giovedì 21 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ISABELLA SANDRI (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.     



Animali che attraversano la strada di Isabella Sandri

Schiacciati dal cemento


"In guerra, in ogni guerra (quindi anche in quella chiamata vita quotidiana), uccidere ed essere uccisi sono evenienze del tutto logiche. Che lo Stato possa uccidere per inavvertenza, per eccesso o per propria Ragione è considerato giusto, non solo secondo le regole che esso proclama, ma secondo la guerra sociale che è in corso."

ADONIDE/Il valore della vita/da Diavolo in corpo/Rivista di critica sociale n. 3 


A parte qualche caduta di stile televisivo [il tubo catodico che si insinua nelle nostre fibre ottiche come un cordone ombelicale mai reciso], a parte qualche smagliatura un poco confusa nella sceneggiatura, questo film sulla Periferia Abbandonata, sulla Infanzia Orfana, sulla inefficienza della Legge dello Stato, sulle sconfitte della Agenzie di Assistenza, dovrebbe essere visto da tutti; Educatori compresi, quelli che, per intenderci, per promulgare saponette di Sapere non riescono a scostarsi neanche di una virgola dai programmi scolastici ministeriali. 

Costoro in parte contribuiscono ad aumentare il Degrado urbano e suburbano, l'Analfabetismo di ritorno, il Qualunquismo imperante, e con loro poi Poliziotti, Carabinieri, Magistrati, Giudici, Assistenti Sociali, Psicologi e Genitori. Tutti impegnati per il bene dei propri figli, eredi di una Società di Merda che non hanno scelto, a creare, forgiare, suggerire, plasmare, plagiare, comandare le Coscienze di giovani alla deriva. Meglio allo sbaraglio in mezza a una strada di cunicoli e gallerie di cemento armato, dove tra le lamiere arrugginite e le luci al neon trovano rifugio i cuccioli della nostra storia. Animali dentro un palcoscenico che non hanno scelto, dove forzatamente si trovano a recitare una parte che solo per indole non civilizzata interpretano con la giusta strafottenza, con l'asprezza che generalmente caratterizza chi a tredici anni non è sicuro di niente.

Questo film è scomodo.

Non tanto per il suo finale tragico, abbastanza scontato in un ambientazione mortifera, ma perché se pone degli interrogativi, sicuramente non consente risposte adeguate.

Magari è solo un invito ad una riflessione.

Forse ad una maggiore attenzione ai nostri piccoli fratelli e sorelle che, oltre il muretto e qualche furtarello nei Centri Commerciali, hanno un Unica Certezza: per loro non c'è Futuro dietro l'angolo e dietro nessun Buco del Culo del Mondo.


diecimaggio2001

Anna Bolena 2001


 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

mercoledì 20 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ROBERT GUEDIGUIAN (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.     




La Ville est Tranquille di Robert Guédiguian

La mortopoli


"Fino a qui tutto bene…

fino a qui tutto bene."

L'odio/ Mathieu Kassovits/1995

"Di male minore in male minore, gli innumerevoli riformisti che affollano questa società ci conducono così di guerra in guerra, di catastrofe in catastrofe, di sacrificio in sacrificio. Ed è accettando questa logica mortificante di ragione spicciola e di sottomissione quotidiana allo Stato che -a forza di fare calcoli, di soppesare tra male e male - si può arrivare un giorno a mettere sullo stesso piatto della bilancia la proprio stessa vita: meglio crepare subito, che continuare a languire su questa terra."

Il male minore/Dominique Miséin/1999 su Il diavolo in corpo n. 1/Rivista di critica sociale


Dall'ampia terrazza della ricca borghese di razza bianca [non più giovane che aiuta con programmi sperimentali ragazzi handicappati e che flirta con il bellissimo africano ex detenuto in cerca di riscatto sociale] Marsiglia, con il suo porto sul mediterraneo, con i suoi immensi palazzoni sulle colline a ridosso delle viuzze antiche del centro, appare tranquilla, ignara, quasi dolce e luminosa.

Ma in città le cose non vanno proprio bene , ci sono: 

Michelle, la pescivendola che di notte sta al mercato e di giorno tenta di salvare la figlia dall'eroina arrivando a prostituirsi per comprare le dosi.

Suo marito disoccupato che sostiene l'estrema destra.

Gerard trafficante di droga e killer di professione, gestisce un bar in periferia.

Paul tassinaro, figlio di operai che va a puttane e canta l'Internazionale in tutte le lingue.

Umanità mortifera che si arrabatta per sbarcare il lunario.

Esistenze tragiche.

Destini che si intersecano secondo una linea superficiale e drammatica.

Simboli epidemici di una cultura in declino.

La nostra, che sceglie da sempre il meno peggio.

Che vorrebbe un'esistenza edulcorata, magari un posto caldo in un ufficio qualsiasi. 

Questo è quello che desidera Michelle per la sua nipotina in fasce.

Un esistenza migliore di quella dei nostri genitori.

Questo è quello che vogliamo, che bramiamo e non ci rendiamo conto che le nostre città le nostre megalopoli, potenziali fucine di multirazzialità, di contaminazioni e di frontiera, sono solo bare e covi di comunità, che non si mescolano, che non vogliono mescolarsi, anche a costo di uccidere il desiderio.

Il bianco cadaverico dei titoli di coda suggella la Fine.

Finale inesorabile ed estremo: agonia dell'Occidente.

La Metropoli è morte.

Overdose alla Metropoli.


N.B. Il film in questione è vietato ai minori di 18 anni.

Hannibal di Ridley Scott, con banchetti di cervelli fumanti NO.

Morte alla censura.



settefebbraio2001

Anna Bolena 2001


 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002                                                        

martedì 19 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] NAGISA OSHIMA (1999))

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.     



Taboo- Gohatto di Nagisa Oshima

Il codice del disonore


"Ognuno uccide sempre colui che ama"

Oscar Wilde/La ballata dal carcere di Reading/1889


Cosi come vuole la tradizione delle calze che si infilano nei sandali nipponici, dove una ferita separa il dito alluce dal resto delle altre dita, cosi come una sorta di metafora o allegoria, una figura retorica ante litteram descrive lo stacco, la differenza tra l’individuo e la collettività, tra l’io e il gruppo. Aspetto che caratterizza da sempre la cultura giapponese in bilico tra un harakiri [gesto solitario]e un giardino zen [espressione della bellezza condivisibile].

L’incanto delle scenografie da teatro di posa, negli interni di pagode surreali o nelle vie di una Kioto nebbiosa ricostruita [siamo nel 1865], suggellano una storia semplice, quasi una telenovelas dei sentimenti traditi, delle passioni sopite, dei desideri nascosti.

