venerdì 3 novembre 2023

La questione palestinese in Germania (7)

Berlino, 3 novembre 2023


Al Jazeera trasmette in diretta l'ennesimo vile attacco a G4Z4 sui civili inermi da parte delle !DF. Questa volta hanno centrato con chirurgica precisione un ambulanza nell'area adiacente all'ospedale Al Shifa situato al centro della striscia, dopo che per la terza volta avevano già  bombardato il campo profughi di Jabalya. Ogni edificio pubblico e' ormai un target, scuole ospedali, chiese e moschee, considerate basi strategiche della resistenza. Piu' di 9000 morti, quasi tutti civili, quasi la meta' bambini. La carneficina non finisce, non finirà', considerando che il premier istr43li4no non ha nessuna intenzione di ordinare una tregua se non vengono rilasciati i 200 ostaggi catturati da H4m4s il 7 ottobre scorso, nonostante gli americani attraverso le parole del segretario di stato Antony Blinken, consigliano blandamente di cautelare i civili. 

Il capo di H!sbollah, il libanese Hassan N4srallah, in una estenuante e minacciosa filippica contro i paesi occidentali, ha detto sostanzialmente che se Isr43l attacca il L!bano, loro reagiranno con forza e determinazione. Tutte le opzioni sono sul tavolo. Inconcludente contributo che non ferma l'eccidio ormai inevitabile del fiero popolo palestinese che viene massacrato nell'indifferenza generale. La UE resta a guardare di fronte alla richiesta del segretario generale dell 'ONU Antonio Guterres che chiede un cessato il fuoco da entrambi le parti e incassa il divieto di ingresso in Isr43l non senza essere accusato di anti-semitismo dall'opinione internazionale.

In tutto il mondo fiumane di attivisti e sostenitori indignate e' scesa in piazza per esprimere appoggio incondizionato al popolo palestinese e per chiedere la fine della guerra. Qui in Germania, dove poche manifestazioni sono autorizzate, si registrano arresti e denunce. Un giovane  italiano e' stato arrestato durante un corteo a Berlino-Neukölln a metà ottobre, ed e' accusato, tra l'altro, di aver scandito slogan antisemiti e anti-israeliani e di aver lanciato pietre e bottiglie contro gli agenti di polizia.  La procura di Berlino ha processato il 25enne con procedura accelerata, ha annunciato venerdì un portavoce dell'autorità.

Ma protestare in sostegno della Palestina non deve essere reato e non staremo zitt3!!!

Qui di seguito pubblico la mia traduzione in italiano del contributo pubblicato il 1 novembre dal collettivo antifascista Rigaer94. Una goccia in un mare di indifferenza in questa Berlino alle porte dell'inverno, preoccupata unicamente di combattere l'aumento dell'anti-semitismo, da una parte sostenendo acriticamente lo stato di Isr43l e dall'altra ignorando le ragioni storiche, politiche e territoriali della questione palestinese. 


Handala
 dell'artista palestinese Naji al-Ali 


Alcune riflessioni sulla fuga dalla prigione più grande del mondo

Da un paio di settimane sentiamo da molti la necessità di esprimersi riguardo a ciò che “sta accadendo ora a Gaza”. Argomentazioni che sembrano quasi suggerire che sia iniziata una nuova guerra sono comuni anche negli ambienti radicali o anarchici. Da quando è cominciata la fuga da Gaza, la lotta palestinese di liberazione in Germania viene assimilata alle azioni di Hamas. Lo Stato tedesco, i partiti politici e talvolta anche i nostri compagni sono molto preoccupati di quanto si possa essere lontani o vicini alle idee di Hamas. Ma queste posizioni mettono in discussione molto poco riguardo alle radici storiche di una guerra asimmetrica che dura da più di 70 anni. Un continuo massacro del popolo palestinese è in corso fin dai tempi del colonialismo britannico, assistito dall’instaurazione di un regime di apartheid in una società di coloni creata artificialmente.

Oggi in Germania prevale ancora la necessità di condannare le storie dell’orrore e le fake news, anche quando sono già state negate dai media mainstream. Invece di ascoltare le voci della Palestina e delle comunità in esilio, c’è poca resilienza al discorso orientalista che lo Stato e i media stanno spingendo, costruendo l’immagine dell’“arabo” come il male supremo. Questa dinamica è stata presente in tutte le cosiddette “Guerre al terrorismo” a partire dall’11 settembre, ma ha avuto origine molto prima. Individui e collettivi, che non sono mai stati simpatizzanti di Hamas, si trovano oggi con le spalle al muro, costretti a seguire le direttive di un movimento bianco tedesco. Innanzitutto devono dichiarare pubblicamente la loro distanza dalle idee islamiste prima di avere lo spazio per parlare delle proprie idee politiche sulla liberazione dall’oppressione coloniale e fascista di Israele.

Il livello di violenza manifestato a Berlino nelle ultime settimane non può essere spiegato semplicemente come una reazione alla fuga da G4z4. Gli studenti possono essere schiaffeggiati da un insegnante a scuola, le persone si trovano ad affrontare la brutale violenza della polizia nelle strade e le manifestazioni sono sistematicamente vietate. Sebbene l’antisemitismo trovi le sue massime espressioni in questo territorio, e consideriamo nostra responsabilità combattere le molteplici espressioni della supremazia cristiana bianca – siano esse Hubert Aiwanger, AFD, Reichsbürger o altri – lo stato tedesco distoglie l’attenzione da questo accusando altri. L’idea dell’antisemitismo importato è e rimane un modo per la Germania di trovare un nuovo demone della storia e di spingere l’antisemitismo da sé alla Palestina in un modo storicamente revisionista. I risultati sono evidenti oggi. Con la consueta agitazione razzista, costruendo l’idea che i palestinesi sono antisemiti per natura, lo stato tedesco sta cercando di dividere la nostra classe su linee etniche e religiose, come una cortina di fumo per la divisione tra noi e i produttori di armi che attualmente guadagnano un sacco di soldi dalle azioni  Rheinmetall quotate in borsa.

Per mettere a tacere ogni resistenza alla complicità tra lo stato tedesco e l’esercito israeliano e le sue autorità sioniste, viene utilizzata la nota narrazione della colpa, dispiegandola come un manto trasparente sulle persone socializzate nel territorio controllato dallo stato tedesco. 

Solo ora, dopo oltre 100 anni?!

Ci pesa il mare di contraddizioni in cui è immersa la guerra. Da oltre 100 anni vediamo immagini di palestinesi uccisi dalle forze coloniali. Da oltre 100 anni vediamo immagini di palestinesi sfollati dai propri territori. A partire dal II Accordo di Oslo del 1995, siamo stati testimoni di come l’artiglieria narrativa del peacemaking attacchi tutte le forme di autodifesa e autodeterminazione, caratterizzandole come barbare o incivili.

Siamo stufi di vedere G4z4 sotto le macerie, dopo decenni di bombardamenti da parte delle forze isra3li4ne. Ed è con questa sensazione che abbiamo assistito all'abbattimento delle recinzioni del carcere più grande del mondo. Le persone a G4z4 sono state soggette a una costante violenza che non possiamo nemmeno immaginare possa essere inflitta suoi nostri corpi ma che è stata normalizzata per gli altri. Dopotutto, normalizzare l’oppressione di alcune persone è una necessità del mondo capitalista coloniale in cui viviamo ancora. Questa bestia ha bisogno che i colonizzati rimangano in silenzio, obbediscano passivamente. Anche la “sinistra” tedesca ama le vittime di cui “prendersi cura” per riscattare la propria colpa.

Ciò che preoccupa alcune persone in Germania oggi non è la violenza in sé e per sé, e non tutte le morti sono ugualmente inquietanti. Interiorizziamo la valutazione delle morti a cui possiamo dare un volto, mentre non ci interessano quelle senza volto. Accettiamo il fatto che alcuni possano piangere i propri cari e seppellirli, e allo stesso tempo accettiamo semplicemente la scomparsa di migliaia e migliaia di persone. Ciò che infastidisce alcune persone, soprattutto quelle al potere, è il fatto che coloro che dovrebbero rimanere passivi si stanno attivando sulla via della liberazione, ed è allora che il sistema finalmente trema. Attraverso le loro azioni, gli abitanti di G4z4 stanno costringendo noi dell’Europa centrale a smettere di guardarci l’ombelico e a prendere posizione sulla loro realtà. Oggi, coloro che dovrebbero perseguire l’ideale di sviluppo occidentale, ci rinfacciano una realtà che a volte è difficile per noi comprendere. Questo ci infastidisce, costringendoci a lasciare il posto a chi comanda, che dice cosa interessa e cosa no, e chiede di attirare l’attenzione su una realtà di cui noi tutti beneficiamo. Oppure pensiamo ancora che il nostro benessere e la nostra stabilità economica in questo Paese siano indipendenti dal massacro degli altri nel Sud del mondo?

Per molti qui, è un duro colpo per il loro ego, confrontarsi con questa realtà, essere smascherati come se non avessero una posizione chiara. Perché fino ad oggi avrebbero potuto essere indifferenti, come lo sono stati alcuni di noi, ma ora non più. Prendere posizione in questo genocidio dovrebbe essere facile per chiunque. Per noi è doloroso, contraddittorio e faticoso, ma necessario. La guerra ci mette nella posizione di non avere alcuna opzione già pronta tra cui scegliere, ma ci impone di costruire posizioni nostre, o di essere messi da parte.

