ci saluta l’obelisco della radio dell’est..

Il fomento cambia con Panacea. Solito terror step arricchito dalla rabbiosa voce di MC J, rap/ragga dura e tenace. A pieni polmoni urla il suo odio al fucked business. Peccato non capisco il tedesco. Via via chi ci appropinquiamo alla zona di Friedrichshain, il numero di partecipanti aumenta vertiginosamente, più di diecimila persone. È tutto entusiasmante. E’ tanto tempo ormai che non partecipo ad un corteo così allegro, scanzonato, potente e riottoso.

Un pensiero al Gay Pride World Day, che in contemporanea sfila per la città del vaticano.

Il teletrasporto non lo hanno ancora inventato. Sigh!!!

Una volata raggiunta Kastanienalle tutta in salita, attacca alla consolle l’irruente Scud.

La gente, saluta e sorride divertita, dai sushi bar e dai ristoranti vietnamiti, numerosi lungo il viale. Anche se qualcuno provoca alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine che infastiditi minacciano provvedimenti, bisogna constatare che i tedeschi sono molto disciplinati. D’altronde si lamentano, ma di cosa?????, mi chiedo????, se vivessero in Italia, avrebbero sicuramente da protestare ogni momento. A Berlino tutto funziona alla perfezione, anche la ricostruzione e la privatizzazione delle strade sembra molto più efficiente e sensata delle nostre piccole e grandi mafiose manovre. Certo la Love-Parade è certamente commerciale e gestita da grosse lobby del tabacco e delle comunicazioni. Anche alla Fuck ci sono ragazze scosciate che mostrano culo e tette. La situazione offre opportunità a tutti di essere quello che si è senza troppe menate.

Lavoro, studio, casa, mezzi di trasporto, social e buone pensioni sono garantite a tutti i tedeschi, senza eccezioni, gli stranieri faticano un po’, ma alla fine riescono a realizzarsi anche loro.

Il corteo termina proprio sotto casa in Eberswalderstr. Conclude ruvido Christoph con vecchie e nuove tracce del suo repertorio.

Salgo a casa, c’è freddo, riscendo e raggiungo i camion allineati sullo spiazzo finale della via, vorrei condividere la gioia con qualche amico romano, che sa apprezzare i buoni eventi.

Sarà un'altra volta. Forse.

sabatottoluglioduemilagiorno


Am Insel. Settimo.


“Vorrei una discoteca labirinto

bianca senza luci colorate

grande un centinaio di chilometri

dalla quale non si possa uscire.”

SUBSONICA Disco Labirinto 2000


Dopo casa//cena//doccia//

Mi avvio con Daniel e Markus verso Insel, dove devono suonare Christoph e Rachael, DJ Scud> e tanti altri […]

Il posto incantevole sta su un isolotto sul fiume()—una sorta di torre su un ponte arcuato. Bellissimo e romanticissimo.

All’entrata la security ci perquisisce. Inutili tentativi di evitare i gorilla/controlli.

Secondo cancello dopo il ponte Daniel mi interroga su una probabile guestlist. Io all’oscuro di tutto apprendo con estrema sorpresa che i nostri nomi sono sulla lista. Bene bene, oltre a risparmiare 25 marchetti, sono contenta che gli amici pensano a me.

Una volta entrata ringrazio Christoph del premuroso pensiero, così ospitale.

Faccio un giro: la torre si snoda a chiocciola@ aprendosi su tre dance floor, *** dove il popolo fashion$ della Love incontra quello trasgressivo§ dalla Fuck: a questo punto mi chiedo ma allora non esiste tutto questo odio nei confronti del business sistematico dei discotecari e localari, forse in modo diverso entrambi si difendono stili di musica differenti, o forse c’era l’intenzione di provare una possibile contaminazione, che per altro non mi pare sia riuscita ognuno poteva scegliere, senza difficoltà il genere che più gli aggrada, facendo finta per una volta di volersi bene e di combattere gli stessi nemici, che a questo punto neanche io so più da chi potrebbero essere rappresentati. Ho la sensazione che questi tedeschi siano una manica di frikkettoni stralunati°/

Continuo il giro dentro e fuori la location. Stands per bere/mangiare, altri sound in riva al fiume. Tutto molto suggestivo, un po’ come organizzare un improbabile rave sull’Isola Tiberina a Roma, magari con i malati dell’ospedale che scendono dai letti

a ballare sotto le casse [°]=[°]

E’ la dance hall del piano terra quella dove sosto per l’intera nottata, la musica è++ calamitosa e tostissima. Come quella dei francesi Rotator Kids. Computer e piatti con MC ai microfoni. Caustici/spezzati/ispirati/grind. Polverosi remakes. Figli minori di Scud. Potenti, anche se un poco ripetitivi. Molto apprezzati dall’audience.