Infrangere una regola comporta sempre delle conseguenze, ma rompere in maniera sotterranea con un solido armamentario di leggi e di codici d’onore come quello dei samurai, significa andare incontro alla morte, alla lacerazione della carne, allo squartamento delle abitudini.

Se poi si tratta di norme che intaccano il tessuto sociale della sessualità o che mettono in discussione la maniera soggettiva di prendere o dare piacere erotico, la questione si complica. Si insidia il dubbio, la curiosità, il pettegolezzo, il chiacchiericcio sui gusti sessuali dei propri adepti, dentro una congrega di soli uomini d’onore che difendono l’Imperatore, la Legge costituita, la Tradizione plurisecolare. Ecco che con profonda poesia e con pregnante delicatezza un individuo bello, prode, coraggioso, forte e ambiguo [Sozaburo] crea scompiglio all’interno della famosa Shinsen-gumi, dove essere omosessuali significa essere messo alla berlina, dove anche se corteggiati, non è mai opportuno fare sapere con chi te la fai e con chi vai a letto; non è permesso che il germe della debolezza e della lascivia si insinui tra le truppe solide e inattaccabili del governo regale.

Allora, è necessario correre al riparo, fino all'estremo sacrificio.

Peccato che sia stato doppiato quest’ultimo capolavoro del grande Oshima [L'Impero dei Sensi 1976; Merry Chrismas, Mr. Lawrence 1983], non riuscirò mai ad abituarmi nel sentire parlare in italiano il mitico Kitano, qui nei panni del tenente Hijikata.

tremaggio2001



Anna Bolena 2001


 words © ANTONELLA PINTUS 

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domenica 17 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] MATTEO GARRONE (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.     






Estate romana di Matteo Garrone

Il mondo ruzzola giù dalle scale

Strane a volte le coincidenze, ieri mia madre al telefono mi comunicava l'intenzione di regalarmi un mappamondo da tavolo, di quelli che si illuminano sulle città da visitare, ed ero appunto appena tornata da vedere questo film dove in una delle scene più divertenti i protagonisti fanno scivolare giù dalle scale un grossissimo mondo di plexiglass utile per una rappresentazione teatrale.

Tragicommedia italiana ma senza la tragicommedia all'italiana, piccolo DOGME romano girato principalmente nei dintorni di Piazza Vittorio nota zona extracomunitaria romana, dove una attrice non più giovane [Rossella Or], un poco svampita, appena ritornata nella capitale cerca invano di allestire uno spettacolo che non farà mai.

Visioni metropolitane della banalità quotidiana con attori che recitano se stessi nella pantomima di questa vita sfigata e senza sentimenti. Dove si tocca anche con immagini sgranate con colori quasi in bianco e nero i tentativi falliti di una grama esistenza. Se gli avvenimenti raccontati sono tristi anzi tristissimi, è la levità dei dialoghi nella consuetudine, la leggerezza dei desideri nello squallore, l'approssimazione delle intenzioni nella rassegnazione a rendere questo film un piccolo capolavoro anti hollywoodiano. Tutto quello che non ti aspetti di vedere e stemperato qui con una brillante e sottilissima ironia, tutto quello che vedi tutti i giorni è qui dipinto con un ritmo grottesco da filosofia dell'inevitabile.

Curiose le riunioni negli appartamenti degli abitanti dell'Esquilino in guerra con gli immigrati, le feste a Capocotta sul lungomare ostiense dove si agisce una sessualità del sentito dire, o le danze caraibiche in un noto ritrovo popolare alla periferia della città.

Alla fine ci scappa pure il morto.

E qui forse non si ride più.


Trentanovembreduemila


Anna Bolena 2000

 words © ANTONELLA PINTUS 

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giovedì 14 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] STEPHEN FREARS (2000)




WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.                                    




Liam di Stephen Frears

Frammenti innocenti

Liverpool anni trenta prima della seconda grande guerra

Quartiere irlandese cattolico. Operai disoccupati.

Un bambino di sette anni diventa testimone superpartes della crudele violenza che la povertà porta con sé. Povertà bruta e melmosa esautorata dal mondo ignorante e fanatico degli adulti.

Ossessionato dalla religione infarcita di visioni splatter e di raccapriccianti ferite inferte dentro la carne di Nostro Signore Gesù Cristo morto per noi sulla croce per liberarci del peccato di cui ci siamo macchiati per causa della conoscenza del bene e del male, Liam con le sue difficoltà di linguaggio mostra un candore ingenuo come solo i bambini sono capaci.

Piccoli momenti ma profondamente significativi per chi prova a capire come funziona quello che ci circonda. Non tanto perché lo ricerchiamo o lo bramiamo, ma perché ci ritroviamo nello sbatterci contro; la meschinità dei rapporti interpersonali, l'orgoglio ferito, le piccole battaglie di tutti i giorni.

Dettagli scanditi da un narrazione inceppata che vuole principalmente suggerire piuttosto che stabilire, bisbigliare piuttosto che urlare. Mai una caduta retorica neanche quando si accenna alle lotte degli operai socialisti contro la disoccupazione selvaggia e la tirannia del caporalato, o quando si prende distanza abissale dalla Chiesa Cattolica, o quando si denuncia sul finire la pericolosità del razzismo antisemita e fascista prebellico.

Diversa epoca storica, stesso attimo, stessa destra, stessa intolleranza di questi giorni, dove ai bivacchi degli homeless e dei marocchini si posano vasi di gerani in fiore, dove alle richieste di migliori condizioni di vita si contrappongono le mazzate dei tutori dell'ordine.

Ma almeno per una volta possiamo constatare che nonostante le abbiamo prese, le abbiamo anche date.

Auf  Wiedersehen in Genova.



ventimarzo2001


Anna Bolena 2001

 words © ANTONELLA PINTUS 

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mercoledì 13 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] LUKAS MOODYSSON (2000)

  WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

 ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.    





Together di Lukas Moodysson

Freak Kids

Stoccolma 1975. Comune Insieme.

Ricordi d'infanzia tra le botte alcoliche dei genitori e la famiglia allargata dei pacifisti comunardi.

Contraddizioni ideologiche tra la borghesia dei nuovi ricchi repressi e le emancipazioni gay friendly delle coppie eterosessuali in crisi.

Il comunismo socialista maoista leninista incompreso che cerca proseliti nell'indifferenza generalizzata.

Vegetarianismo radicale e sesso libero di essere praticato ma pseudo-liberato.

Stupendi e bravissimi i bambini che nella loro semplicità niente affatto buonista riequilibrano i diritti e i doveri dello stare insieme anche con cortei interni e cartelli provocatori.

Una commedia finalmente scritta e interpretata in maniera eccellente sulla comunicazione interrotta e sulla tristezza della solitudine. 