Forse questa può essere un’opportunità per molti di iniziare a capire cosa significa il colonialismo anche per le persone qui, nella nostra quotidianità', e quindi di camminare sulla via delle lotte anticoloniali.

Affrontare le contraddizioni rimanendo solidali.

Nonostante le contraddizioni sopra menzionate, non ci allontaniamo dalle nostre convinzioni antimilitariste e pacifiste. Per noi è chiaro che la macchina da guerra e il mercato della morte non sono mai la via verso la liberazione. Abbiamo appreso che l’idea di una pace suprematista bianca, in cui solo i militari degli stati nazionali riconosciuti dalle Nazioni Unite combattono nei territori occupati, non è pacifica. È semplicemente un’idea ignorante, che mira a togliere lo spazio all’autodifesa monopolizzando la violenza su scala globale. Tutte le morti avvenute finora sono terribili, così come quelle che accadono oggi. Ecco perché vogliamo una lotta che garantisca che nessun altro muoia, o che venga segnato a morte a causa della sua identità, e che diventi solo un altro numero in una statistica globale.

E sappiamo per certo che la politica del regime, plasmata dall’esercito israeliano e sostenuta dall’Autorità Palestinese che ha governato questo paese dagli anni ’90 in poi, non ha fornito alcun terreno fertile per una vita in libertà, e non lo farebbe quindi in ogni possibile futuro.

Negli ultimi giorni la notizia ribadisce la posizione della Germania con Israele. Ebbene, lo Stato tedesco potrebbe, ma noi abbiamo dimostrato sulla strade di Berlino, Sonnenallee, Potsdamer Platz, O-Platz… che siamo dalla parte della Palestina.

Dal Sahara Occidentale alle montagne del Chiapas, dai territori Mapuche alla valle del Kashmir. Con il cuore rivolto a G4z4, 48 anni, e alla Cisgiordania, vale a dire alla P4lestina nel suo insieme, abbracciamo l’autorganizzazione e l’autodeterminazione dei popoli. Salutiamo coloro che sono oppressi e si sollevano per altri mondi e che si impegnano nel dialogo attraverso le azioni.

Siamo fianco a fianco con le persone che affrontano la repressione. 

Uniamoci alla Sonnenallee e scendiamo in strada a manifestare.

From the river to the sea, Palestine will be free!

Riga 94

2023 November (squat.net)


testo e traduzione words  © ANTONELLA PINTUS 


mercoledì 1 novembre 2023

La questione palestinese in Germania (6)



Qui di seguito qualche considerazione sul tema Palestina in Germania

divieto di manifestare

club & rave culture

antisemitismo

Medio Oriente

@ Radio Onda Rossa Roma 1 novembre 2023

https://www.ondarossa.info/redazionali/2023/11/germania-e-palestina

martedì 31 ottobre 2023

Soluzione Finale_ Deluxe Edition (2023)

 


Quali prospettive per Gaza?

Qui di seguito un edificante progetto risolutivo da parte del think tank Misgav dell'Institute for Z!on!st Strategies!





Ricollocamento in Egitto dell'intera popolazione di G4z4: ricostruire e ripristinare un piano per la sistemazione degli aspetti economici.

Attualmente esiste un’opportunità unica e rara per evacuare l’intera Striscia di G4z4 in coordinamento con il governo egiziano.

Questo documento presenterà un piano sostenibile con un’elevata fattibilità economica, che ben si allinea con gli interessi economici e geopolitici dello Stato di Isra3l3, dell’Egitto, degli Stati Uniti e dell’Arabia Saudita. Una sintesi di un piano immediato, realistico e sostenibile per il reinsediamento umanitario e riabilitazione della popolazione araba nella Striscia di Gaza.

Nel 2017, è stato riferito che ci sono circa 10 milioni di unità abitative sfitte in Egitto, di cui circa la metà sono costruite e l’altra metà sono in costruzione. Ad esempio, nelle due più grandi città satellite del Cairo, il 6 ottobre e il 10 di Ramadan, c’è un’enorme quantità di appartamenti costruiti e vuoti di proprietà del governo e di privati ​​e aree edificabili sufficienti ad ospitare circa 6 milioni di abitanti. La maggior parte della popolazione locale non riesce ad acquistare gli appartamenti nonostante il loro prezzo molto basso (solo tra 150 e 300 dollari al metro quadro). Anche se lo stock di appartamenti vuoti cambia nel tempo, sembra rimanere molto grande e disponibile per essere abitato da tutta la popolazione di G4z4.

Il costo medio di un appartamento di 3 locali con una superficie di 95 metri quadrati per una famiglia media di G4z4 composta da 5,14 persone in una delle due città sopra menzionate è di circa 19.000 dollari, tenendo conto della dimensione attualmente conosciuta dell’intera popolazione. residenti nella Striscia di Gaza, che varia da circa 1,4 a circa 2,2 milioni di persone, si può stimare che l'importo totale che sarà richiesto per finanziare il progetto sarà nell'ordine da 5 a 8 miliardi di dollari. 

Questo importo riflette Il trasferimento alla Egypt Inc., un valore compreso solo tra l’1% e l’1,5% del PIL dello Stato di Isra3l3 e potrebbe essere facilmente finanziato dallo Stato di Isra3l3, anche senza alcun aiuto internazionale.

Come verrà spiegato nel paragrafo successivo, l’iniezione di uno stimolo immediato di tale portata all’economia egiziana fornirà un beneficio enorme e immediato al regime di al-Sisi. Queste somme di denaro, in rapporto all’economia israeliana, sono minime. Se aiuta le condizioni in l’Egitto, possono anche essere raddoppiati, triplicati e addirittura quadruplicati per risolvere la questione della Striscia di G4z4, che da anni costituisce un ostacolo alla pace, alla sicurezza e alla stabilità non solo nella Striscia di G4z4, ma in tutto il mondo. Investire qualche miliardo di dollari (anche se si tratta di 20 o 30 miliardi di dollari) per risolvere questo difficile problema è una soluzione innovativa, soluzione economica e sostenibile. In questo contesto, è opportuno ricordare che lo Stato di Isra3l3 ha speso circa 200 miliardi di shekel in meno di un anno per curare l’epidemia di Corona. Non c’è motivo di ritenere che non saremo in grado di permetterci un pagamento immediato di 20-30 miliardi di shekel, che è fondamentalmente una sorta di pagamento per l’acquisto della Striscia di G4z4 e in cui possiamo comunque avvalerci dei benefici nel tempo, tanto che si tratta effettivamente di un investimento molto utile per lo Stato di Israele. Le condizioni del territorio di Gaza, simili a quelle dell’area di Gush Dan, consentiranno in futuro alloggi di alta qualità per molti cittadini israeliani e di fatto espanderanno l’area di Gush Dan fino al confine egiziano. Darà anche un enorme impulso agli insediamenti nel Neghev.


Contesto economico - Egitto:

Il 16.12.2022 il Fondo Monetario Internazionale ha approvato un prestito di salvataggio di 3 miliardi di dollari per l'Egitto a fronte dell'aggravarsi della crisi economica che ha attraversato (a gennaio 2023 l'inflazione in Egitto è salita al 26,5%) - ma è subordinato a condizioni e riforme draconiane nell’economia egiziana. Sebbene il FMI abbia raccomandato di passare a un tasso di cambio flessibile, si prevede che questo approccio aggraverà l’inflazione e peggiorerà addirittura i problemi relativi al costo della vita. 

Dal mese di marzo 2022, la sterlina egiziana ha perso circa la metà del suo valore (il tasso di cambio ufficiale del dollaro è aumentato del 95% - da 15,7 a 30,7 sterline per dollaro, molto meno del tasso del mercato nero), e questo deprezzamento del valore della moneta ha già danneggiato l’economia egiziana gonfiandola significativamente.

I costi per l’importazione di generi alimentari nel Paese (circa il 70% della popolazione egiziana, che vive con un reddito di pochi dollari al giorno, sopravvive grazie all’acquisto di pane e prodotti di prima necessità sovvenzionati dal governo). Il settore privato in Egitto è in difficoltà in ripresa e la sua produzione è in costante calo da 26 mesi consecutivi. Anche il prestito è condizionato e i privilegi li ricevono solo aziende di proprietà dell’esercito, cosa che potrebbe mettere in pericolo il regime di al-Sisi. Alla luce di questi dati, le raccomandazioni del FMI incontrano una forte opposizione e, allo stesso tempo, la loro attuazione appare altamente improbabile dato il rischio che rappresentano per la stabilità del regime di al-Sisi. Sembra che il governo egiziano intenda vendere le sue partecipazioni B35 - Società pubbliche per investitori strategici fino alla fine del giugno 2024.

È stata raccolta una somma di circa 5 miliardi di dollari, con ulteriori 5 miliardi di dollari stanziati per la raccolta.