Christoph e Rachael. Praxis incontra Zhark. Rachael introduce il set con il suo Apple. Silenti sonori, da cantante punk/dark, rivestita di pelle. Splendida. Christoph ai piatti, non si smentisce. Eleganza metallica, dirompenza fomentosa, che strappa urla e caciara. Io resto sotto la console fumosa, immobile e soddisfatta. Non deludono le mie aspettative.

Panacea, ad un ascolto più attento, mi accorgo che non ha proprio niente di nuovo da raccontarci. La sua drum'n'bass, nonostante sia sostenuta dal suo seguito e dalla sua corte di coconettes scosciate sul palco, non convince più. Il giro di bassi è sempre lo stesso, perdendo la ruvidezza tagliente degli inizi. Lui è sempre divertente, ma anche un poco star esaltata. He’s ready to play in Ibiza. Maybe.

DJ Scud. Irruente contaminazione di generi, pre-gustata alla parata, continua ironica dentro la piccola stanza. Rispetto al passato, forse si è un poco ammorbidito nella selezione di campioni noise, lasciando spazio all’improvvisazione hip-hop. Incredibile come il suo cross-over riesca a rendere meravigliosamente scuotente, anche il rap e il ragga, da me sempre detestato.

Laurent Ho, che da tempo gestisce l’interessante Uncivilized World Rec., propone una scaletta un poco ammuffita di old hard-core.

Sono le sei, esco dal castello incantato e improvvisata Cenerentola seguo in trance la strada verso il bus. Sono stanca. Non saluto. Con il cuore ringrazio per l’energica serata.

sabatottoluglioduemilanotte


Reviews. Otto.


Data: Mer, 12 Lug 00 09:09 a.m. MDT

Da: rach  HYPERLINK "mailto:rachael@gonebad.net" rachael@gonebad.net

A:  HYPERLINK "mailto:c8@mail.ameth.org" c8@mail.ameth.org,  HYPERLINK "mailto:praxis@gonebad.net" praxis@gonebad.net,  HYPERLINK "mailto:newz-list@widerstand.org" newz-list@widerstand.org

Soggetto: [c8] fuckparade resoconto

sono così sorpresa che non ci sia ancora stato un resoconto su questo…

so che ci stavano alcuni membri della lista c8….

state ancora a pezzi? Sicuro, ma è giunto il momento di spedire un piccolo resoconto.

Prima di tutto, lasciatemi dire che questo è stato un evento eccezionale, e mi chiedo come mai ho passato così tanti anni senza feste come queste. E’ stato meraviglioso incontrare tutti voi, e mi auguro di rincontrarvi di nuovo, da qualche parte, qualche altra volta.

Il giovedì notte si è acceso con una festa a Maria dove tutto è stato più che confuso. La scaletta non è stata seguita e questo ha creato non pochi problemi. 2 piani che hanno ospitato un ampia varietà di situazioni con due discreti impianti non potevano che essere cattivi. L’aspettativa è stata in parte disattesa, ma è stato figo vedere qualche dolce ragazzo grind core, e un po’ di persone venute da fuori città. 2 ragazze di cui non conosco il nome hanno suonato e rappato vecchia break che ha scosso il posto. A un certo punto è comparso De Babalon che ha suonato, è sempre un piacere, il suo set devo dire è stato davvero distorto e scuro. Basti dei Society Suckers ha seguito il live delle pischelle con della break fuori di testa… ma devo dire che non vedevo l’ora di sentire Eiterherd e che non è accaduto perché troppe persone erano prenotate in scaletta. Anche Low Entropy e Black Jewish Gays non hanno potuto esibirsi. Forse un’altra volta. 

Venerdì notte ero sicura di avere un piccolo mal di testa, ma ero pronta a sopportare giusto per vedere finalmente suonare Eiterherd e Postscore – questa volta al gabba party a Stellwerk.