Così come il nord-europa sa fare da sempre , è evidente il riferimento a Idioti di Lars Von Trier ma anche a certe scenette taglienti tipiche del free-cinema britannico. 

Nella Comune tutto è possibile anche l'improbabile, tutto e il contrario di tutto anche a costo di riconoscersi ipocriti e incoerenti. 

Succede quando ci si appiccica addosso etichette e ideali in superficie.

Salvo poi ravvedersi e trovare la soluzione al problema.

La profondità dello stacco rosso delle dissolvenze, una sorta di strappo/tonfo che nell'epilogo conquista bonariamente l'ottimismo verso istanze giustificate dalla necessità di un sano edonismo. Quello dello stare insieme, appunto.

Anna Bolena 2001

 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002

martedì 12 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] ALEJANDRO GONZALES INARRITU (2000)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

 ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.    




Amores Perros di Alejandro González Iñárritu

Mondo Cane

Questa mattina dal risveglio lento, mentre dalla Piramide mi accingo a raggiungere il mio consueto posto di lavoro a Testaccio, mi trovo ad assistere all'ennesima scena di sfruttamento animale, meglio equino in questo caso, visto che di un cavallo si trattava. Uno dei tanti cavalli che bardati, legati, frustati accompagnano da sempre, attraverso le bellezze di Roma Capitale, deliziose coppie in luna di miele o famigliole giapponesi in vacanza annuale sui viottoli del centro storico.

L'episodio che di per sé non ha niente di eccezionale se non per il fatto che il cavallo in questione avendo beccato sul sanpietrino infame una bella storta alla caviglia, di trottare non ne aveva voglia e si è accasciato sul suolo umido, mentre il padrone inveiva su di lui l'ira che si porta dietro forse per eredità. Mi chiedo, come mai, in tempi di riconversione industriale dove fabbriche di morte diventano mobilifici, a questa gente che non saprei come chiamare fantini, lacchè bah che mi pare ovvio di lavorare non ne hanno mai avuto voglia [se per questo neanche io e hanno tutta la mia comprensione] non gli è stata data l'opportunità di smettere di far lavorare al posto loro i cavalli in questione, visto che il Medioevo è assai lontano??

La risposta esiste ed è anche sconfortante, l'uomo da quando ha smesso di cibarsi di bacche, per intraprendere la nobile arte della caccia, non ha smesso di usare, consumare, abusare e scuoiare tutto quello che si muove attorno a sé dall'evidente contenuto in grasso, pelle e ossa.

Ahh dimenticavo il delizioso filetto succulento e provo quasi un piacere cinico nel sapere che molti ormai fobici hanno smesso di mangiarlo o degustarlo, poiché qualcuno altro ha pensato bene di nutrire animali nati erbivori con cadaveri tritati della loro stessa specie, senza calcolare le conseguenze devastanti.

Risate amare li accompagnino con conseguente BSE, diossina e altre amenità.

Di questo devastante utilizzo assai poco etico degli animali e di molte altre cose tratta Amores Perros di un esordiente ed eccellente regista messicano dal palato assai poco fino, che attraverso tre vicende incastrate tra loro a seguito di un terribile incidente automobilistico racconta del nostro rapporto d'amore e d'odio con i cani simboli dell'addomesticamento metropolitano di una specie una volta fiera e selvaggia.

Dai combattimenti nei ring rimediati dove scommesse e soldi si mescolano alle viscere sanguinolente dei cani morti ammazzati, ai cagnetti chic delle calde e rassicuranti mura domestiche di una borghesia frettolosa, elegante e convinta di essere invincibile, fino ai cani randagi che randagi non sono mai, visto che qualcuno più randagio, più solitario e mai sottomesso si prende sempre cura di loro.


Nessuno e niente esce vincitore in questo film, dove accanto alla mattanza dei cani, scorgiamo come strappi che non si rimargineranno mai, i mali e i malesseri della metropoli convulsa e lacerante, dove neanche l'amore riesce a sanare le ferite di esistenze ai limiti della sopportazione. La violenza, forse anche eccessiva ma mai pornografica, trova la sua giustificazione nella cruda volontà di dipingere un mondo dai toni e dai connotati forti.

Così anche le nostre coscienze e le nostre intenzioni che nonostante siano capaci di affrontare e di osare pensieri viscidamente meschini o assolutamente passionali, poiché rimangono inscatolate dentro la materia cerebrale non possiamo scorgerli se non provocando un forte urto sopra. La macchina da presa con uno sguardo illividito e appesantito, allora, si squarcia sopra il narrato, planando sull'inconsistenza della vita o schiacciando sulle pareti in fondo al fotogramma le cattive abitudini dei protagonisti.


Un sole offuscato sulla terra arida apre attraverso un sottile taglio l'ipotesi di un possibile rimedio.

"Siamo un popolo di sognatori, per questo siamo invincibili." EZLN

Forse lontano nella foresta questo riscatto è realizzabile, senza smettere di lottare.


novemarzo2001

Anna Bolena 2001

 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002

domenica 10 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] MARY HARRON (2001)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

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Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

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American Psycho di Mary Harron

L'insostenibile inconsistenza dell'apparire


New York

Fine anni ottanta in pieno reaganesimo i figli di papà, rampolli miliardari dentro i palazzi di vetro/acciaio passano il loro tempo gestendo pacchetti finanziari, lucrosi risultati delle numerose fusioni e acquisizioni aziendali. Una sorta di sport giornaliero molto diffuso a Manhattan e a Wall Street, dove il nostro protagonista, tale Paul Bateman [il film è chiaramente tratto dal best sellers di Bret Easton Ellis ] si divide tra l'ufficio, il salone di bellezza, i ristoranti prestigiosi, i locali più trend e trasgressivi della città, popolati da tutta una fauna variopinta di viziosi in cerca di droga, sesso e successo. E soprattutto di Denaro, quello che ti consente di raggiungere ogni tuo capriccio e ogni tuo desiderio. 

Al cinismo e alla freddezza dei sentimenti, si accompagna una glaciale visione del mondo dove il disgusto per tutto quello che non è perfettamente allineato, o elegante o esteticamente ineccepibile diventa efferatezza nel delitto, macabro rituale nei massacri delle prostitute o dei barboni: feccia del mondo che bisogna sfruttare ed eliminare. 

