martedì 7 novembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] Wisit Sasanatieng (2000)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.  



LE LACRIME DELLA TIGRE NERA di  Wisit Sasanatieng

Amado mio


A metà strada tra il melodramma all'italiana con Amedeo Nazzari, il western all'americana con incursioni nei polizieschi anni settanta, e i film splatter giapponesi questo ultra melò orientale a tratti forti turchese e fucsia ripristina in maniera divertente e sarcastica un genere che salvo rare eccezioni stanca e come dire è ormai superato da un cinema o super-realistico o sensazionalistico nell'abuso degli effetti speciali e delle vicende da cronaca nera.
Qui invece sembra di stare in un set da teatro di posa ante-litteram prima avanspettacolo, prima di Esther Williams e il suo nuoto sincronizzato.
Alcuni quadri dal colore artificiale ricordano certe inquadrature eccessive nel decoro e nell'arredamento di Wang e
Spesso la sensazione è che si sia girato due film diversi, da una parte le vicenda sentimentale, un classico amore impossibile tra due protagonisti di estrazione sociale differente, e un western primordiale nella lotta tra il bene  e il  male. E' qui che però a differenza dei polpettoni americani dove gli indiani sono sempre i cattivi e i cowboys sono i buoni, si presenta una sfaccettatura più articolata sul finire dove forzatamente si piange per la triste sorte del protagonista redento e pentito per il suo passato da pistolero. 
Il poliziotto "buono" sembra dunque ripristinare la lotta ancestrale tra il bene e il male, ma forse serviva un finale drammatico perché è pur sempre un melodramma d'amore.

a.b. 18marzo2002

words © ANTONELLA PINTUS 

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