"Se il governo egiziano riuscisse a promuovere il piano di emissione e ad assicurarsi ulteriori finanziamenti dai paesi del Golfo o da altri partner, la Banca centrale egiziana adotterà una politica di cambio più flessibile", ha detto l'economista Hani Abdul-Fathuh ad "Ahram Online". "La seconda data di audit del prestito del FMI avrebbe dovuto svolgersi a metà settembre, ma la prima data, prevista per il mese di marzo 2023, non ha avuto luogo affatto Il debito dell'Egitto è pari al 6% del PIL per l'anno fiscale 2022-2023 e il suo rapporto debito/PIL è stato stimato in  95,6% - con un PIL di 9,8 - 318,23 miliardi di dollari. Il valore del deficit netto in attività estere dell'Egitto ha raggiunto 26,34 miliardi di dollari a luglio 2023 - (il valore del deficit netto in attività estere riflette il valore netto di proprietà straniera delle banche statali meno le loro passività estere). Il regime di Al-Sisi sta affrontando forti pressioni per ripagare i suoi debiti, a fronte della scarsa fiducia degli investitori. Inoltre, il 10 maggio 2023 - L'agenzia di rating Moody's ha declassato il credito dell'Egitto da B3 a Caa1.

"Rischio significativo." Si tratta del punteggio più basso mai assegnato all'Egitto.

La Cina è il quarto debitore del governo egiziano, con un debito di 7,8 miliardi di dollari al giugno 2023 - L'Egitto prevede di ricevere un prestito del valore di circa mezzo miliardo di dollari in obbligazioni, costituite principalmente da yuan cinesi per aiutarlo ad adempiere ai propri obblighi. La maggior parte dei finanziamenti del progetto Capitale del “Nuovo” Egitto, che prevede il trasferimento di tutti gli uffici governativi in ​​una nuova città con processi di costruzione avanzati nel deserto a est del Cairo ed essenziale per Al- Sisi, proverranno da prestiti e commissioni cinesi stimati in 4 miliardi di dollari, con un rendimento elevato e ingenti pagamenti di rimborso che l’Egitto ha già difficoltà a far fronte. Pertanto, anche la Cina ha iniziato a mostrare cautela nell’investire in Egitto alla luce delle sfide finanziarie che quest’ultimo si trova ad affrontare. Tuttavia, anche se la Cina decidesse di iniziare a ridurre i propri investimenti, vorrebbe comunque vedere completato il progetto Capitale del “Nuovo” Egitto e altri progetti. La Cina è attualmente concentrata sulle relazioni con gli Stati del Golfo, mentre la sopravvivenza economica dell'Egitto è una questione importante per quest'ultimo. In uno scenario in cui l’Egitto sarà profondamente indebitato nei confronti della Cina, si creeranno conseguenze geopolitiche significative ed estese per la regione. Ciò è motivo di grande preoccupazione per gli Stati Uniti, perché il mancato rispetto da parte dell'Egitto dei suoi obblighi nei confronti della Cina e, di conseguenza, l'acquisizione da parte della Cina di asset strategici in Egitto, sarà un disastro strategico per gli Stati Uniti.

Anche altri creditori dell’Egitto, come Germania, Francia e Arabia Saudita, non vogliono assistere ad un fallimento totale dell’economia egiziana, quindi anch’essi avranno un incentivo a mantenere l’economia egiziana fuori dall’acqua, anche  attraverso investimenti israeliani per l'insediamento dell'intera popolazione di Gaza negli appartamenti esistenti in Egitto. Per i paesi europei, e in particolare per quelli dell’Europa occidentale, il trasferimento dell’intera popolazione di Gaza in Egitto e la sua riabilitazione, riducendo significativamente il rischio di immigrazione clandestina nel loro territorio, rappresenta un enorme vantaggio. Si prevede che anche l’Arabia Saudita trarrà notevoli benefici dalla mossa perché l’evacuazione della Striscia di Gaza significa l’eliminazione di un importante alleato dell’Iran e un enorme contributo alla stabilità della regione, offrendo quindi la possibilità di promuovere la pace con Israele senza continue interferenze. dall'opinione pubblica locale a causa dei continui e ripetuti scontri che accendono  focolari d’odio contro Israele.

Inoltre, ci sono paesi, come l’Arabia Saudita, che hanno bisogno di personale qualificato nell’edilizia, come gli abitanti di G4z4. L’Arabia Saudita sta costruendo grandi progetti e la città del futuro Naum, e questo potrebbe essere un incrocio di interessi anche a questo livello. Si può presumere che non pochi residenti di G4z4 coglierebbero al volo l’opportunità di vivere in un paese ricco e avanzato piuttosto che continuare a vivere in povertà sotto il dominio di Hamas.

Questo accordo tra Egitto e Israele potrà essere raggiunto entro pochi giorni dall'inizio del flusso di immigrati da G4z4 verso l'Egitto attraverso il valico di Rafah. Già oggi sono centinaia di migliaia gli abitanti di G4z4 che desiderano lasciare la Striscia. L’IDF (Isra3l Defense Forces) deve creare le giuste condizioni affinché la popolazione di G4z4 possa immigrare in Egitto, con la cooperazione dell’Egitto dall’altra parte del confine (e con un adeguato risarcimento). Inoltre, la risoluzione della questione di G4z4 garantirà una situazione stabile e l’aumento della fornitura di gas liquido israeliano all’Egitto, nonché un maggiore controllo da parte delle compagnie egiziane sulle riserve di gas esistenti al largo della costa di Gaza, insieme al trasferimento di G4z4 viene svuotata dei suoi abitanti allo Stato di Isra3l3. che la popolazione totale di G4z4, circa 2 milioni di abitanti, costituisce complessivamente meno del 2% del totale della popolazione egiziana, che già oggi comprende 9 milioni di profughi. 

Non c’è dubbio che affinché questo piano possa realizzarsi devono coesistere molte condizioni contemporaneamente. Attualmente, questi termini stanno avendo luogo e non è chiaro quando tale opportunità si ripresenterà, se mai si ripresenterà. Questo è il momento di agire. Ora.

Appendice A'

Costo di reinsediamento per persona/famiglia in Egitto e costo totale per Isra3l3 come percentuale del PNL per l'anno fiscale 2023

La popolazione totale della Striscia di G4z4

Valore massimo 2.200.000  Valore minimo 1.400.000 

5,14  Numero di persone nella famiglia (media)

428.016 272.374 Il numero di famiglie nella Striscia di G4z4

$ 19.000 Costo medio di reinsediamento per famiglia

Costo totale del progetto

max. $ 8.132.295.720 min. $ 5.175.097.276 

Costo totale del progetto come percentuale del PIL statale Israele

max. 1,51% min. 0,96% 


Appendice B'

Costo medio per appartamento negli obiettivi di reinsediamento, suddiviso per dimensione dell'appartamento

secondo 

costo per persona

costo di un appartamento

zona appartamento [Ram] 

il numero di persone in famiglia

$ 5.000/ $ 10.000 50 Ram 2 persone

$ 4.667/ $ 14.000 70 Ram  3 persone

$ 4.100/ $ 16.400 82 Ram 4 persone

$ 3.800/ $ 19.000 95 Ram 5 persone

$ 3.500/ $ 21.000 105 Ram 6 persone


Questo documento che propone la criminale soluzione finale per risolvere il problema palestinese nella striscia di G4z4 e' stato redato da Amir Weitman, gestore degli investimenti e ricercatore in visita presso l’Istituto Mesgav per la sicurezza nazionale e la strategia s!on!sta.

La versione originale in ebraico qui tradotta da me in italiano con l'ausilio di Google la trovate sul sito di The Gray Zone

https://thegrayzone.com/2023/10/24/zionist-think-tank-palestinian-genocide/

inoltre un illuminante contributo sul tema da parte del giornalista Giuliano Marrucci lo trovate sull'account di Ottolina Tv su Youtube 

https://www.youtube.com/watch?v=P86mFx423LA

Questo invece il sito ufficiale dell'Istituto per la Strategie S!on!ste https://www.izs.org.il/about-us/ dove si viene informati sulle loro svariate opere di bene dentro le istituzioni, le aziende, le scuole e l'esercito d' IsraHell.

Happy Halloween!!!!


words  © ANTONELLA PINTUS 

BERLINO 31 OTTOBRE 2023

mercoledì 25 ottobre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ABEL FERRARA (1993)

  WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.  



The addiction di Abel Ferrara

Il mondo ha sete di sangue

"Giovani tedeschi.. oggi rappresentate solo un frammento della Germania. Noi vogliamo essere un popolo e voi dovete diventare quel popolo. Non volgiamo più categorie e caste. Vogliamo un Reich evoi dovete essere educati a questo. Vogliamo un popolo ubbidiente e voi dovrete abituarvi all'ubbidienza. Vogliamo un popolo pacifico ma anche valoroso e voi dovete essere pacifici e coraggiosi. Quando non ci saremo più la Germania continuerà a vivere in noi. Allora prenderete la bandiera che noi sollevammo al cielo. Voi siete carne della nostra carne e sangue del nostro sangue e nel vostro giovane cervello brucia lo stesso spirito che domina noi stessi."

Leni Riefenstahl/Trionfo della volontà - Discorso di Adolf Hitler alla gioventù nazista/1934


"La grande sofferenza del nostro popolo riunendosi nella lotta ci ha fatto diventare grandi, Chi non ha condiviso la stessa sofferenza non può comprenderla."

Adolf Hitler/Discorso alla adunata nazionalsocialista/1934


La dipendenza dal male è universale, la colpa degli aguzzini ricadrà sull'intera umanità e Nicholas St. John in questa partitura per vampiri contemporanei coglie l'occasione per citazioni colte e riferimenti filosofici interessanti, quanto intricati: Feuerbach, Nietzsche, Burroughs, Heidegger etc.

La vicenda di Kathy, dipinta in bianco e nero dal nostro cattivo Abel, diventa la parabola di tutti quelli che ogni mattina preferiscono guardarsi nei recessi indicibili della propria anima, piuttosto che limitarsi a cercare le rughe riprodotte fedelmente sullo specchio del cesso di casa.