Ma è con l'assassinio feroce del rivale [suo simile per atteggiamenti e comportamenti sociali, colpevole solo di possedere i biglietti da visita più belli dei suoi] il pathos sfocia non tanto nell'allestimento di scene splatter da brivido, quanto nella rappresentazione di una gelida coscienza calcolatrice, assolutamente divisa dalla sua consistenza di carne e sangue. Come se il nostro protagonista, maschera di bellezza esteriore non possedesse vasi sanguigni e nervi muscolari, e si trovasse quindi costretto a squartare gli altri sotto un delirio di onnipotenza orgiastica e pagancapitalistica. Come se il suo cervello senza barriere di carattere morale mostrasse un'unica sfumatura piatta come il bianco secco del mobilio post-moderno che arreda gli appartamenti di lusso innanzi al Central Park. 

Gocce distillate di rosso sangue scuotono energicamente la sua filosofia rampante, le lacerazioni della carne nutrono la sua ossessione di potenza primordiale. Anche nella ricerca di una qualsiasi colpa da espiare, la sua confessione non ha alcun significato, trovando rifugio e complicità all'interno della stessa classe sociale d'appartenenza, dove quello che conta è apparire e l'abbronzatura ai raggi UVA nasconde il marciume nascosto negli anfratti del nulla.

Senza indugio un lungometraggio spietatamente scorretto della High Society e del jet-set d'oltreoceano.

Solo un americano, meglio una regista americana poteva sviluppare dopo l'insuperabile Arancia Meccanica del grande S. Kubrick, un ritratto netto e preciso della psiche avida di uno yuppy post- punk, padre degenerato dei nuovi liberal della new economy.

Solo gli americani hanno spinto all'osso questa avidità disumana verso uno stile di vita così delirante da partorire mostri efferati e inconsistenti. 

L'essenza del niente, l'intangibilità del vuoto.

A noi, invece, nel nostro bel paese di italiani brava gente, restano le vuote dichiarazioni e le ridicole minacce di una guerra imminente e di un attacco decisivo al cuore del Sistema da parte di uno psedo gruppo di guerriglieri metropolitani, capeggiati da un presunto rappresentante/portavoce di quel centrosocialismo reale [che ci auguriamo insieme al neo liberismo sul viale del tramonto]: Luca Casarini, Caserin, Casolin, Cazolin, Cazettin, Cazzone in cerca di audience televisiva VAFFANCULO!!!!!!!!

Non mi rappresenti. 

Non ci rappresenterai mai.

Noi siamo sempre in guerra, lo siamo sempre stati.


primogiugno2001

Anna Bolena 2000

 words © ANTONELLA PINTUS 

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venerdì 8 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] WONG KAR-WAI (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

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Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

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In the mood for love di Wong Kar-Wai

Il prototipo dell'amare


Hong Kong 1962/1966

Interni condominiali laccati, labirinti di infissi, porte e finestre, circoli viziosi di gossip, cibo e gioco diviso coi vicini di casa. Ossessivi cambi d'abito, colori diversi per dipingere l'impossibilità dell'amore come causa delle convenzioni sociali. Un esperimento coraggioso organizzato su tempi lunghi, su inquadrature geometriche, su musiche che si ripetono con una coerenza quasi noiosa e pleonastica necessaria per descrivere la stasi del desiderio e dell'anelito amoroso e sentimentale. La non realizzazione della propria passione per giustificare e nascondere quello convenzionale dell'altro. L'adulterio come espressione infinita del blocco psicologico delle nostre paure e delle nostre convinzioni. Il tradimento come concentrato per avvallare le credenze e i valori di sempre. La relazione extra coniugale come esclusivo messaggio di una comunicazione inceppata dalla routine impiegatizia e giornaliera. Impossibile uscirne, improbabile agire il desiderio. Meglio immaginare, recitare, fingere, anticipare e interpretare il dolore del confronto a due, supponendo una sofferenza minore o quantomeno controllata. L'ironia delicata dei dialoghi, la precisione e la ricostruzione fedele degli interni di una Hong Kong quasi splendida nella sua impaginazione claustrofobica nella sua pseudo emancipazione culturale rimanda al nostro dorato occidente dove troppe somiglianze e similitudini rendono pressoché identico ed identitario questo quadretto elegante e apatico della coppia in crisi. Puzzle sintomatico dell'agonia del sentimento.

Ventitrenovembreduemila


Anna Bolena 2000

 words © ANTONELLA PINTUS 

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giovedì 7 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] TAKESHI KITANO (2000)

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Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.                                                                                                                               




Brother di Takeshi Kitano

Ironia della sorte


"Aspetterò sulla riva del fiume che passi il cadavere del mio nemico."

Antico proverbio cinese


"Homo homini lupus."

Motto latino sempre attuale


"Le uniche carceri che ci piacciono sono quelle rase al suolo."

Storico slogan del movimento antagonista


Beat Takeshi si misura con il cinema americano e dà botte da orbi a tutti. 

Memorabile e suggestiva la ricostruzione in riva al mare del famoso triello di Sergio Leone in Il buono, il brutto e il cattivo, ricorda in più punti l'intera filmografia occidentale sulle azioni eroiche e meno eroiche della mafia, cita le gesta guerriere dei romanzi di cappa e spada sul senso dell'onore e della disciplina.

Ma la yakuza giapponese, che forse nella sostanza non si discosta dai clan di Casa Nostra mantiene il suo fascino votato all'estremismo coi i suoi suicidi temerari e le sue scelte nette da uomini duri e tradizionali.

Kitano possiede una capacità esaustiva di farci ridere sulla violenza gratuita dell'animo umano, sulla vigliaccheria delle nostre debolezze, sui luoghi comuni dell'universo. 

Con poesia e audacia.

Andate a vedere questo film sulla forza della fratellanza metropolitana contro l'arroganza del Potere assoluto 

E qui colgo l'occasione o il pretesto di divagare più del solito, "visto che è Natale", e di esprimere il mio disagio e la mia rabbia verso la nostra sistematica cultura del sospetto, contro l'inflessibile legge della magistratura, l'idiozia viscida dei media e l'opportunismo camaleontico dei politici. 

Infatti costoro non avendo trovato di meglio per giustificarsi del delitto D'Antona, di fronte all'opinione pubblica, sempre più sorniona e imbambolata dalle vetrine allestite del consumismo natalizio, hanno pensato bene di creare l'ennesimo mostro assassino che come il capro espiatorio dell'antica tragedia greca serve a purificare e ad allontanare da noi il male e la cattiva sorte. Ed ecco i balletti del potere [ v. il recente arresto di Geri], ecco le ricostruzioni ardite di spostamenti e piste mai esistite [come quelle degli anarchici di una presunta Solidarietà Internazionale], ecco le interviste alle vedove inconsolabili, ecco le illazioni, le presunzioni, le falsità e le bugie di una democrazia in declino [v. gli improbabili accostamenti tra terrorismo e popolo di Seattle], dove ormai per sopravvivere a se stessa ordisce e trama ipotesi, congetture e idee che si vogliono vendere come verità assolute senza mai il beneficio del dubbio.