Erano previsti per le 3:00 p.m., così siamo arrivati alle 2:30, troppo presto sfortunatamente. Loro hanno allestito il loro set verso le 4:00 per suonare alle 4:30. Io non ho potuto rimanere troppo a lungo con la merdosa gabber. Intendevo dire datemi un po’ di speed core qualche volta al posto di questa lenta impantanata noia. Quel suono è così vecchio e morto. Decido di andare via prima che il set che ho tanto aspettato venisse preparato, ma avevo avuto un presentimento che ci sarebbero stati problemi con la gabba crew. E’ successo infatti, Eiterherd finalmente comincia a suonare alle 5:30, ma è stato aggredito dai gabberesti che urlavano. Il sound è stato interrotto a metà performance, la manager del posto disse che non potevano continuare ancora per molto, poiché avrebbe dovuto interrompere la festa. Fortunatamente c’era ancora un altro gabba live set che aspettava di suonare, senno ci sarebbe stato il rischio di prenderle per Eiterherd da parte di qualche gabberista che voleva continuare la festa.

Sabato ha portato l’atmosfera finale di questo perverso fine settimana al corteo in strada, la parata, che davvero mi ha distrutto. A questo punto devo portare i miei ringraziamenti a quel folle di Christoph Winkler del Klangkrieg, un genio incredibile. La testa del corteo è stata guidata dal camion della Klangkrieg. Era il camion più piccolo, con l’impianto più grosso, dovevano essere stati 10/15 mila watt con un suono pulito e il miglior sound brutale mai sentito. L’inizio è stato ruvido e serio. Hanno proseguito lo stesso Winkler, Panacea, io e Christoph Fringeli, DJ Scud, Berzerker, Basti dei Suckers, e Noize Creator. Il tutto condito da un MC, di cui non conosco il nome, che aveva uno stile letale da grindcore e da dannato ragga. L’evento ha proseguito più tardi ad Insel – e questo è stata proprio una festa seria. Le prime ore sono state noiose a causa di qualche DJ gabba, ma alla fine c’è stato il tempo per la gente di comprare i dischi da CF e “dall’ignobile” Joel Amaretto. Ancora una volta devo ringraziare Winkler per l’occhio di riguardo nei nostri confronti con birre gratuite, e con un impianto micidiale per suonare. La notte si è fatta interessante con l’ultimo gabberista in scaletta, Sonic Dragaloo dal Giappone. Non avevo mai visto niente di così strano come questo nerd giapponese con un paio di occhiali bianchi alla Elton John, capelli lunghi piumati fino alle spalle e una maglietta con degli orsi teddy stampati, mentre ammainava una bandiera giapponese e urlava sopra il DAT con una voce completamente stridula. Certamente un comico diversivo. Di seguito hanno suonato i parigini Rotator Kids e Kids Return della Peace Off crew. Sono stati grandiosi- fottuti suoni spezzati e funk distorta, due PC e un DJ. Hanno scosso l’intera platea presente. Dopo abbiamo aperto io e Christoph – con la traccia di Nomex intitolata “Fire is the Center” e poi ho aperto in dissolvenza con il mio live set. Ho suonato tre nuove tracce con l’Akai e il mixer di fronte a una folla entusiasta e allora sono andata dietro a Christoph con i dischi per circa un’altra ora e mezza. In seguito Berzerker con il suo brutale death/grind core set – un ora di voci estreme e pesante chitarra infestate da break e hard core. Panacea – o dovrei dire Poser cea ha suonato di seguito. Voglio dire che il suo suono è stato figo, stepping distorto, ma ha bisogno di sentire ripetere il suo nome, e questo ammazza ogni cosa. Per quanto tempo ancora avremo bisogno di udire “Questo è Panacea-cea-ea”? Finalmente ha attaccato Scud che ha demolito ogni cosa… Frequenze come queste dovrebbero essere illegali fino a che lasceranno sanguinare le mie orecchie (anche con i tappi) ma la sua  combinazione di suoni spezzati e noise non può essere eguagliata. Egli ha creato un ampia zona di pogo che ha completato la serata. Laurent Ho verso le 6:00 ha concluso lasciandoci andare a casa con un bel sorriso soddisfatto in volto.