Labilità registica, talvolta ingenua a tratti frettolosa consente una fuoriuscita repentina del marcio cerebrale della protagonista. Ancora una volta il cattolicesimo irrisolto dei due autori irrita e lascia perplessi.  Se si pensa che sia il film peggio distribuito degli ultimi anni. D'altronde ai critici impegnati infastidisce che si continui a parlare di stragismo nazista, del Vietnam, delle guerre di tutti i tempi con un a leggerezza quasi infantile, senza concrete analisi da manuale. Indubbiamente tematiche come la Sofferenza Apocalittica, l'Espiazione dei Peccati Universali, l'Essere e il Nulla, il Vizio e la Libertà necessitano di ben altro spessore che un party purificatorio di pipistrelli umani descritto in maniera inquietante verso la fine del film, ma il tutto è intrigante, out.

Ancora una volta Christopher Walken [King of New York] convince nei panni di un prete vampiro "quasi" redento che riuscirà ad illuminare la nostra sull'inevitabile quanto inspiegabile e necessaria reincarnazione dello spirito e della carne. La morte come presagio di infinite vite destinate a riprodursi e consumarsi spasmodicamente asservite da una qualsiasi assuefazione, espressione sublimata del Male eterno. Noi siamo malvagi per questo pratichiamo tagli/buchi sulla pelle, sul collo degli altri. Siamo impregnati di male e se consapevoli siamo destinati a perire distruggendo il Sé e la nostra Coscienza.

AMEN


anna bolena 1998

                   words © ANTONELLA PINTUS                                                                                                                                                                                                                                                                                                           

domenica 22 ottobre 2023

La questione palestinese in Germania (5)

 


BERLINO

 22 Ottobre 2023


"Al raduno Decolonizzare! Contro l’oppressione nel mondo! a Oranienplatz dalle ore 16 hanno preso parte circa 3.500 partecipanti. Ci sono stati cori anti-israeliani e violazioni delle norme, anche con annunci tramite altoparlanti che glorificavano la violenza. Le forze dispiegate hanno adottato misure immediate e coerenti contro le violazioni, compreso il divieto immediato dell'uso del camion con altoparlante. Di conseguenza, la manifestazione si è conclusa intorno alle 18:45 senza ulteriori interruzioni. Al termine della manifestazione si sono verificate isolate esplosioni di oggetti pirotecnici da parte di piccoli gruppi di persone nella zona della Sonnenallee. 11 persone sono state sottoposte a misure restrittive o arrestate durante la manifestazione." Polizei Berlin


Mentre Israele continua senza sosta a bombardare Gaza, dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre, la speranza di una tregua nella regione sembra poco realistica e l'angoscia di un coinvolgimento di altri paesi aumenta giorno dopo giorno.

Mentre la ministra degli Esteri della Germania Annelore Baerbock (CDU) al controverso e inconcludente  Vertice del Cairo per la pace convocato questo sabato dal presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi, con assenti Israele e Hamas, ha affermato che l’incontro riguardava la questione di “come prevenire un incendio” ed evitare una catastrofe umanitaria, “il terrorismo non avvantaggia nessuno in questa regione”, il presidente dell'Autorità' Palestinese Mahmoud Abbas ha commentato la tragedia in Medio Oriente con parole accorate: “Non ce ne andremo mai. Non lasceremo mai il nostro paese. Resteremo sulla nostra terra fino alla fine!! 

Mentre presso la Porta di Brandeburgo durante il raduno pro-Israele in lutto, per le 1300 vittime uccise dai miliziani palestinesi due settimane fa in diversi kibbutz situati nel deserto del Negev, il presidente della Bundesrepublik Deutschland Frank Steinmeier chiede con forza il rilascio degli ostaggi tenuti a Gaza, rinnovando che tutti i memoriali in ricordo dell'Olocausto saranno rafforzati, un corteo pacifico in solidarietà' alla Palestina in forma di protesta di massa molto partecipato ha attraversato ieri il quartiere di Kreuzberg fino a Neukölln, dove risiedono la maggior parte dei cittadini arabi a Berlino. Unico corteo autorizzato dalla polizia, che da giorni rinnova  il totale divieto a manifestare incluso sventolare la bandiera palestinese e indossare la kefiah! Infatti le numerose spontanee iniziative di protesta sulle strade e nelle piazze contro la violenza israeliana a Gaza, che ha già causato piu' di 4000 morti di cui la meta' bambini e adolescenti, sono state brutalmente represse dalle forze di polizia con arresti, avvisi di garanzia e qualche espulsione dal paese. 



Manifestazione di protesta in solidarietà' ai massacri di civili a Gaza da parte di Israele

Mentre il cancelliere Olaf Scholz (SPD) questa mattina in Alta Sassonia a Dessau-Rosslau durante l'inaugurazione della ricostruita sinagoga distrutta dai nazisti durante la seconda guerra mondiale rafforza ancora una volta l'incondizionato sostegno della Germania allo Stato di Israele, contro ogni forma di antisemitismo e attacchi ai cittadini ebrei, la televisione tedesca trasmette senza sosta notizie dal fronte di "guerra", con interventi che hanno l'ardire di raccontare la questione palestinese secondo analisi super-partes, ma che in definitiva sono sempre sbilanciate nell'offrire allo spettatore spiegazioni che rafforzano l'unica valida e giusta difesa dei valori occidentali contro la cultura araba, dipinta come un unico blocco radicale islamista, insistendo nel confondere l'antisionismo con l'antisemitismo e rifiutando con veemenza ogni possibile critica alle azioni del governo "democratico israeliano".

Mentre l’ambasciatore israeliano in Germania, Ron Prosor, ha dichiarato alla 75. Giornata Tedesca della Junge Union (i giovani della CDU/CSU) a Braunschweig: "La lotta contro Hamas riguarda anche la Germania. È una battaglia di civiltà contro la barbarie. Distruggeremo completamente le infrastrutture di Hamas. Elimineremo la leadership di Hamas. In vari casi, Hamas è peggiore dello Stato islamico, quindi rappresenta un pericolo per tutti noi, non solo per Israele. Hamas ha voluto questa guerra e ce l'ha imposta", il manifestante Samuel, ebreo americano intervistato dal giornale cittadino Berliner Zeitung durante la manifestazione pro-Palestina ha affermato: "Il sionismo è un’ideologia razzista. La reazione israeliana all’attacco terroristico di Hamas di 15 giorni fa è stata sbagliata. La storia non è iniziata il 7 ottobre, è iniziata 75 anni fa, quando circa 800.000 palestinesi furono espulsi dalla loro terra nel 1948. I palestinesi hanno diritto ad una patria, ma vivono senza diritti nel paese in cui sono nati. Non hanno scelto questo conflitto, è stato loro imposto."

Mentre il rabbino di Berlino Andreas Nachama, figlio di ebrei sopravvissuti all'Olocausto, ex direttore del luogo commemorativo "Topografia del terrore" e  co-fondatore di House of One, un progetto a Berlino-Mitte incentrato sul dialogo tra cristiani, ebrei e musulmani, dichiara  al Tagesspiegel: "I musulmani non dovrebbero essere etichettati come violenti. La disponibilità all’uso della violenza non colpisce tutti i musulmani in modo generalizzato, ma piuttosto una scena specifica. Dobbiamo cercare di entrare in dialogo con queste persone. Siamo obbligati a farlo perché viviamo insieme in questa città. Ho molti amici nella comunità musulmana e faccio appello a tutti affinché trovino un percorso verso la fratellanza e la collaborazione. L’antisemitismo di destra radicale radicato qui e l’antisemitismo mediorientale si stringono la mano in modo disastroso. Allo stesso tempo, non dovremmo dare alle persone che glorificano la violenza l’impressione di avere successo”, Aiman ​​​​Mazyek presidente del Consiglio Centrale dei Musulmani esorta i manifestanti filo-palestinesi in Germania a dar prova di moderazione: "Sono davvero molto preoccupato. Oggi nelle strade si sperimentano odio, violenza e antisemitismo. A questo punto lo condanno molto chiaramente. Un’alternativa, ad esempio, sono le preghiere per la pace. Ma è anche importante che le persone che hanno perso i parenti, ad esempio nella Striscia di Gaza, possano esprimere il loro dolore. Non nascondo il fatto che ci sono anche musulmani antisemiti e dobbiamo combatterli. Qualsiasi forma di antisemitismo o razzismo è un peccato nell’Islam. Noi musulmani tedeschi in particolare abbiamo una responsabilità speciale, anche nei confronti degli ebrei e di Israele." Lui stesso ha visitato una sinagoga venerdì per "mostrare un segno di simpatia, compassione, ma anche solidarietà".