E poi si sa il lupo perde il pelo ma non il vizio, magari quello di commettere sempre gli stessi errori giudiziari e qui credo che Pietro Valpreda potrebbe raccontarci ancora molte cose.

Giorgio Panizzari è il personaggio scomodo che diventa comodo a chi di dovere; vittima sacrificale da buttare giù dalla finestra o da sbattere in galera per il resto dei suoi giorni.

Come se non bastassero i suoi 28 anni di carcere speciale.


LIBERTA' PER TUTTI I DETENUTI POLITICI E NON

Ventiduedicembreduemila


Anna Bolena 2000

 words © ANTONELLA PINTUS 

Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia 2000-2002

mercoledì 6 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] PASQUALE SCIMECA (2000)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.






Placido Rizzotto di Pasquale Scimeca


"Voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda."

MARCO TULLIO GIORDANA/I cento passi/2000


"Che hai fatto questi anni?

-Sono andato a letto presto."

SERGIO LEONE/C'era una volta in America/1894


"La violenza appartiene alla vita. Dunque io la mostro. 

Intendo dire anche le piccole violenze, quella quantità di piccole violenze di cui è disseminata la vita."

MARTIN SCORSESE/1976


Corleone/Sicilia/dopo la guerra/un sindacalista ucciso dalla mafia.

Non il solito film sui pastori in berretto tradizionale dai volti aspri della montagna isolata che da sempre crea omertà e senso dell'onore, ma una storia vera di un morto scomodo ammazzato dove i muri del silenzio e della paura cadono ad uno ad uno; così come viene raccontato nel disegno-romanzo del cantastorie che nella Sicilia degli anni '50 insieme all'unico cine-teatro del paese intratteneva il popolino facendogli sognare giorni migliori.

E neanche un film celebrativo o didascalico sulla violenza gratuita di Cosa Nostra.

A parte qualche attimo di incertezza e di scarsa recitazione, alcune scene assumono momenti di alta commozione come la sequenza dello stupro da parte del capo mafia ai danni della fidanzata di Placido suggellata dal consenso/assenso della madre, oppure il fastidioso banchetto sull'erba dei nazisti [quasi impressionista nei colori e nelle sfumature], con sullo sfondo cinque partigiani vittime di una rappresaglia con il cappio al collo in attesa dell'impiccagione. Alcune sequenze mozzafiato descritte con qualche arditezza "sporca" di regia creano un atmosfera ancora più serrata nella preparazione dell'omicidio/fulcro principale di una vicenda che rimanda ad avvenimenti storici ben documentati sull'occupazione delle terre da parte dei contadini e del sindacato osteggiato dai padroni e dai malavitosi [vale per tutti il famoso cenno su Porta della Ginestra].

A parte l'esito filo istituzionale [con la cattura di Luciano Liggio da parte del giovane Carlo Alberto Della Chiesa divenuto poi famoso per la sua battaglia vinta contro il terrorismo rosso verso gli inizi degli anni ottanta e per aver fatto edificare le carceri speciali (sigh!!!) su tutta la penisola] il film va visto quantomeno per ricordare e non dimenticare tutti quei compagni e non che con coraggio e ardore hanno cercato di combattere la mafia e la mentalità che la supporta in questo squarcio di secolo, anche a scapito della propria vita.


Anna Bolena 2000

 words © ANTONELLA PINTUS 

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martedì 5 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] GUIDO CHIESA (2000)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.




Il partigiano Johnny di Guido Chiesa

Nel dubbio sopprimere


"Sparagli Piero, sparagli ora

e dopo un colpo sparagli ancora

fino a che tu non lo vedrai esangue

cadere in terra a coprire il suo sangue."

Fabrizio Dè Andrè/La guerra di Piero



"Spara Juri Spara!

Spera Juri Spera!

Felicitazioni Felicitazioni Felicitazioni."

CCCP FEDELI ALLA LINEA/1986



IN EDICOLA CON IL BORGHESE

"I discorsi di Benito Mussolini.

Edizione originale completamente restaurata in 4 videocassette

La storia senza censure. Una collezione da non perdere."

Inserzione pubblicitaria su IL MESSAGGERO del 28/11/2000



Di questi tempi dove la destrificazione culturale porta aberrazioni tardo revisioniste sui libri di scuola, sul pensiero popolare che velocemente dimentica, sulla ancestrale lotta tra i buoni e i cattivi, un film indipendente, accorato e asciutto sulla lotta partigiana nel nord Italia durante gli ultimi due lunghissimi anni della nostra seconda guerra mondiale.

Di questi tempi dove fare parte, dove prendere parte, lascia il posto al qualunquismo imperante, al nulla del Grande Fratello mediatico [come se non ci bastassero le molteplici videocamere ad ogni angolo di strada, v. la subdola legge sulla privacy], al consumismo vorace delle giovani generazioni, un film netto e spietato sulla guerra civile tra partigiani e nazifascisti. Sulle colline e le montagne innevate, dentro le radure e i boschi secchi che a stento nascondevano la fuga per salvare la pelle dalle mitragliatrici e dai fucili a spalla;

un giovane idealista della guerriglia azzurra a stretto contatto con i rossi marxisti leninisti lascia i suoi studi di letteratura inglese e affronta senza vigliaccheria la dura attesa della libertà sulle trincee nude dei paesini di montagna in Piemonte.

Un voto di castità della coscienza, una scelta decisa e precisa contro l'autoritarismo violento e ignorante delle camice nere, senza troppe retoriche, si sonda in maniera silente il beneficio del dubbio, il rischio delle infiltrazioni, la paura di essere spiati, il terrore di cadere in mano al nemico, la morte negli agguati, ma soprattutto la follia beffarda dietro l'angolo.

La fotografia gelida squarcia il montaggio da film dell'orrore.

Un freddo grido schierato dalla parte di chi forse è stato dimenticato; contro le scelte di campo al sapore di stadio o al tanfo delle margherite sui prati inquinati delle metropoli.

Un bel regalo sotto l'albero di Natale delle famiglie pasciute del terzo millennio.


ventottonovembreduemila

Anna Bolena 2000

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domenica 3 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] JUAN CARLOS TABIO' (2000)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.




Lista d'attesa di Juan Carlos Tabìo

La vita come sogno


"Possiamo vivere senza passione e senza sogni- ecco la grande libertà che questa società ci offre."

Ai ferri corti con l'esistente, i suoi difensori e i suoi falsi critici/NN/1998


Se l'utopia fosse possibile non sarebbe utopia ma una contraddizione in termini.

Se il sogno fosse realtà si esplicherebbe nei suoi infiniti paradossi.