Domenica è cominciata mostrando qualche gruppo underground internazionale, ognuno con le orecchie che gli fischiavano e un sentimento di euforia ottimo per un nuovo cambiamento.

ci vediamo Rachael

[trad. A.B.]


FUCKPARADE SUPPORT DISC.


 La Peste hangars liquides rec., Paris, France

intro da partitura per un film dell’orrore, bambini sacrificati e martelli pneumatici di precisa sincopata efficacia plexiglas acidgun

 Society Suckers Karl Marx Stadt, Germany

traccia corposa nella sua intelaiatura jungle core con commenti televisivi

unis mars.it

 Black Blood Dresden, Germany

hard-core d’annata, stile drop base, già sentito warzone

 DJ Tron Westmont, il, usa

speed core sperimentale giusto all’inizio, poi resta sui generis

the final game

 Sonic Dragolgo hyper rich 012, Tokyo, Japan

gabber giapponese, che come sempre è copiata bene da quella olandese

 Low Entropy Hamburg, Germany

orrore e raccapriccio senza tregua, bare che si scoperchiano, spettri aleggiano dentro il cervello/silenzio

 Noize Creator active underground 03, Dresden, Germany

break spinta con ampie variazioni, tirate casse a meno 80 frequenze

 Soul Psychadelicide opposites are one album, pa, usa

epica e accurata break jungle  believe

 DJ Scud London, Uk

sferzata imprevedibile ipnotica street battle fuori dalle produzioni di ambush

nonostante le sirene spiegate la guerra continua rock

 Traffik disturbance 1999, Uk

troppo gabberosa ancient surrender

 X-Core Sweden

noiosa core con bass line subliminal

 I:Gor Poland

aiuto!!! forse la macchina del tempo ci ha riportati indietro di dieci anni

extreme

 Gwal 1999 dusk records, Austria

forse è un tantino deludente rispetto alle notevoli, meglio conosciute, produzioni sulla widerstand

poca sperimentazione

 Senical Copenhagen, Denmark

glaciale e inquietante streetz

 Eiterherd Graz, Austria

prova di nuova produzione incastrata e estemporanea che promette grandi cose.

 Christoph docet unreleased

 Insumision maquinaciones demo, Trujillo, Peru

hard gabber sudamericana suicide en mase

 DJ Tense New York, usa

inutile feeling tense

 Lei risplende in un mondo pieno di cattiveria/lei se la prende perché ogni cosa è insignificante/ fragile/ lei non vede la sua bellezza/lei prova a lasciare andare qualche volta/ legge la mente di tutti quelli che gli passano innanzi/troveremo un luogo perfetto dove poter correre e nasconderci/costruirò un muro dove poter stare dall’altra parte/ ma essi stanno lì ad aspettare mentre si raccolgono…

 stevvi è il web designer di www.c8.com , che riunisce le principali etichette internazionali di industrial jungle-core hard-core noise terror step:::: praxis/widerstand/ambush/kool.pop/cavage/hangars liquid/grey foundation/deadly system/adverse/zhark/subeversion etccccc.

 D'Arcangelo - Engine 01 - "Blind Retina"

Primo disco della nuova etichetta dei fratelli D'Arcangelo. Primo disco di un nuovo cammino di ricerca e sperimentazione, aspetti che da sempre caratterizzano la loro produzione musicale.

Il centrino recita [in inglese], come motto propulsore di innovative esperienze:

"Per Macchina generalmente si intende il progetto di più parti meccaniche che lavorano insieme, comprendendo la sintesi, ma molto di più un motore che produce energia da una fonte analogica e da un dispositivo digitale. La parola Motore talvolta si usa al posto di macchina, ma è più corretto fare riferimento alle fonti di energia non direttamente provenienti dal calore, come l'elettricità o la musica elettronica. Il tutto è stato generato da Fabrizio e Marco D'Arcangelo, registrato da qualche parte qui e là tra Londra e Roma durante il 1999/2000. Questa è una produzione Final Frontier. Puoi trovarla contattando  HYPERLINK "mailto:final@tin.it%22" final@tin.it".

5 tracce in evoluzione continuata, dove accanto allo scetticismo tardo-industriale si incastrano tensioni esotiche e sonorità insolitamente giapponesi, sul primo lato;

sospensioni sofisticate e mareggiate [che ricordano Michael Nyman dei film di Greenway], dentro tappeti ritmici tondeggianti e taglienti nel secondo lato.