Mentre il collettivo del noto techno club berlinese ://aboutblank commenta sulla newsletter settimanale: "L'orrore non se ne andrà, l'incubo non finirà.  Come il primo pogrom antisemita nel loro paese, gli ebrei descrivono in stato di shock, agonia e disperazione ciò che nessuno credeva possibile, tranne coloro che per decenni perseguono esattamente questo obiettivo: uccidere quanti più ebrei possibile. Gli islamisti di Hamas hanno mostruosamente dimostrato al mondo ciò che sono: nemici mortali della libertà, dell’emancipazione e della vita. Molti di coloro che lavorano con noi, fanno i DJ, organizzano eventi, vanno a ballare ne sono colpiti: perché hanno amici, parenti, conoscenti in Israele e a Gaza che sono traumatizzati. A tutti loro vogliamo esprimere la nostra solidarietà, la nostra compassione, il nostro affetto. Siamo scioccati nell'apprendere come individui, artisti e gruppi della scena dei club e della sinistra interpretino, giustifichino o addirittura celebrino questo terrore antisemita di Hamas come "decolonialismo", come "lotta palestinese per la libertà" o come "resistenza contro Israele e l 'oppressione”. Dove una sinistra non riesce a distinguere gli uni dagli altri, non abbiamo più speranza. E ci chiediamo come i portavoce affermati della club culture riescano a esprimere dolore e rammarico per il massacro di oltre 260 visitatori del festival Supernova Trance senza riconoscere questa campagna di annientamento come antisemitismo eliminazionista e come il più grande omicidio di massa di ebrei dalla fine dei campi di sterminio nazionalsocialisti nel 1945. In questo modo gli ebrei assassinati diventano invisibili.", Laurens von Oswald and Harry Glass fondatori dell'importante festival internazionale ATONAL presso il TRESOR CLUB  prendono parte allo sciopero generale indetto durate il Fridays for Future di venerdì anche in solidarietà' con Gaza. Cosi recita il post du Instagram: "Sosteniamo l'appello per uno sciopero generale domani (20.10) per lottare contro il devastante assedio e il bombardamento distruttivo di Gaza, nonché contro la deliberata criminalizzazione e la violenta repressione del movimento di protesta qui a Berlino. È importante per noi come organizzazione in questo momento mostrare solidarietà alla popolazione innocente di Gaza, la cui esistenza è imminente minaccia dalle politiche distruttive e spaventose del governo israeliano. Sosteniamo questo sciopero a causa della portata e dell’imminenza della catastrofe umanitaria che sembra destinata a manifestarsi. Questo non è allo stesso tempo un atto di non riconoscimento del male subito anche dai cittadini israeliani. Il massacro e la cattura dei civili israeliani durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre sono scioccanti e depravati. Abbiamo familiari e amici in Israele che soffrono per la perdita di vite innocenti e noi piangiamo con loro. Gli attacchi alle sinagoghe di Berlino ci detestano e ci fanno sentire meno sicuri. La nostra dimostrazione di sostegno allo sciopero non è allo stesso tempo una dimostrazione di non sostegno ad altre storie di sofferenza, oppressione, discriminazione o vittimizzazione che si verificano in luoghi in tutto il mondo. Si tratta di un riconoscimento specifico del nostro onesto timore che la portata degli attacchi attuali e proposti da parte dell’esercito israeliano contro Gaza siano particolarmente terrificanti e, se realizzati, renderanno il mondo un posto peggiore per tutti, e che una situazione di polizia che criminalizza la pace forme di protesta sono spaventose, controproducenti e inaccettabili. Infine, dobbiamo chiarire che la responsabilità di quanto dichiarato spetta esclusivamente a noi. Altri collaboratori, membri dello staff, artisti e persone legate al festival e all'organizzazione non dovrebbero essere oggetto di critiche per una posizione che procede dalle nostre stesse convinzioni."

Mentre l’aeronautica israeliana afferma di aver bombardato una “cellula terroristica” di Hamas nella moschea Al-Ansar in Cisgiordania, Thorsten Frei (CDU) direttore generale del gruppo parlamentare CDU/CSU al Bundestag al portale di notizie t-online ha messo in guardia dall'accogliere profughi dalla Striscia di Gaza in Germania: "Non vedo alcuna responsabilità da parte della Germania e dell'Europa. Spetta piuttosto ai Paesi confinanti occuparsi dell'accoglienza e del sostegno dei profughi."

Si prospettano tempi durissimi!

testo, foto e video © ANTONELLA PINTUS 

giovedì 19 ottobre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] OLIVER HIRSCHBIEGEL(2001)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.  



DAS EXPERIMENT di OLIVER HIRSCHBIEGEL

Siamo tutti cavie.


"Fin che l'uomo sfrutterà l'uomo, fin che l'umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui."

PIER PAOLO PASOLINI


Un gruppo di uomini improvvisati guardie e detenuti affrontano due settimane di inferno in un "finto" carcere dove la situazione creatasi e le condizioni vissute sebbene frutto di un esperimento da cavie umane [con ricompensa in denaro], risultano potenzialmente pericolose oltre ogni limite di sopportazione. Il film smaschera con abilità la frode insita in questo genere di ricerca dove pur di riuscire a far collimare ipotesi e risultati si è disposti a sacrificare sull'altare della scienza vite umane e spesso anche animali. Gli atteggiamenti umani, l'immedesimazione nei ruoli sociali, i comportamenti di gruppo, le reazione soggettive in situazioni di stress, si possono osservare anche nei contesti quotidiani o in eventi eccezionali. Non credo sia opportuno creare un habitat ad hoc per dimostrare quello che già sappiamo e cioè che benché ognuno presenti una diversità soggettiva spiccata quasi tutti non siamo immuni dal delirio di onnipotenza, dal piacere seduttivo del comando, dal piacere di sottomissione in un continuo ed altanelante binomio da master and servant. Piuttosto le potenti case di ricerca sperimentale, perché non usano le loro ingenti quantità di denaro pubblico e non per finanziare modelli di vita alternativa a quella in cui viviamo, magari potremo scoprire qualcosa di buono e di eticamente compatibile con il nostro desiderio di cambiamento.

Pregio del film: aver messo gli sperimentatori nella condizione di vivere tremendamente le sensazioni delle cavie. In sala la gente rideva, io ho sentito sconforto ed impotenza, ragionando sul fatto che se vengono fatti film sul tema, posso solo immaginare la quantità spropositata di tali indagini, delle quali spesso non conosciamo l'esistenza, salvo leggere qualche numero statistico nei manuali per gli addetti ai lavori.



aprile2002

words © ANTONELLA PINTUS 


sabato 14 ottobre 2023

La questione palestinese in Germania (4)

Berlino 13.10.2023


"La stampa tedesca e israeliana denunciano Neukölln come pericolosa per ebrei e israeliani. Oggi la nostra rappresentante Iris Hefets ha voluto esercitare il suo diritto fondamentale di esprimere pubblicamente la sua opinione dopo che la nostra manifestazione a Oranienplatz è stata vietata dalla polizia di Berlino. Poi è rimasta sola in Hermannplatz con questo cartello. La polizia voleva vietare di mostrarlo, facendo riferimento al divieto di assembramenti, dopodiché lei ha affermato che come individuo ha il diritto fondamentale alla libertà di espressione. Poiché lei non si è arresa, la polizia l'ha inizialmente presa in custodia. Dopo essersi convinti di questo diritto fondamentale, gli agenti di polizia hanno accompagnato Iris Hefets a Hermannplatz, dove ha potuto tenere indisturbata il suo cartello. Molti passanti di ogni genere hanno espresso il loro sostegno."



Iris Hefets membro dell'associazione Jüdische Stimme für gerechten Frieden in Nahost mostra un cartello sulla piazza del comune di Neukölln:

"DA EBREA E ISRAELIANA CHIEDO DI FERMARE IL GENOCIDIO A GAZA"


Dai giornali tedeschi e locali pubblicati in rete a una settimana dell' attacco efferato di Hamas nei kibbutz che circondano Gaza e conseguente criminale bombardamento della striscia da parte di Israele,  apprendo con molta preoccupazione che secondo le nuove norme emanate da Katharina Günther-Wünsch, senatrice per l'Istruzione, la Gioventù e la Famiglia per il controverso sistema scolastico di Berlino, le caratteristiche dell'identità palestinese saranno da ora in poi vietate dentro le scuole, come indossare la kefiah, mostrare adesivi con scritte come “Palestina libera” o una mappa di Israele con i colori della Palestina, scandire slogan in sostegno ad Hamas, ma possono essere perseguiti anche cori come IntifadaFrom the river to the sea, Palestine will be free. Secondo la senatrice, che come tutto il Senato di Berlino e' schierato completamente e unicamente a favore di Israele, tali simboli e azioni rischiano di mettere in pericolo la pace scolastica e la risoluzione del conflitto, in contrasto con il mandato pedagogico e scolastico. Secondo il primo paragrafo dell'articolo 5 della Grundgesetz für die Bundesrepublik Deutschland, la costituzione tedesca, che recita: "Ogni individuo ha il diritto di esprimere e diffondere liberamente le proprie opinioni con parole, scritti e immagini e di ottenere informazioni senza ostacoli da fonti generalmente accessibili. Sono garantite la libertà di stampa e la libertà di cronaca radiofonica e cinematografica. Non avviene alcuna censura," aspettiamoci un decisivo aumento delle conflittualità' sociali con un incontrollabile escalation tra le fazioni, che criminalizzate sarebbero impossibilitate al confronto. 

Scontri, tafferugli e arresti si sono già' registrati in questi giorni a seguito dei divieti della polizia ad assembramenti pro-Palestina in varie piazze centrali della città'. Ma l’attenzione a Berlino e' rivolta in particolare a Neukölln, dove la comunità palestinese è più numerosa che in qualsiasi altra parte del Paese. Il sindaco di Neukölln Martin Hikel (SPD) ha dichiarato su WELT AM SONNTAG: “L'antisemitismo legato a Israele è molto diffuso. È un dato di fatto che nella comunità palestinese vi sia una forte incitamento contro Israele. Abbiamo bisogno di un sondaggio sensato in Germania che attribuisca correttamente anche le dichiarazioni antisemite a Berlino: troppi atti antisemiti vengono erroneamente attribuiti a crimini di “destra” motivati ​​politicamente”.