Cuba. Una stazione degli autobus, dove un pugno di viaggiatori si trova costretto a pernottare in attesa di una corriera che li porti a destinazione. Metafora dei desideri traditi, o allegoria dell'autogestione impossibile, il film è morbidamente fresco e gradevole su quello che potrebbe essere e non è, ma si vorrebbe che fosse.

L'allegra leggerezza della narrazione, la levità dei dialoghi e l'ingenua recita degli avvenimenti praticano un taglio per certi versi un poco arido e semplicistico tra la consueta corsa degli intoppi di una giornata qualunque e la banale immaginazione di una esistenza sognata, quindi altra, diversa, parallela. 

Il Sogno anche se per un attimo diviene momento magico nella miseria delle nostre vite, vuole suggerire l'opportunità del cambiamento, la necessità della trasformazione, l'indispensabile presenza del movimento, ma soprattutto la capacità di articolare il desiderio e di mettere in pratica ciò di cui abbiamo realmente bi-Sogno.

A questo viene contrapposta la Vita, forgiata nella grettezza dei rapporti interpersonali, con i suoi amori sbagliati, con le sue scelte forzate, dove la comunicazione gerarchica e le costrizioni sociali castrano e infibulano le nostre Voglie e le nostre Passioni, uniche Divinità a cui dovremmo piegarci.

Numerose le citazioni presenti a cominciare dallo splendido e significativo "L'Angelo Sterminatore di Luis Bunuel" a cui si è ispirato il regista; La Nausea di Sartre sul male di vivere; la Madame Bovary trasgressiva eroina borghese di Flaubert e il nostro Mattatore Vittorio Gassman di Profumo Di Donna [Dino Risi] che come sempre viene ricordato solo all'estero. 

Qui in patria restauriamo solo gli altari sacrificali alla Repubblica, oppure piantiamo alberi purificatori al Vaticano.

Fuoco alle ceneri.

Tredicidicembreduemila


Anna Bolena 2000

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venerdì 1 settembre 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] JAFAR PANAHI (2000)

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.



Il Cerchio di Jafar Panahi

Vietato fumare


"Se me sposo mi moglie me deve coce un chilo de patate in umido tutti i giorni cor sugo! 

Ammazza quanto so bbone le patate!!"

Bernardo Bertolucci/La Commare secca/1962


"Cu è u' primu?"

Aurelio Grimaldi/Le Buttane/1997


"Voi altre donne, che siete figlie della polvere delle ceneri del rampantismo femminilista, che nella confusione epocale avete sempre l'alibi per fare un po' come vi viene, come vi sentite, come vi pare, sempre pronte ad alzare la voce per ciò che non significa niente, che non avete nulla da proporre o da contrapporre, esponenti di un post freakettonismo sciattone, oppure tecnologiche sciantose al passo coi tempi alla ricerca di uomini protagonisti che non riuscite a comprendere fino in fondo perché pensare è troppo faticoso.

Non mi sento parte, non desidero farne parte, di questo banchetto succulento di pezzi smembrati di pelli disossate, dove voi donne e solo donne, finalmente vincitrici dopo secoli di ingiustizie perpetrate da uomini brutali, voi semplici sanguisughe di ideali e lotte compiute da altre, avete si...il sopravvento sulla genie maschile, ma solo adesso che non c'è nessun regno da governare, nessuno scettro a custodire."

Fosca De Profundis/Il banchetto delle lussuriose-Soggettiva misogina/1998



Nero.

L'inquadratura lenta della cinecamera, si prolunga attraverso profondi spiragli chiusi dalle feritoie ospedaliere, dai finestrini degli autobus, dalle porte socchiuse delle case, dagli sguardi di pece attraverso i quali si scorge la fame di libertà sopita e censurata dell'universo femminile. L'oblò rigido della macchina da presa coincide perfettamente con la forzata visione del mondo iraniano in chador. Goffe e scure figure appesantite da vesti nere e ingombranti sulle strade vietate dell'islamismo conservatore che impedisce perfino di fumare per strada a chi non possiede un organo di riproduzione visibile: quel pene penis che docet da sempre.

La spirale di vita e di morte si ripete da sempre uguale, la sfortuna di nascere donna è solo l'inizio di un lungo cammino inesorabile dove le ormai consuete scelte occidentali [mamma in provetta, donna in carriera, single incallita] qui non sono proprio concepite e neanche abortite, semplicemente non sono, non sono state, non saranno. 

Se il cattolicesimo puritano vuole punire lo sporco frequentatore di puttane di colore attorno ai falò brucianti delle nostre metropoli, lì si punisce chi nascostamente cerca di guadagnare qualche denaro dalla vendita del proprio corpo inviolabile. Violentato da sempre solo dal padre/sposo/fratello/cliente/medico autorizzato a decidere la sorte dell'altra metà del cielo. 

Il cerchio si chiude con l'ultimo stupratore/aguzzino/sbirro che da una feritoia d'acciaio chiama invano il nome incomprensibile di una delle tante donne sedute sui freddi lastroni di una cella carceraria.

Nero.

ventiquattroottobreduemila


Anna Bolena 2000

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giovedì 31 agosto 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] JULIAN SCHNABEL (2000)

 WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE

ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.





Prima che sia notte di Julian Schnabel

Dopo la rivoluzione

Elegia poetica sulla scrittura di un artista omosessuale nella Cuba castrista degli anni settanta dove anche una camicia un po' troppo attillata sembrava controrivoluzionaria.

Al canto del cigno delle fulgide promesse di una coraggiosa utopia infranta dalle paranoie di controllo e boicottaggio imperialista, si contrappone una ingenua e pura spontaneità di desideri sabbiosi sul lussureggiante mare atlantico. Mare e mareggiate propizie, stacco umido e spumeggiante, nuovo orizzonte e nuovo continente che per lo meno consentì a Raymondo Arenas di far pubblicare i suoi libri proibiti.

Un delicato viaggio mai morboso o verboso di un outsider incompreso e perseguitato solo perché al posto della figa preferiva il culo, un po' troppo poco per una rivoluzione di costumi che predicava e continua a predicare il noto motto "DENTRO LA RIVOLUZIONE TUTTO, FUORI DALLA RIVOLUZIONE NIENTE". Le riprese sporche e fangose dentro il carcere, i festini decadenti dentro le chiese sconsacrate, il continuo movimento in soggettiva del pensiero e del sentimento dello scrittore svelano quindi il gioco perverso dell'immaginazione al potere. Ecco la nudità cruda dell'autoritarismo ambiguo delle divise, dei militari e dei mercenari, il fascino lucido delle mostrine e delle pistole. Un ricordo sfuocato del "Il bacio della donna ragno di Hector Babenco", un omaggio a tutti gli omosessuali non schierati, una sgranata prospettiva contro le attuali ridicole richieste di normalizzazione del desiderio e della diversità, un ampio abbraccio sudato ai bambini poveri del terzo e del quarto mondo. E sul finire un viaggio infranto contro la livida e nevosa New York dove si è liberi di essere qualcuno oppure nessuno, fa lo stesso. I calci in culo fanno sempre male, ovunque ti trovi.