Indispensabile. 

Recensione pubblicata sul sito francese  HYPERLINK "http://www.france-techno.com/phantasm-records.org" www.france-techno.com/phantasm-records.org


 SYNCRETIC 002 ANTI-ORARIO E.P.

CRONO SIDE

SQRT - Glocal

Andrea Angelini introduce il disco con una break-beat suggestiva, ispirata, non particolarmente innovativa, ma ben confezionata. Invasive e inquietanti ombre sui tappeti.

ION/MIKMAK/LEO ANIBALDI/SQRT - Lamd

Ho seguito da vicino la lavorazione di questa traccia collettiva, durante il rigido inverno romano, dentro la saletta di P.za Malva, quartier generale della Syncretic, mentre eravamo accompagnati da birre, ed altre amenità. L'esito sembra estremamente interessante, come l'intro urlato (molto accurato) e l'intreccio ritmico che verso la conclusione acquista un piglio dettagliato e deciso. Il lavoro, purtroppo, resta incompleto e frettoloso.

LEO ANIBALDI - Kamikaze

"Lassù, i nostri corpi scricchiolano 

 dentro roboanti punte d'acciaio

 che squarciano l'orizzonte,

 prima dell'impatto definitivo."

I miei versi scritti sul flyer del party "The Ultimate Technogical Impact", sono opportuni per questo speed - punk - core sinfonico e apocalittico, con tagli angosciosi che preludono ad un volo ossessivo, senza caduta, però. Come sempre geniale, imprevedibile, fuori dagli argini ristrettivi di un genere.

Sayonara       ben tornato       LEO.


INFO SIDE

ION/MIKMAK - Yes or not

Dietro Ion e Mikmak si celano Davide D'Onofrio e il Maestro Marco Micheli, come sempre cavillosi e chirurgici in questa altalena spezzata, dove la cassa volutamente confusa e disordinata si stempera nella seconda parte, con uno slancio finale, quasi fomentoso.

COGOR - Remote Directory

Lontano dalla metropoli, Hip Hop triste, con reminiscenze arabe medio-orientali, da Cogor, alias Fabio Scalabroni. Ricordo le migliori produzioni come Bitbucket insieme a Marco Micheli uscite su Eclectic Rec. recentemente.

AMPTEK, add. Trumpet by VAX - Collateral Damage

Troppo breve, per gustare appieno, questo jazz in chiusura del disco dell' apprezzato Amptek (Eclectic/Nature),assieme a Paganelli, trombettista romano.

La traccia risulta, forse, un po’ fuori luogo, anche se special guest non è proprio in sintonia con il resto dell'E.P.


 Datacide, di cui è già uscito il numero 7, è una techno zine tra le più interessanti nel panorama musicale underground europeo e non solo, nata a Londra nel 1997 si occupa da sempre di tutte quelle realtà sotterranee che promuovono la resistenza delle auto produzioni , il boicottaggio dello e dallo star system e di altre tematiche controculturali. Gli auguriamo lunga vita.

 Cfr. Ambush. I Franchi Tiratori su Peti Nudi. 888 Quartini avariati di malrumori viscerali/Anna Bolena 1999.

 “Come il tuo cervello sbattuto vigorosamente sulla parete; poi scivola giù e si unisce all’intestino attorcigliato; emette rumorosi versi viscerali apparentemente indecifrabili; una volta devastati dentro; ciò che giunge aritmico rimane matematicamente irremovibile. Abilità, accuratezza, estro assolutamente unici.” Mia recensione all’indomani della performance di Scud alla Fintek il 21 novembre 1997. Peti Nudi 333.

 Significa posato o impostato.

E’ stata prodotta, questa compilation che raccoglie i contributi musicali di numerosi artisti e dj. In tal modo è stato possibile finanziare e pubblicizzare la Fuckparade.



             Anna Bolena 2000             


                                                   pics & words © ANTONELLA PINTUS                                                                                                                                       

La questione palestinese in Germania (12)

CONTRIBUTO @ RADIO BLACKOUT TORINO 29 GIUGNO 2024 cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/29giu2024direttannabolena.mp3  https://ra...