La discriminazione verso i cittadini ebrei, non deve essere ovviamente sottovalutata, ma considerando la numerosità' dei musulmani, che particolarmente in questi giorni si indentificano con i palestinesi, si potrebbe scatenare anche una sorta di caccia all'arabo. La resistenza appoggiata anche da attivisti laici e di tutte le confessioni subisce quindi una pericolosa censura, che suggerisce all'opinione pubblica una falsata e superficiale identificazione dell'intero popolo palestinese con i gruppi fondamentalisti islamici come H4m4s e Jih4ad. 

D'altronde dopo le recenti indifendibili dichiarazioni del presidente dell'Autorità' Palestinese Mahmoud Abbas a Ramallah in Cisgiordania su Hitler e gli ebrei perseguitati perché' usurai, la sindaca di Parigi gli ha confiscato il prestigioso premio dell'Uomo della Pace" conferito nel 2015, con conseguente comprensibile indignazione dei tedeschi che hanno gridato allo scandalo. 

E se e' vero che dobbiamo aspettarci un aumento consistente degli scontri tra opposte fazioni, che non  risolve l'annoso conflitto mediorientale, non smetteremo di rivendicare con forza che esprimere solidarietà' alla Palestina non può e non deve essere reato.

Dall'antisemitismo all'islamofobia e' un attimo!

A.PI.

PS.

(((((SOLIDARIETÀ AL MOVIMENTO STUDENTESCO ANTIFASCISTA))))) Incidenti alla manifestazione studentesca contro il raduno dei giovani sovranisti a Roma, che promuovono politiche migratorie illiberali, sostengono acriticamente Israele e che da sempre promuovono pratiche di razzismo strutturale, passando dall'antisemitismo all'attuale islamofobia e persecuzione degli arabi e Africani. Poco dopo l'inizio del corteo, i manifestanti sono stati bloccati e picchiati dalla polizia. In seguito si sono uniti alla manifestazione pro-Palestina.

words © ANTONELLA PINTUS 



domenica 8 ottobre 2023

La questione palestinese in Germania (3)

BERLINO 7 OTTOBRE 2023


"Sabato sera la Porta di Brandeburgo è stata illuminata di bianco e blu in segno di solidarietà verso Israele. Sotto la quadriga del famoso monumento e' stata proiettata la bandiera israeliana con la stella di David.

Secondo un portavoce dell'amministrazione del Senato di Berlino, ciò è avvenuto su richiesta del sindaco Kai Wegner (CDU)." dpa, afp



"Berlino condanna il criminale attacco terroristico di Hamas", dichiara il sindaco cristiano democratico, sottolineando il sostegno incondizionato allo stato canaglia di Israele.

Anche il cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha pubblicato sulla piattaforma X una foto della Porta di Brandeburgo illuminata, davanti alla quale si erano radunate numerose persone nonostante la pioggia. "In solidarietà con Israele", ha scritto il cancelliere in tedesco e in inglese.

Scontato come i brufoli sul culo dopo aver mangiato la cioccolata, segue il commento dell'ambasciata israeliana a Berlino che ovviamente ha accolto con favore il contributo su X. "Grazie per questo bellissimo segnale, Germania", ha detto. "Siamo uniti contro il terrorismo!"

Dopo l'incursione di Hamas dalla prigione di Gaza nel territorio palestinese, ex mandato inglese, controllato poi dall'Egitto e occupato illegalmente da Israele dal 67, si sollevano gli isterismi vigliacchi dei democristiani (CDU), dei liberali (FDP), dei socialdemocratici (SPD) e dei cattocomunisti (ANTIFA) in difesa dello stato sionista, che dovrebbe ergersi a difesa dei valori occidentali contro i radicalismi musulmani in Medio Oriente.

Assieme a diverse associazioni ebree berlinesi come Jüdische Stimme für gerechten Frieden in Nahost  e gruppi di attivisti tedeschi come Palästina Spricht Palestine Speaks , anche i salafisti e filo jihadisti sottolineano la loro solidarietà' con il popolo palestinese, da sempre vittima sacrificale della "ragion di stato" internazionale. Scalpore ha suscitato Arafat Abou-Chaker, leader di un noto clan arabo berlinese con entrature nella scena rap della città', che condivide la glorificazione di Hamas su X. A seguito dei controlli della polizia, il post e' stato cancellato. 

Mentre nel sovrappopolato quartiere multietnico di Neukölln giovani arabi e palestinesi festeggiano con distribuzione di dolciumi l'attacco di Hamas, e' stata convocata  dalla comunità' israelo-tedesca una manifestazione  davanti la Porta di Brandeburgo in solidarietà' a Israele.

Resta un grosso interrogativo: "Come e' possibile che lo Stato Ebraico finanziato generosamente dagli Stati Uniti e dalla Unione Europea, dotato dei sistemi piu sofisticati di intelligence e sorveglianza al mondo (v. CIA e Mossad), abbia dormito mentre i "terroristi" attaccavano?"

Il discorso e' lungo e articolato, ma nessuno approfondisce la questione palestinese, soprattutto qui in Germania, dove ancora prevale il tabu dell'Olocausto.

La resistenza palestinese non ha niente da perdere, e i tedeschi devono finalmente interrogarsi, se non vogliano stare fuori dalla storia, invece di visitare con leggerezza e superficialità' ogni anno la "vibrante Tel Aviv", a pochi passi dal piu' grande campo di concentramento del mondo, ignorato dai cosiddetti "democratici".


A.PI. 

PS. In seguito al terribile massacro provocato dai membri degli H4mas in occasione del festival Psy-Trance organizzato al Reim Kibbutz nel deserto del Negev, esprimendo però le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, ci chiediamo come raver e organizzatori di eventi, se sia il caso organizzare eventi in un territorio colonizzato, a ridosso della fascia G4z4, dove 2 milioni di persone sopravvivono in condizioni di vita esasperate, subendo continuamente soprusi e controlli da parte di uno degli eserciti più forti del mondo. I nostri politici e parte dell'opinione pubblica, che esprimono solidarietà solo allo St4te di Isr4el, che attraverso i suoi governanti ha appena deciso di tagliare acqua, elettricità e servizi continuando a bombardare G4z4, sono responsabili del genocidio del popolo palestinese.

Niente giustizia niente pace!


words © ANTONELLA PINTUS 

giovedì 5 ottobre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] MICHAEL HANEKE (2001)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.  



La pianista di Michael Haneke

Asettico horror vacui


Un ossessione esplicata fin dentro i tagli inflitti dentro la carne, dentro la vagina che non riesce più a contenere le regole sedimentate dalla cultura maschile e femminile del potere, del controllo, del ricatto, delle convenzioni. Gelido, freddo, bianco cadavere. Il desiderio è assassinato, cancellato, sostituito dall'abisso infinito del non sensibile, del deserto sentimentale. Il melò è morto, asciugato, tamponato, risucchiato nei più reconditi recessi dell'anima. Neanche il respiro, l'affanno………. il suono è silenzio, tra l'Io e gli altri uno iato incolmabile. L'eccesso, l'unica unità di misura, dentro i contrasti della carne viscida che entra dentro altra carne viscida, o l'algida lama conficcata nel cuore della protagonista Erika, pianista eccelsa ma senza fulgida carriera. Il sacrificio alla società dell'apparenza diventa il sacrificio alla società dello spettacolo, nascosto nelle videoteche porno, negli amplessi consumati al drive in, nelle fellatio vomitate dentro spogliatoi o bagni rimediati. Un esempio eccelso ed esaustivo della sindrome di Stoccolma, una maniera ultra cinica di spiattellare senza inutili fronzoli, o barocchismi, [finalmente una sceneggiatura scarna, semplice e diretta] l'incapacità di amare o di chiedere amore. 

Un film capace di liberare l'aguzzino che è in noi.


2novembre2001

Anna Bolena 2001

 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002     



martedì 3 ottobre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] MOHSEN MAKHMALBAF (2001)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.    




Amputazioni

Viaggio a Kandahar di Mohsen Makhmalbaf


Arriveranno dal deserto con i loro AK45, con i loro turbanti arrotolati nella sabbia, con le loro barbe incolte simbolo di virilità e di saggezza, con la "nostra" dinamite, ad affossare la nostra "civiltà" gonfia di corruzione e di infedeltà, ricca di orpelli inutili e di tecnologia prezzolata.

Taleban o popolo prescelto da Allah, cioè da Dio, per agire la guerra santa contro i cani occidentali, utili fino all'altro giorno per scambiare quintali di oppio coltivato, come se fossero cipolle, in cambio di armi; simboli fallici - gerarchici - autoritari di una cultura sempre uguale a se stessa, nella mortificazione della carne, dello sguardo, del ludico.

Arriveranno dal cielo con i loro possenti AC-130, con le loro linde mimetiche kaki, con le loro teste rasate simbolo di virilità e di sottomissione, con le "nostre" potenti mitragliatrici, ad affossare la loro "barbarie" gonfia di corruzione e di infedeltà, ricca di niente e di tecnologia superata.