Anna Bolena 2000

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mercoledì 30 agosto 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] AMOS GITAI (2000)

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ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Inauguriamo la rubrica cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione.

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro.

Nessuna censura di natura moralistica.



Kippur di Amos Gitai

La festa è finita


"Alle 15,30 di sabato 6 ottobre 1973, giorno di kippur, i siriani contemporaneamente agli egiziani sul fronte sud, attaccarono di sorpresa, con una seria di interventi aerei a bassa quota e con una preparazione d'artiglieria della durata di 50 minuti, da parte di circa 900 cannoni, che fecero piovere sulle posizioni israeliane oltre 1500 tonnellate di granate."

"Le Cinque Proibizioni del YOM KIPPUR

1. Mangiare e Bere

2. Cospargersi di profumo o lozione

3. Relazioni sessuali

4. Lavarsi

5. Indossare scarpe di pelle"

The Jewish Holiday of Yom Kippur


Trasgredire nel giorno del digiuno e dell'espiazione sacra del culto yiddish diviene inevitabile se c'è la guerra: quella vera e autentica, combattuta dentro i carri armati a ridosso delle trincee sudate di cadaveri maciullati dall'artiglieria pesante delle contraeree nemiche, ostacolata dal fango melmoso delle alture del Golan e delle montagne sassose del Sinai, osteggiata dalla labile psiche di giovani guerrieri accomunati dall'unico desiderio di sopravvivere all'inferno della battaglia. La bandiera patriottica con la stella a sei punte non caratterizza nessuna singolarità particolare potrebbe essere la rappresentazione di un altra guerra di un altro popolo di un altra religione. Le guerre sono tutte uguali.

I soccorsi per i soccorritori creano un pleonasmo retorico ma efficace nel contrapporre alle riprese dall'alto [lunghe e splendide] sui tracciati dei cingolati, le scene violente e sanguinolente dei feriti da evacuare sul campo.

Niente a che vedere con le fantasie visionarie di Apocalypse Now [Francis Ford Coppola 19], o con la crudezza di Platoon [Oliver Stone, 19] o con l'antimilitarismo di Full Metal Jacket [Stanley Kubrick, 19]. Qui il kubrickiano motto di Spartacus: -"C'è un tempo per combattere e uno per cantare"-, viene stravolto dalla routine di giornate infinitamente uguali, dove i protagonisti interpretano i ricordi autobiografici del regista Gitai che in maniera semplice e scarna supera le costrizioni religiose per disegnare a tinte forti il dolore del combattimento. Lontane sono le desert storm e le simulazioni dei video giochi, qui è tutto tremendamente duro e spietato, resta un senso di inquietudine e di imbarazzo se pensiamo al calduccio borghese delle nostre rassicuranti esistenze.

Bellissimo e struggente l'iniziale e finale amplesso dolce/amaro con i corpi dipinti dei colori della guerra.

Anna Bolena 2000

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Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia

martedì 29 agosto 2023

WARNUNG VOR EINER HEILIGEN NUTTE [Rubrica di cinema] LARS VON TRIER (2000)

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ATTENZIONE ALLA PUTTANA SANTA

Rubrica di cinema [da un film del 1970 sulla visione del cinema di Rainer Werner Fassbinder, 1945-1982] con qualche precisazione:

Nessuna narrazione della trama dei film consigliati, salvo qualche dettaglio utile per le considerazioni in merito.

Nessun film che non ci sia piaciuto, lasciamo le critiche ai critici di professione

Niente spazio alla macchina hollywoodiana anche se di manifattura europea o africana o quant'altro

Nessuna censura di natura moralistica



CONSIDERAZIONE PRIMA


Dancer in the Dark di Lars Von Trier

I 107 passi prima del patibolo

“DOGME vuole depurare il cinema, ridurlo all’essenziale, per lasciare così che sia “la vita interiore dei personaggi a giustificare la trama.”

DOGME 95/Voto di Castità/Lars Von Trier e Thomas Vinterberg/Copenhagen 13/03/1995

“Strade auto>strade a sei>sette>otto>nove>dieci corsie, con i bordi segnalati da file di lucette bianche, sistemate in perfetto allineamento e alla medesima distanza l’una dall’altra, giusto per intensificare quel senso ipocrita della sicurezza, che ti porta dritto in jail, se sorpassi il limite massimo o minimo di velocità. 35 miglia utili per percorrere intrecci di asfalti bollenti/nodi di cemento e per venire superati da lamiere roventi/prezzolate con 5000<6000< 30000 cavalli sciolti, come quelli dei ranch hollywoodiani che preferisco immaginarli al di là delle staccionate dipinte da Tom Sawyer Huckleberry Finn lungo la 610 NORTH verso AUSTIN, piuttosto che visitarli e trovare delusa che sono verosimili a quelli dei movies alla <Via col Vento>."

MASSIVE HOUSTON/A.B./2000

“AL GORE RISORPASSA BUSH JR. I due candidati alla presidenza USA sono in disaccordo su tutto tranne che sulla pena di morte.”

A.G.I. 19/10/00



L'autore danese [Il Regno 1 (1994) e 2 (1997)/Le Onde del Destino (1996)/Gli Idioti (1998)] realizza attraverso una scenografia/coreografia essenziale e scarna il suo cammino verso l'espiazione dalla Colpa privata/pubblica ed intima/esterna, dall'impossibilità di controllo del Destino/Fato inesorabile e disintegrante. Destino cieco come cieca in progress è la protagonista principale [Selma interpretata dalla cantante islandese Bjork approdata al cinema dai suoi striduli cantici degli iniziali Sugarcubes ai rantoli diamantini techno industrial di questi ultimi anni da solista] che dalla ex Cecoslovacchia emigra in America per lavorare in fabbrica e cercare di mettere da parte qualche soldo per l'operazione agli occhi del figlio.

La mistica visionaria del musical detournato si scaglia miracolosa e salvifica contro il degrado impietoso della routine quotidiana, contro la viscida ragionevolezza del buon senso comune. contro le lacerazioni inconsapevoli degli ingranaggi dell'industria capitale e contro l'inesorabile ipocrisia degli assassinii istituzionali.

Non un fronzolo di troppo nella sceneggiatura lenta e spietata alleggerita appunto dagli intarsi cantati e sussurrati dalla abilissima Bjork provetta ballerina.

Nessuna possibilità di scelta come vuole la recente conversione cattolica del regista, mai dirompente, mai ammiccante, mai eticamente scorretto.

Uno sguardo sul filo del rasoio in piena inondazione decadente, dove la cinepresa diventa cine-pressa dei sentimenti, delle lacerazioni interiori, dei lamenti inascoltati dei condannati a morte sul patibolo.

Patibolo/purga per il Potere.

Per Von Triar Patibolo/liberatorio dal cinema spettacolare americano, dove tutto è meravigliosamente fittizio, dove gli effetti speciali coprono il male del mondo, dove intelaiature addomesticate celano il Dolore/Sofferenza dei disadattati, dei disagiati, degli indifesi e degli outsiders del mondo 

Anche le indulgenze melodrammatiche concorrono a rafforzare la Nuova Estetica/Etica dell'Abbandono. Un pugno nello stomaco dell'Estetica del Superfluo.

Anna Bolena

diciannoveottobreduemila


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Rubrica di Cinema per la newsletter di SpazioKamino Ostia

lunedì 28 agosto 2023

DEMOCRATS? NEVER! Stories of repression and depression @ Peti Nudi888 (1999)

 EDITORIAL @ Peti Nudi888 1999

DEMOCRATS? NEVER!

Stories of repression and depression



“O just, refined, powerful opium! You who infuse your sweet balm into the poor as well as the rich, for wounds that will never heal and woes that lead our souls to revolt, speaking opium!"

(CHARLES BAUDELAIRE, 1861)

“No struggle, as far as we are concerned, for the triumph of merchandise. But a very hard one against all those who want drugs to be and keep on being luxury goods, with all the damage we know. If real freedom means the exile from the world of merchandise, it is also true that real slavery means not calling things with their own name.”

(RICCARDO D’ESTE, 1993)

“Drugs have established themselves as a market truth. The democrats are trying to disguise them as a State truth.”

(DROGA, CHE FARSI? op. ed. 415, 1996)


They’ve been debating for years, with heated discussions, delirious reasoning and imposing law proposals, on the supposed and unavoidable necessity to abolish the so-called prohibition of soft drugs, i.e. all those substances whose active constituent is composed of the notorious THC, aka tetrahydrocannabinol, which changes according to what kind of cannabis is derived from and whether it is marijuana, hashish or oil.

And as usual, when a situation needs to be changed, a lot of people come out in the streets screaming for their sacrosanct right/need of fun and freedom of behavior and expression. If it happens, then, that an innocent joint is used by the demonstrators as a pretext/scapegoat for demonstrating, and by the government for repressing, it wouldn’t be bad to try and break this vicious circle by making some considerations outside the chorus of the left democrats, including now also some voices from the right, which makes no difference to us.


a) First consideration

ALL IS ALWAYS RELATIVE

About one century ago, in the USA, some federal states started to control the recreational use of cannabis, which was usually smoked or eaten, first by means of some alarming campaigns on its harmful effects and unpredictable social consequences, and then, with the help of the World Health Organization, by establishing with international laws and decrees that it’s illegal to possess, grow, use or incite the use of cannabinoids, which are classified as “soft”, unlike other drugs like heroine and cocaine, which are definitely “hard”. Soft?…. Have you ever tried to smoke a couple of pipes, just to spend a nice afternoon together with your friends, talking of this and that? Sorry but we can’t see anything soft in this: by virtue of the right of use and therefore of abuse everyone can take all the THC he wants, comfortably sitting, standing, or in the lotus position, either where this right is tolerated and claimed or at home, as he likes better, and decide, if he manages, to work, do nothing, take a walk or lie still for hours, days and months, maybe considering how convenient and reasonable it would be to legalize and tolerate such a soft and lovable substance, which is so innocuous, not like cigarettes which give you cancer and are in the hands of multinationals, nor like alcohol, which is a state monopoly and the cause of so many social problems and of terrible hepatic diseases… and so on with an avalanche of ultra commonplaces.

We don’t care whether it is the state, or the anti-prohibitionist and progressive part of the state, rather than the international mafia, to possess, distribute, cure with THC or make laws on the matter, while looking for a social welfare and trying to solve old and complex questions with a handful of marijuana seeds, icon of the people who are subdued and frustrated, not by taxes or unemployment, but because they’re prevented from expressing their own passions and desires by dreary contexts of family, work, religion, politics …. and so on.


b) Second consideration

EVERYTHING COMES TO HARM.

Those who said that psychotropic substances can be classified as soft and hard, those who decided that physical and psychological addiction can be controlled and cured by specifically intended organizations, hospitals, drug rehabilitation centres, alternative therapies, wild experimentations, those who decided that the use of drugs can be quantified and formulated in an average daily dose, so as not to be considered a criminal, but only a sick, those who make laws and pass sentences on pushers, users, addicts, mobsters and anyone who experiment, those who, in the name of the constitution, of the social contract, of democracy, of common sense choose and vote for a bit of freedom…. are those who choose the lesser of two evils, those who think that the stick is worst than the carrot, that the state is better than the mob, that the left is better than the right, that being good is preferable to being bad, that being rich, handsome and healthy is preferable to being poor, ugly and unhealthy, that the sun is better than the rain, that we would live better if there wasn’t so much pollution, that life is a precious thing, that death should come as late as possible, because we content ourselves with a hot meal a day, a safe job with paid holidays, a comfortable couch for the night, a good fuck every now and then, with mum who is always mum and then… why not, with a big good joint smoked in peace in the park, with no cops, no pushers selling you shit, no horrified old men, no one pissing you off, and so on…

Against such a disgusting and dull vision, we ask for more, we want the free circulation of all substances, we want to be allowed to grow all the plants we like next to the flowers in our gardens, we want to be allowed to sell, buy, possess, export, import, use, snort, eat, smoke, alone or in company every known substance, the good and the bad ones, the harmless and the harmful ones, and those which are dangerous for the environment and for what will remain for our children…. If we will survive!


IT WILL BE A LAUGHTER THAT WILL BURY YOU

LA LOGGIA


pics & words © ANTONELLA PINTUS 

sabato 26 agosto 2023

HI-FIDEL (in missione a La Habana) (2001)

 HI-FIDEL (in missione a La Habana)



Con Pacheco_





Gimmi Faoro produttore di Espera, espera....prod.








Anna Assenza con Anlly Sardiñas












Gimmi, Anna, Lau, Anlly








pics & words © ANTONELLA PINTUS 

La questione palestinese in Germania (13)

  Domenica 24 novembre Nella puntata di oggi ospite speciale: Anna Bolena. Artista multimediale a 360*, DJane, Producer e attivista politica...