Yankees o popolo prescelto dal Signore Gesù Cristo, cioè da Dio, per agire la Nuova Crociata contro i cani orientali, utili fino all'altro giorno per barattare quintali di armi in cambio di eroina [raffinata come se fosse latte in polvere]; simbolo dell'apatia, del controllo sociale, della democratica autorità di una cultura, la "nostra", che inneggia alla "libera" impresa, nel mercanteggiare della carne, degli sguardi televisivi, del divertimenti- fiction.

Arriveranno tutti a Kandahar, estremo nord dell'Afghanistan, a portare la "pace".

E loro, donne, stanno a guardare che dall'alto cadano giù leggiadre le gambe di plastica, finte protesi da calzare per darsi una parvenza di normalità, fittizia condizione di velate emozioni sempre nascoste.

E noi donne stiamo a guardare incollate alla tele, dietro il burqa dell'indifferenza e dell'incredulità.

Fuoco alle ceneri


17ottobre2001

Anna Bolena 2001

 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002     


martedì 26 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ANTONIO CAPUANO (2001)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.    





Luna rossa di Antonio Capuano

La Famiglia


“Ebbene, sappiatelo, perché io non so dove finirà, come con i cavalli volgo le redini fuori strada, pensieri indomabili, vinto, mi fanno sbandare; nel mio cuore il terrore è pronto a cantare, ed esso a danzare in preda alla furia. Ma finché sono in me, lo annuncio agli amici: io affermo di aver ucciso non senza giustizia mia madre, essere impuro che uccise mio padre, odio degli dèi, e assicuro che l’istigatore a questa audacia fu il profeta di Pito, l’Ambiguo, che mi vaticinò, perché, dopo aver compiuto l’azione, io fossi libero da orribile colpa; ma se lo avessi trascurato, non dirò la punizione nessuno raggiungerà con l’arco tali dolori”. 

Eumenidi/Eschilo/V sec. A.C.


“Io sono empio, perché ho ucciso mia madre, ma l’altro mio nome è pio, perché ho vendicato mio padre.”

Oreste/Euripide/V SEC. A.C. 


Imperscrutabile e complessa anamnesi di una famiglia camorrista nella Napoli dei nostri giorni, dove la violenza e la mattanza quotidiana si risolve in una carneficina psicologica e "animale", nel senso di anima malvagia.

La storia potrebbe essere ambientata in un altro secolo, se non fossero i monitor dei computer e della tele a rappresentare dentro una tragedia contemporanea i personaggi "greci", ispirati più ai drammi “umani” di Euripide che di Eschilo.

Questa è una favola post-punk del terrore e del potere, o meglio del potere di esercitare terrore; potrebbe essere la trama di una telenovelas “diversa” dal titolo emblematico “Un posto all’inferno”.

Certo forse troppo poco "corale" rispetto ai plot dell'antichità, ma si presenta di dirompente impatto e si apprezza per la maestria registica e la superba recitazione degli attori già visti in altri film di Capuano [Vito e gli altri/Pianese Nunzio 14 anni a maggio].

Il profondo "pentitismo" del protagonista si risolve all'interno dell'ineluttabile ed indispensabile necessità umana di "svuotare il sacco", dopo la malattia convulsa causata dal seme marcio e incestuoso del sangue. Il sangue ancestrale ed esoterico della famiglia, anzi La Famiglia dove tutto deve stare dentro e niente fuori.

Una lenta ma ben ritmata [dal promiscuo mescolamento della canzone tradizionale napoletana con la musica elettronica contemporanea] carrellata dei luoghi comuni e delle incomprensioni familiari dentro ambientazioni funebri che si somigliano a quelle rappresentate da Abel Ferrara in Fratelli. Ma mentre in Ferrara non c’è via di scampo, qui il protagonista “Oreste”, giovane masochista, incestuoso, marcio, fin dentro il midollo, [i tagli auto provocati sulla sua carne aggiungono ferocia al sangue di tutti i giorni], trova l’uscita dal muro di cemento armato in cui vive relegata la sua famiglia troppo impegnata a continuare la tradizione sui viali strazianti delle lotte intestine di mafia. Dapprima si allontana, scompare apparentemente, per poi “risolversi” con l’eliminazione finale dei pochi rimasti nella famiglia, tra cui sua madre [Clitemnestra imparruccata, interpretata da Licia Maglietta, credo una delle migliori attrici in Italia in questo momento], che un po’ dark lady, un po’ Giocasta offre la sua carne alla sua “carne” con amorevole premura.

Il Giudice invisibile, come gli Dei dell’Antichità, sono l’unico referente capace di ascoltare quello che comunemente viene chiamato “tradimento” ma che nel film di Capuano sembra più una trasgressione alle regole imposte, alla dottrina dell’omertà, al silenzio mortale della coscienza. Dal muro insormontabile della Famiglia, al muro del tribunale borghese, sempre meglio che fare pietà con un suicidio, questo il messaggio conclusivo. Contrariamente alla tragedia e alla sua tradizione; non più eroi, non più martiri su cui propagare la stirpe fradicia della menzogna, piuttosto uomini e donne [Elettra, la sorella diletta è qui fragile e influenzabile] intrappolati dai loro stessi pensieri, dalle loro stesse perversioni, dalle loro debolezze, e nessun dio, nessun Apollo dal cielo verrà a salvarli.

“Il ribelle senza altro orizzonte che il muro delle costrizioni rischia di rompercisi la testa o di difenderlo un giorno con imbecille ostinazione. Perché apprendersi nella prospettiva delle costrizioni è ancora guardare nel senso voluto dal potere, che lo si respinga o lo si accetti.”

Trattato del saper vivere ad uso delle giovani generazioni/Raoul Vaneigem/1967

27ottobre2001

Anna Bolena 2001

 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002     


lunedì 25 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] CLARA LAW (2000)


WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.    



La dea del '67 di Clara Law

Il fascino effimero dell'anima





"Perché non c'è niente che valga la pena di vedere."

DANCER IN THE DARK/Bjork/Lars Von Trier/2000


L'Australia terra di frontiera con i suoi nuclei familiari malati, con le sue ossessioni bacchettone, con la sua silente violenza, con le sue incomprensibili erotizzazioni è stata già raccontata da Milos Forman [Picnic at Hanging Rock], da Philip Ridley [Riflessi sulla pelle], da Jane Campion [Un angelo alla mia tavola], ma Clara Law a tutto questo aggiunge un decisivo segno post moderno scrivendo una storia affascinante attorno a una favolosa e mitica automobile la Citroen DS del 1967.

Il Giappone invece quello di Kurosawa o di Kitano è molto lontano, diciamo che è presente come comparsa e rifugio nella tradizione e nella tecnologia. E' simbolo di liberazione per la protagonista, una incredibile Rose Byrne nei panni di una ragazza cieca che cerca di vendicarsi di suo padre incestuoso.

Il plot a tratti rarefatto, assume spesso una consistenza irraggiungibile così' come sono i paesaggi all'equatore e la sceneggiatura a tratti sarcastica alleggerisce la pesantezza degli eventi narrati.

La trama rappresenta una sorta di viaggio On the Road liberatorio dell'Anima esplicandosi attraverso gli immensi spazi vuoti della prateria una volta terra aborigena ora totalmente conquistata, ai quali si contrappongono i non spazi dell'ignoranza, del fanatismo, dello stupro e della morte. Come se quelle anime volessero recuperare non tanto l'ampio respiro di cui sono capaci i landscapes australiani, piuttosto lo spazio giusto dell'intimità negata, lacerata e contusa nel profondo. 

La fotografia mozzafiato, a parte qualche caduta di segno pubblicitario, si caratterizza per una netta divisione tra il presente argenteo blu dilatato e il passato raccontato a ritroso con un impaginatura sbiadita e giallognola.

Nonostante la drammaticità degli eventi raccontati, il film vietato anch'esso ai minori di 18 anni senza apparenti motivazioni se non per un sottile anti moralismo blasfemo, tocca più generi cinematografici senza indugiare su nessuno in particolare.

Mai la tematica sulla violenza alle donne da sempre cavallo di battaglia di femminismi pre e post è riuscita a donarci un riscatto carnale e spirituale senza aggrapparsi a giustificazioni di carattere ideologico.


ventiduefebbraio2001

Anna Bolena 2001

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Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

venerdì 22 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ANTONIO DOMINICI (2001)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.    






DIAPASON DI ANTONIO DOMINICI

Tutto in una notte


Questo film, come DOGMA n. 11, ha abbracciato le regole e la filosofia del noto manifesto danese firmato nel 95 da Lars Von Trier e Thomas Vinterberg.

Nell'essenzialità della narrazione, nella semplicità della recitazione e nella linearità degli eventi, cogliamo la necessità quasi indispensabile di liberarci dagli schemi convulsi dei film d'azione, dalle blaterazioni inutili dei film drammatici, dalle ambientazioni miliardarie e dagli effetti speciali troppo invasivi. 

Il cinema che si interroga sul cinema, il cinema che racconta lembi di esistenze insoddisfatte in cerca di piaceri proibiti, un film che sottolinea l'importanza del cambiamento ma anche la sua frustrazione, la voglia di riscatto ma anche il suo rovescio ovvero il destino inesorabile e beffardo che giace dietro l'angolo a ricordarci che a perseverare nella superficialità e nella balordaggine ci si rimette, che la gioia è attimo fugace e che la vecchiaia è alle porte.

Il Cinema come fucina capace di dare emozioni e di regalarci sogni, è ormai inadeguato.

I tempi della Dolce Vita sono finiti.

Probabilmente c'è bisogno di nuovi impulsi e di un rinnovato coraggio, soprattutto per quanto riguarda il cinema italiano, spesso goffo, borioso, insopportabilmente schiavo dei modelli esteri, assolutamente non all'altezza dei modelli esteri.

Se è vero che Visconti, Pasolini, Antonioni, Fellini sono ineguagliabili, ogni tanto qualche talento nascosto potrebbe essere incoraggiato e meglio distribuito: v. Matteo Garrone; Salvatore Piscicelli; Guido Chiesa; ma anche i meglio noti Silvio Soldini, Giuseppe Piccioni; Marco Tullio Giordana, Mario Martone; Pappi Corsicato.

Il cinema italiano non può essere rappresentato da quei tromboni di Tornatores e Salvatore, e neanche dal Woody Allen nostrano alias Nanni Moretti che ci ha rotto e neanche da Gabriele Muccino che anche se convincente mi pare un tantino eccessivo considerarlo un grande cineasta.

Staremo a vedere.



treaprile2001

Anna Bolena 2001

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Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

giovedì 21 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ISABELLA SANDRI (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.     



Animali che attraversano la strada di Isabella Sandri

Schiacciati dal cemento


"In guerra, in ogni guerra (quindi anche in quella chiamata vita quotidiana), uccidere ed essere uccisi sono evenienze del tutto logiche. Che lo Stato possa uccidere per inavvertenza, per eccesso o per propria Ragione è considerato giusto, non solo secondo le regole che esso proclama, ma secondo la guerra sociale che è in corso."

ADONIDE/Il valore della vita/da Diavolo in corpo/Rivista di critica sociale n. 3 


A parte qualche caduta di stile televisivo [il tubo catodico che si insinua nelle nostre fibre ottiche come un cordone ombelicale mai reciso], a parte qualche smagliatura un poco confusa nella sceneggiatura, questo film sulla Periferia Abbandonata, sulla Infanzia Orfana, sulla inefficienza della Legge dello Stato, sulle sconfitte della Agenzie di Assistenza, dovrebbe essere visto da tutti; Educatori compresi, quelli che, per intenderci, per promulgare saponette di Sapere non riescono a scostarsi neanche di una virgola dai programmi scolastici ministeriali. 

Costoro in parte contribuiscono ad aumentare il Degrado urbano e suburbano, l'Analfabetismo di ritorno, il Qualunquismo imperante, e con loro poi Poliziotti, Carabinieri, Magistrati, Giudici, Assistenti Sociali, Psicologi e Genitori. Tutti impegnati per il bene dei propri figli, eredi di una Società di Merda che non hanno scelto, a creare, forgiare, suggerire, plasmare, plagiare, comandare le Coscienze di giovani alla deriva. Meglio allo sbaraglio in mezza a una strada di cunicoli e gallerie di cemento armato, dove tra le lamiere arrugginite e le luci al neon trovano rifugio i cuccioli della nostra storia. Animali dentro un palcoscenico che non hanno scelto, dove forzatamente si trovano a recitare una parte che solo per indole non civilizzata interpretano con la giusta strafottenza, con l'asprezza che generalmente caratterizza chi a tredici anni non è sicuro di niente.

Questo film è scomodo.

Non tanto per il suo finale tragico, abbastanza scontato in un ambientazione mortifera, ma perché se pone degli interrogativi, sicuramente non consente risposte adeguate.

Magari è solo un invito ad una riflessione.

Forse ad una maggiore attenzione ai nostri piccoli fratelli e sorelle che, oltre il muretto e qualche furtarello nei Centri Commerciali, hanno un Unica Certezza: per loro non c'è Futuro dietro l'angolo e dietro nessun Buco del Culo del Mondo.


diecimaggio2001

Anna Bolena 2001


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Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

mercoledì 20 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ROBERT GUEDIGUIAN (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.     




La Ville est Tranquille di Robert Guédiguian

La mortopoli


"Fino a qui tutto bene…

fino a qui tutto bene."

L'odio/ Mathieu Kassovits/1995

"Di male minore in male minore, gli innumerevoli riformisti che affollano questa società ci conducono così di guerra in guerra, di catastrofe in catastrofe, di sacrificio in sacrificio. Ed è accettando questa logica mortificante di ragione spicciola e di sottomissione quotidiana allo Stato che -a forza di fare calcoli, di soppesare tra male e male - si può arrivare un giorno a mettere sullo stesso piatto della bilancia la proprio stessa vita: meglio crepare subito, che continuare a languire su questa terra."

Il male minore/Dominique Miséin/1999 su Il diavolo in corpo n. 1/Rivista di critica sociale


Dall'ampia terrazza della ricca borghese di razza bianca [non più giovane che aiuta con programmi sperimentali ragazzi handicappati e che flirta con il bellissimo africano ex detenuto in cerca di riscatto sociale] Marsiglia, con il suo porto sul mediterraneo, con i suoi immensi palazzoni sulle colline a ridosso delle viuzze antiche del centro, appare tranquilla, ignara, quasi dolce e luminosa.

Ma in città le cose non vanno proprio bene , ci sono: 

Michelle, la pescivendola che di notte sta al mercato e di giorno tenta di salvare la figlia dall'eroina arrivando a prostituirsi per comprare le dosi.

Suo marito disoccupato che sostiene l'estrema destra.

Gerard trafficante di droga e killer di professione, gestisce un bar in periferia.

Paul tassinaro, figlio di operai che va a puttane e canta l'Internazionale in tutte le lingue.

Umanità mortifera che si arrabatta per sbarcare il lunario.

Esistenze tragiche.

Destini che si intersecano secondo una linea superficiale e drammatica.

Simboli epidemici di una cultura in declino.

La nostra, che sceglie da sempre il meno peggio.

Che vorrebbe un'esistenza edulcorata, magari un posto caldo in un ufficio qualsiasi. 

Questo è quello che desidera Michelle per la sua nipotina in fasce.

Un esistenza migliore di quella dei nostri genitori.

Questo è quello che vogliamo, che bramiamo e non ci rendiamo conto che le nostre città le nostre megalopoli, potenziali fucine di multirazzialità, di contaminazioni e di frontiera, sono solo bare e covi di comunità, che non si mescolano, che non vogliono mescolarsi, anche a costo di uccidere il desiderio.

Il bianco cadaverico dei titoli di coda suggella la Fine.

Finale inesorabile ed estremo: agonia dell'Occidente.

La Metropoli è morte.

Overdose alla Metropoli.


N.B. Il film in questione è vietato ai minori di 18 anni.

Hannibal di Ridley Scott, con banchetti di cervelli fumanti NO.

Morte alla censura.



settefebbraio2001

Anna Bolena 2001


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Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

martedì 19 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] NAGISA OSHIMA (1999))

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.     



Taboo- Gohatto di Nagisa Oshima

Il codice del disonore


"Ognuno uccide sempre colui che ama"

Oscar Wilde/La ballata dal carcere di Reading/1889


Cosi come vuole la tradizione delle calze che si infilano nei sandali nipponici, dove una ferita separa il dito alluce dal resto delle altre dita, cosi come una sorta di metafora o allegoria, una figura retorica ante litteram descrive lo stacco, la differenza tra l’individuo e la collettività, tra l’io e il gruppo. Aspetto che caratterizza da sempre la cultura giapponese in bilico tra un harakiri [gesto solitario]e un giardino zen [espressione della bellezza condivisibile].

L’incanto delle scenografie da teatro di posa, negli interni di pagode surreali o nelle vie di una Kioto nebbiosa ricostruita [siamo nel 1865], suggellano una storia semplice, quasi una telenovelas dei sentimenti traditi, delle passioni sopite, dei desideri nascosti.

Infrangere una regola comporta sempre delle conseguenze, ma rompere in maniera sotterranea con un solido armamentario di leggi e di codici d’onore come quello dei samurai, significa andare incontro alla morte, alla lacerazione della carne, allo squartamento delle abitudini.

Se poi si tratta di norme che intaccano il tessuto sociale della sessualità o che mettono in discussione la maniera soggettiva di prendere o dare piacere erotico, la questione si complica. Si insidia il dubbio, la curiosità, il pettegolezzo, il chiacchiericcio sui gusti sessuali dei propri adepti, dentro una congrega di soli uomini d’onore che difendono l’Imperatore, la Legge costituita, la Tradizione plurisecolare. Ecco che con profonda poesia e con pregnante delicatezza un individuo bello, prode, coraggioso, forte e ambiguo [Sozaburo] crea scompiglio all’interno della famosa Shinsen-gumi, dove essere omosessuali significa essere messo alla berlina, dove anche se corteggiati, non è mai opportuno fare sapere con chi te la fai e con chi vai a letto; non è permesso che il germe della debolezza e della lascivia si insinui tra le truppe solide e inattaccabili del governo regale.

Allora, è necessario correre al riparo, fino all'estremo sacrificio.

Peccato che sia stato doppiato quest’ultimo capolavoro del grande Oshima [L'Impero dei Sensi 1976; Merry Chrismas, Mr. Lawrence 1983], non riuscirò mai ad abituarmi nel sentire parlare in italiano il mitico Kitano, qui nei panni del tenente Hijikata.

tremaggio2001



Anna Bolena 2001


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Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

La questione palestinese in Germania (13)

  Domenica 24 novembre Nella puntata di oggi ospite speciale: Anna Bolena. Artista multimediale a 360*, DJane, Producer e attivista politica...